Settore di Attività Nazionale

Acquaviva

Gestione del rischio

Si è tenuta 18/01/17 presso la sede del CFM (Canoa Fluviale Martesana) l’evento tanto atteso:

GESTIONE DEL RISCHIO“.

Relatore della lezione è stato il Tenente Colonnello dell’Aeronautica Militare Italiana  Massimo Gelmini. (per anni pilota di Tornado ed F5) nonché nostro socio e canoista da 25 anni.

L’altissima professionalità che Massimo deve necessariamente avere per tutelare la sua vita, quella dei suoi allievi e delle attrezzature del valore di decine di milioni di euro è stata travasata in modo naturale alla nostra disciplina il kayak che per sua natura è di per se uno sport con elevate dosi di pericolo.

Ma sarebbe applicabile a qualsiasi attività sportiva e disciplina (vi invito quindi a contattarlo qualora foste interessati).

Avere informazioni così efficaci nell’affrontare la  gestione  in modo più competente e professionale nelle svariate occasioni in cui si devono prendere decisioni è stato per noi tutti un grande momento di formazione.

Massimo, ha espresso concetti difficili in modo semplice e con dovizia di esempi e relativi commenti che hanno reso la serata piacevole e intensa, ma soprattutto profiqua.

Vi hanno preso parte 24 istruttori di 9 associazioni diverse più 22 soci del CFM, oltre ad altre 5 persone dello sci club che condivide con noi la sede.

Ringraziamo quindi Massimo Gelmini, tutti i partecipanti e il CFM (Canoa Fluviale Martesana di Cernusco sul Naviglio).

Grazie al CFM e a tutti i partecipanti.

La commissione tecnica.

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Perché pagaiare in Acquaviva-UISP è diverso?

Perché l'Acquaviva-UISP pone al centro delle proprie attività il tema dell'identità e dell’appartenenza alla UISP: tema che si declina nei cento modi e cento tempi diversi che caratterizzano i club, le associazioni e i singoli soci sul territorio ma che, sempre e ovunque, si concretizza nell’inclusione (disabilità, immigrazione, disagio sociale, ecc.), nella partecipazione attiva e nell’attenzione all’ambiente.
Perché non è riconducibile al primato dell’etica del risultato, propria dello sport di prestazione assoluta, ma è, invece, riconducibile alla tutela della salute, all'attenzione alla qualità della vita di ciascuno, al primato dell'educazione e della socialità.
Perché non è il fine ma il mezzo per la ricerca della felicità propria e di tutti a cominciare dai più deboli:

  • disabili fisici e sociali
  • immigrati
  • poveri.

Perché è partecipazione alla tutela dei “luoghi in azione” siano essi le sorgenti dei torrenti d’alto corso o i parchi acquatici cittadini o, ancora, i canali e i tratti fluviali urbani da troppo lasciati all’incuria e al degrado.