Settore di Attività Nazionale

Neve

Sci nordico sull'Appennino Ligure

Pubblichiamo la testimonianza di Massimiliano Froso, operatore sportivo UISP, che racconta la sua esperienza nel Comprensorio Appennino Ligure.


In cima agli Appennini con le pelli sotto gli sci oppure a faticare con lo sci di fondo. Gli impianti di risalita sono fermi fino al 6 gennaio, ma la neve fa riscoprire discipline di nicchia. In molti lo hanno fatto nel fine settimana in Val d'Aneto in Liguria.

A tal proposito pubblichiamo la testimonianza di un operatore sportivo volontario, Massimiliano Froso, che da anni si batte per dare a tutti la possibilità di praticare lo sci di fondo.

"La location è il comprensorio in Appennino Ligure, situato esattamente a cavallo delle provincie di Genova, Parma e Piacenza. Il comune ligure di riferimento è quello di Santo Stefano d'Aveto. In quest'area è collocato un parco regionale ligure, uno dei primi ed in particolare una foresta ai piedi di due monti, il monte Penna ed il Pennino che in parte si collocano in provincia di Genova e in parte in provincia di Parma.

In questa area della Foresta protetta storicamente selvaggia in quanto priva di rifugi, almeno sul versante genovese, si è da decenni praticato lo sci nordico, in comprensori che ricordano non solo visivamente ma anche in concreto i paesi nordici.
Ci sono infatti specie di flora tipicamente scandinave. In alcune aree della Foresta l'innevamento in media dura sino a metà aprile.
 
Circa dieci anni fa, grazie a fondi pubblici, si è cominciata la costruzione di un rifugio, ad opera del Parco regionale dell'Aveto, dove prima erano collocate delle "caserme" della Forestale, in disuso da anni.
 
Nel progetto iniziale si parlava di un vero e proprio centro fondo con noleggio materiale e foresterie ecc....
Il rifugio si è completato nel 2016 ed è stato assegnato chiaramente con bando. Il bando stesso obbligava il gestore alla tracciatura delle piste di fondo. Il rifugio è diventato operativo nel 2017, ma il locatario, un operatore turistico che già svolgeva attività ricettizia a pochi km di distanza, ha da subito delegato la battitura delle piste ad altro collega, l'unico  che disponeva di mezzi adatti. Il collega opera in un rifugio poco distante, ma in provincia di Parma. Di fatto la battitura è stata spesso scostante e abbozzata solamente. Lo stesso Comune di Santo Stefano d'Aveto che di fatto storicamente si occupava della battitura di almeno un'altra decina di km di piste nel proprio territorio adiacente al Parco da anni aveva smesso di farlo con regolarità e perizia.
Insomma tutto era, anno dopo anno, destinato a sciamare.
 
Da frequentatore dei territori e in particolare della Foresta da circa 25 anni, prima come ciaspolatore e camminatore, poi anche come istruttore di kayak fluviale Area Acquaviva UISP (il torrente Aveto era il mio preferito...), poi come appassionato di sci nordico ho capito che o si faceva qualcosa o eravamo destinati a sparire come attività sportive, almeno come sci nordico.
Da qui l'idea di fondare un Gruppo Facebook (denominato Foresta Monte Penna Sci di fondo Ciaspole Skiroll Skialp) alla fine del 2017 e iniziare a far parlare tra loro i frequentatori di queste discipline.
 
Redassi un progetto di collaborazione sportiva indirizzato sia al Parco dell'Aveto con cui ebbi colloqui nel 2018 sia al locale sci club, dedito esclusivamente, da anni, allo sci da discesa. Con il primo almeno all'inizio un dialogo ci fu, con il secondo neanche si degnarono di una risposta, ci fu una netta e sottile opposizione alla disciplina. In ogni caso i risultati furono nulli o quasi.

Chiesi assieme ad altri operatori del progetto di rilancio, membri del gruppo Facebook, un incontro con il gestore del rifugio.
Non si presentò all'appuntamento disdicendolo alla mattina stessa: lo incontrammo comunque in serata al Rifugio dove comunque noi ci recammo. Emerse che lui mirava a ripulire dalla neve tutte le strade possibili che potessero portare gente al ristorante del rifugio, inclusa la nostra pista di sci nordico storica.
 
Il Parco, nel frattempo con gestione politica differente, appoggiava il gestore esprimendo come obiettivo numero uno il ritorno economico degli imprenditori che operavano nel suo territorio. Continuammo a lavorare sul progetto di rilancio, a cercare di sensibilizzare piu' persone possibili. Nel frattempo il gruppo facebook cresceva, grazie anche allo skiroll estivo, sino ad arrivare a 450 iscritti.
 
Nel 2018 un'inchiesta giornalistica locale, aperta dopo le nostre "denunce" a qualche risultato portava...ed anche a qualche "arrabbiatura", peraltro preventivabile. Nel 2019 il Comune ha dialogato con noi facendo alcune promesse, ma nè dal gestore del rifugio nè da altri soggetti arrivavano notizie confortanti.
 
Infine il colpo di scena: venerdi 11 dicembre il Comune ordina di battere alcuni tracciati che in passato erano considerati fuori pista: un anello intorno al Monte Penna, bellissimo, di circa 13 km e altri 5 km di tracciato da Rocca d'Aveto, vicino agli impianti di risalita dello sci da discesa sino ad un bellissimo prato, ideale per cominciare a praticare lo sci nordico. Certo, la battitura non è stata perfetta perchè senza binari per la tecnica classica e soprattutto aperta a camminatori e ciaspolatori ma, credetemi, eravamo contenti così.
 
La mia era una battaglia di civiltà perchè, da futuro operatore sportivo volontario UISP, ritengo che occorra si dare un accesso carrabile al rifugio (e quello ci è sempre stato, senza problemi), ma che occorra privilegiare ed incoraggiare le attività sportive eco compatibili. Sono da sempre sostenitore di questi valori, da obiettore civile in Legambiente negli anni 90, alla militanza come anarchico. A mio avviso l'aspetto economico delle attività e quello educativo di fruizione di un ambiente meraviglioso devono essere coordinate tra loro. Adesso testeremo i comportamenti nelle prossime settimane ma per il momento ci godiamo questo primo risultato a cui abbiamo contribuito in maniera decisiva."

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