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Arezzo

Don Paolo De Grandi, le condoglianze della Uisp

C’è grande dolore e profondo rammarico per la scomparsa qualche giorno fa di Don Paolo De Grandi, parroco della comunità della parrocchia di Campoluci , cappellano della Polizia di Stato e calciatore nella squadra Uisp di Castelluccio.

Una partitella a calcio con i giovanissimi della parrocchia è costata la vita a Paolo, il calcio, la sua passione da una vita, infatti sin da piccolo ha avuto modo di dimostrare le proprie giocate militando tra le giovanili dell’Hellas Verona. Poi un incidente stradale diede una svolta alla sua vita privata e spirituale, prese i voti e decise, con grande coraggio, di cambiare la propria strada per seguire la Chiesa.

Ad Arezzo è arrivato nel pieno della propria maturità, con quel coraggio e quella passione che contraddistinguono i sognatori. Perché per prima cosa lui era un sognatore, con lo sguardo sempre avanti rispetto al concreto e con la grande capacità di infondere fiducia e coraggio per tutti coloro che gli erano vicini.

A Campoluci, ultima tappa del suo viaggio, ha lasciato un segno indelebile su tutti i cittadini. Fin dai suoi primi passi in terra aretina si era adoperato per creare un gruppo giovani all’interno del paese,   era periodicamente impegnato in iniziative di beneficenza dall’ospitare dei giovani palestinesi ad organizzare partite di beneficienza con la Nazionale Sacerdoti e innumerevoli ex calciatori, amici come Roberto Mancini e Paolo Rossi.

Ma il vuoto probabilmente più grande lo lascia alla squadra di calcio, alla quale era particolarmente legato. Negli ultimi anni aveva convinto giocatori del calibro di Falsini, Iacobelli, Bacci e perfino Enrico Chiesa a giocare nella squadra e, come regalo per i campionati trascorsi, nello scorso aprile ha portato tutti i ragazzi a Barcellona per giocare una partita di beneficienza contro le vecchie glorie della squadra blaugrana. Per ricordarlo, il Castelluccio ha deciso di donare e lasciare accanto a lui la sua maglia numero 10 firmata da tutti i giocatori, in moto tale che possa accompagnarlo per il suo nuovo viaggio.

Don Pi, così chiamato da tutti coloro che lo conoscevano, aveva una preghiera che amava sempre ribadire, ecco noi, io, penso che pubblicarla e farla conoscere sia il miglior modo per fare le condoglianze a tutte le persone che, come me, hanno perso un amico:

Ho sognato che camminavo in riva al mare con il Signore
e rivedevo sullo schermo del cielo tutti i giorni della mia vita passata.
E per ogni giorno trascorso apparivano sulla sabbia due orme: le mie e quelle del Signore.
Ma in alcuni tratti ho visto una sola orma, proprio nei giorni più difficili della mia vita.
Allora ho detto: "Signore, io ho scelto di vivere con te e tu mi avevi promesso che saresti stato sempre con me.
Perché mi hai lasciato solo
proprio nei momenti più difficili? "
E lui mi ha risposto:
"Figlio, tu lo sai che io ti amo e non ti ho abbandonato mai: i giorni nei quali c'è soltanto un'orma sulla sabbia sono proprio quelli in cui ti ho portato in braccio".

 

Ciao Don!

 

- Scritto da Riccardo Buffetti

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