Comitato Territoriale

Altotevere

L'UISP GUARDA IN AVANTI

1 - LA RIFORMA DELL'ASSOCIAZIONE SIGNIFICA PIU' PARTECIPAZIONE, PIU' IDENTITA', PIU' CREDIBILITA'. Parla Vincenzo Manco

Una Uisp che sappia riflettere e guardare in avanti, con la consapevolezza di essere un’associazione di cittadini aggregati intorno al diritto alla pratica motoria e sportiva, capaci di utilizzare questi legami in chiave di maggiore coesione ed uguaglianza sociale, di solidarietà, di partecipazione, di democrazia, di volontariato. Un’associazione che si guarda intorno e che lega valori e competenze, promozione della salute e innovazione. Questo è stato il senso della relazione di Vincenzo Manco, presidente Uisp, al Consiglio nazionale dell’associazione che si è tenuto il 13 giugno a Firenze. Manco è partito dall’analisi dello scenario politico ed economico: “L’inizio della ripresa migliora solo leggermente una situazione che rimane negativa. Sono ancora i giovani a pagare il prezzo più salato di sette anni di crisi. Occorre una diversa distribuzione della ricchezza e delle opportunità di vita tra le persone e tra i popoli”.

Il terzo settore può svolgere un ruolo importante, anche se “i recenti fatti di Roma - ha proseguito Manco - mostrano che anche il terzo settore non è immune da tali fenomeni ed anzi, il suo ruolo, successo e crescita, alimenta sempre più interessi, purtroppo anche quelli criminali. L’indebolimento dei principi e dei valori, può renderci permeabili a situazioni di malaffare, nonché al rischio di gettare un generale discredito e una pesante ombra su tutto il settore. Abbiamo, pertanto, la necessità di rilanciare una forte azione interna sul piano culturale perché insieme ai controlli, occorre una cultura della legalità e della responsabilità. La democrazia, la partecipazione ed il controllo della base sociale delle organizzazioni sull’operato dei dirigenti sono un antidoto, costituiscono un argine alla deriva del non rispetto delle regole”.

Questo vale ancor più nel mondo sportivo, ha proseguito Manco: “Il giro di affari illeciti della Fifa e i fatti che stanno interessando alcune organizzazioni di casa nostra, mostrano di fatto un sistema in crisi. Incapace di rifondare una classe dirigente che non ha a che fare con limiti di mandato o con uno spazio di democrazia che possa permettere alle persone che praticano attività sportiva di raggiungere risultati in modo pulito. Questa crisi va affrontata e tematizzata anche da noi perché sta portando allo svuotamento dei valori olimpici”.

Per questo c’è bisogno di una Uisp solida, nel terzo settore e nello sport: “In questi mesi abbiamo realizzato una serie di incontri con i gruppi dirigenti regionali della nostra associazione per permettere a tutto il corpo associativo la partecipazione ampia per contribuire alla ridefinizione delle norme che garantiscono e regolano la nostra convivenza. Mi avete più volte sentito dire che la Uisp non ha né papi né principi, ancorché abbia popolo. Da anni si discute nel paese di riforme che non tengono in considerazione il coinvolgimento del popolo, noi abbiamo cercato tenacemente di farlo. E’ un piccolo esempio che lanciamo anche al campo della politica".

"Questa nostra riforma servirà a ricostruire un senso di comunità che da molto tempo stava scricchiolando. Anche noi stiamo correndo il rischio di uno strappo per le ancora forti compartimentazioni stagne e non ce ne rendiamo conto. Fatichiamo ad investire sul valore della squadra, sul senso comune. Abbiamo bisogno di un'associazione aperta, come l'abbiamo definita. In questa consultazione abbiamo affrontato i nodi problematici della soggettività giuridica dei territoriali e delle autonomie. Al Congresso avevamo deciso che non ci sarebbero state più zone franche e per questo vanno rafforzate l’identità e la riconoscibilità nazionale della nostra associazione, la capacità di fare massa critica e la costituzione di un lavoro a sistema. Anche ipotizzare un evento pubblico nel Mezzogiorno, in forma di una vera e propria Conferenza per il Sud, per sostenere insieme una idea di crescita e di sviluppo della nostra presenza e delle nostre attività territoriali”.

"Sul terreno dell’iniziativa politica il 19 marzo siamo stati davanti al Parlamento e ricevuti dalla Presidenza del Consiglio. In quella iniziativa abbiamo lanciato la campagna #CorroPer un’altra idea di sport e presentato una piattaforma di cui uno dei temi era la trasparenza, insieme alla revisione del Decreto Balduzzi e al riconoscimento del valore sociale dello sport. Lo abbiamo fatto perché una serie di scelte adottate dopo il Congresso, soprattutto nel lavoro presso il Coni legato al nuovo regolamento degli Enti di promozione sportiva, hanno bisogno di un supporto di credibilità e coerenza. La discussione sul nostro statuto ed il metodo proposto ne rappresentano un segno tangibile”.

Manco ha citato alcuni dei fronti aperti da campagne e iniziative Uisp, dal contrasto all’omofobia nello sport alla campagna contro l’azzardo, per il clima, per il 70° della Liberazione, e poi i progetti di solidarietà internazionale e per la promozione della salute. L’Uisp continua a crescere, nonostante la crisi economica: "il confronto con lo stesso periodo dell’anno del 2014 ci indica una crescita di circa diecimila tesserati" - ha concluso Manco - "Siamo un’associazione di sport che continua ad agire nelle intemperie dello stato sociale con una credibilità importante. Dobbiamo solo lavorare ancora sulla consapevolezza del nostro orizzonte e il nostro percorso di autoriforma è un passo in avanti verso quella direzione”.

 

Assicurazione

Servizi per le Associazioni e per le Società