Comitato Territoriale

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descrizione progetto

Lo sport per tutti, per la sua funzione sociale e il valore educativo nello sviluppo psicofisico, offre occasioni di socializzazione, integrazione, e di riappropriazione di spazi urbani, utili a sviluppare nei ragazzi caratteristiche personali (comportamentali, emotive, relazionali), indispensabili per la valorizzazione di sé, il riconoscimento del proprio ruolo attivo e responsabile, e per l'acquisizione di riferimenti valoriali che garantiranno il consolidamento degli stili di vita attivi acquisiti.In particolare lo sport di strada è uno strumento molto efficace per il target giovanile: è una pratica non strutturata, l’accento non cade sull’etica del sacrificio e sul risultato, ma sul coraggio, sull’estetica del talento, della creatività; la centralità diventa quella delle sensazioni, delle evoluzioni acrobatiche, del forte valore di esperienza di gruppo. La strada diviene uno spazio e un tempo di azione pedagogica, dove è possibile attivare il processo educativo – relazionale attraverso pratiche che sono affini ai codici comunicativi dei ragazzi e che lasciano loro grande libertà espressiva. Tra le discipline proposte il parkour, gli sport della glisse (in cui il concetto di scivolamento costituisce il minimo comune denominatore); le giocolerie. Il progetto, riconoscendo centralità educativa alla scuola, nel cui ambito gli operatori UISP svolgeranno un ruolo di interfaccia in termini di trasmissione agli insegnanti di strumenti e linguaggi utili ai fini dell’intervento, si rivolgerà anche all'extrascuola, portando i ragazzi in luoghi destrutturati e da loro già utilizzati per incontrarsi (la strada, le piazze, i centri commerciali, le periferie), in modo da intercettare ed ampliare il gruppo bersaglio nel suo stesso territorio. Le indagini recenti sugli adolescenti (Abitudini e stili di vita degli adolescenti 2011-2012, SIP) indicano quella di oggi come una generazione seduta, con oltre il 60% degli adolescenti che trascorre più di 10 ore seduto. Ad aggravare la situazione, il fenomeno del drop - out sportivo, soprattutto tra i ragazzi, dovuto ad una proposta sportiva canonica fortemente selettiva fin dall’infanzia, che, anche per le aspettative di genitori e allenatori, crea negli adolescenti un senso di frustrazione.Lo sport di prestazione, inoltre, fatica a dialogare con questi ragazzi "orientati all’avventura" e alla libera espressione di sé. Queste problematiche, oltre ad avere conseguenze dirette sui livelli di salute, conducono gli adolescenti a forme di malessere psico-sociale, poiché limitano le occasioni d’incontro reale, aumentando il senso di solitudine e disagio e, innescando un circolo vizioso ipocinesia – solitudine – sedentarietà -insicurezza.In questo quadro, le azioni progettuali si pongono come elemento facilitatore per l’integrazione sociale dei ragazzi anche per la sostenibilità economica di queste attività motorie non strutturate che favoriscono il diritto d’accesso a tutti, senza inserire discriminanti di reddito e sociali. In una logica d’inclusione questa azione si rivolge anche a giovani stranieri che possono trovare in queste buone pratiche opportunità di coinvolgimento attivo e di scambio comunicativo con i loro coetanei italiani. La stessa filosofia di questi sport destrutturati è fortemente caratterizzata dal concetto di comunità (crew) in cui tutti i ragazzi si riconoscono e a cui possono scegliere di appartenere.

 OBIETTIVI E RISULTATI ATTESI:

ü      Testare un modello di azione volto al recupero degli adolescenti all'attività motoria, a favorire le loro possibilità di aggregazione, di integrazione sociale anche di giovani migranti, e all'affermazione del diritto di accesso allo sport per tutti

ü      Intercettare i bisogni espressi o latenti dei giovani che si pongono al di fuori dei consueti circuiti sportivi promuovendo tutte quelle espressioni motorie non convenzionali e agite nella realtà quotidiana

ü      Favorire la costruzione di momenti di socialità reale, per contrastare il fenomeno di quella virtuale, attraverso proposte di sport destrutturati

ü      Facilitare il protagonismo attivo degli adolescenti con una sperimentazione che li veda protagonisti come co - progettatori di performances, eventi dimostrativi e iniziative di comunicazione

ü      Recuperare la vivibilità delle aree urbane e/o periferiche come spazi di aggregazione a carattere sportivo

ü      Promuovere spazi di collaborazione fattiva tra i diversi soggetti che sul territorio sono impegnati nel mondo dell’adolescenza.

 AZIONI

si attiveranno 10 laboratori sperimentali su tutto il territorio nazionale – Torino, Reggio Emilia, Genova, Padova, Bergamo, Trieste, Pisa, Nuovo, Barletta-Andria-Trani, Messina -  per la pratica di sport di strada.In una prima fase si costituiranno le unità locali di lavoro e in una logica di rete e di sistema, una regia nazionale monitorerà il lavoro svolto nei territori e garantirà lo scambio di informazioni tra di essi.Si procederà poi al coinvolgimento dei beneficiari, attraverso educatori di strada UISP,che affiancheranno gli insegnanti, e saranno tendenzialmente coetanei con il target, per favorire una trasmissione empatica di saperi e abilità.La sperimentazione si baserà sulla co-progettazione con gli studenti, secondo la metodologia della peer education; i ragazzi assumono così un ruolo attivo e propositivo e si incentiva l'autogestione delle attività. In particolare gli adolescenti prenderanno parte alla progettazione e allo sviluppo delle attività sia a scuola che nell’extrascuola anche attraverso l’organizzazione di happening ed esibizioni e affiancheranno gli operatori UISP come trainer di sport di strada.Per verificare il corretto andamento del progetto o apportare eventuali modifiche sarà realizzato un costante monitoraggio, sulla base del Logical Integrated Framework Method of Analysis.Sarà sviluppata da un soggetto esterno un'attività di valutazione, attraverso interviste, questionari, focus groups, osservazione partecipata. Sarà elaborato un rapporto sull’efficacia della pratica sportiva nelle politiche di tutela dell'adolescenza e sulla ricaduta della sperimentazione sul territorio.