Comitato Territoriale

Bergamo

Cambiare prospettive: l'Uisp è pronta ad una nuova stagione

La campagna per tesseramento e affiliazioni: anticipiamo l'editoriale di V.Manco che aprirà il Vademecum 2014-15

Anticipiamo l'editoriale di Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, dal titolo "Cambiare prospettive allo sport, per migliorare la nostra vita", che aprirà il vademecum 2014/15, che sarà distribuito a tutte le società sportive che si affilieranno all'Uisp. "Una Uisp variopinta, vivace, presente e protagonista in tutto il territorio nazionale e in diversi Paesi nel mondoUna Uisp che guarda lontano e vuole cambiare le prospettive dello sport e della società nella quale viviamo. Attraverso i valori dello sport, delle relazioni e dell’inclusione. Cambiare prospettive: è il significato che diamo a questa nuova stagione sportiva. Dovunque, nei luoghi di sport e nelle periferie sociali: nei parchi e nelle piazze, in ambiente naturale e negli impianti sportivi, negli istituti di pena, nei campi profughi del Medio Oriente e in Africa, insieme alle popolazioni del Sahara. Mettiamo in movimento milioni di persone con le nostre attività che non smettiamo di innovare e ripensare. Con le manifestazioni nazionali e territoriali Uisp, con i campionati, i tornei, le campagne di promozione, i progetti per le aree svantaggiate e per le fragilità sociali, là dove lo sport dei lustrini e dei business da capogiro preferisce non andare. Tutto questo lo facciamo grazie alle migliaia di associati e di dirigenti che costituiscono la forza volontaria della nostra associazione, passione civile a cui cerchiamo ogni giorno di dare voce e rappresentanza. Come si farebbe a parlare di coesione sociale del nostro Paese senza partire dal ruolo fondamentale che svolge l’associazionismo sportivo di base? L’associazionismo sportivo del territorio costituisce il settore più ampio del non profit italiano, ben 92.838 unità, pari al 30,8% del totale dei soggetti non profit censiti (fonte Istat, 2014)".

"Il paese vive ancora una fase difficile sul terreno dell’economia e del lavoro. Per noi, per la nostra storia fatta di popolarizzazione dello sport per renderlo il più possibile accessibile a tutti, c’è ancora la necessità di continuare ad essere un punto di riferimento. Uno spazio di incontro che reagisce alla crisi, in cui si realizza la libera organizzazione tra cittadini che, attraverso lo sport e la cultura motoria, praticano una comunità inclusiva, solidale, progressista e prospera, aperta alle innovazioni e al rinnovamento della classe dirigente complessiva, delle istituzioni e della politica. Cambiare prospettive significa anche tutto questo. Significa dare centralità alla nostra azione che, sempre di più, dovrà riguardare il territorio. È qui che il valore della sussidiarietà si realizza nel rapporto stretto tra i nostri Comitati Uisp, le società sportive, i cittadini e le istituzioni locali. In che modo? Attivando percorsi di coprogettazione e coprogrammazione di interventi in materia di promozione e prevenzione della salute, di integrazione dei nuovi cittadini e di inclusione sociale, di sviluppo ambientale sostenibile, di educazione e rapporto con la scuola, di impiantistica sportiva di nuova generazione.Sono tutte materie alle quali lo sport, ma soprattutto lo sport sociale, quello popolare e di cittadinanza, può e deve dare risposte avanzate.La cultura del movimento ha bisogno di risorse, nonnecessariamente nuove. Siamo un’associazione responsabile, ci rendiamo conto delle difficoltà economiche del nostro Paese e ce ne facciamo carico, ma si rende necessaria una redistribuzione più equa". 

"Facciamo un esempio: investire in sport e prevenzione significa risparmiare risorse per la sanità. Chiediamo che la politica e le istituzioni diano questo chiaro segnale di discontinuità. Noi faremo la nostra parte in termini di competenze, esperienze e buone pratiche accumulate nel tempo. Ecco perché guardiamo con grande favore e partecipazione alla stagione riformatrice che sta attraversando il nostro paese. Si sente un estremo bisogno di cambiamento, nel quale finalmente siano valorizzate le organizzazioni sociali che contribuiscono al benessere collettivo. Per l’Uisp il principio della sussidiarietà non è soltanto un dettato costituzionale, rappresenta una pratica quotidiana. Auspichiamo che la riforma del terzo settore orienti il non profit verso questa direzione, valorizzandone il ruolo e garantendone la trasparenza. Così come ci auguriamo di avere presto la legge sul riconoscimento e la valorizzazione dello sport sociale, che per la prima volta è stata incardinata in una discussione parlamentare, con l’ambizione di guardare ad un testo unico di riforma quadro della legge sullo sport italiano. Un percorso che abbiamo sollecitato con forza in questi anni, chiedendo di 'Dare voce allo sport di base'".

"Insieme alla forte battaglia per criteri di pulizia e trasparenza, chiedendo al Coni – con altre associazioni sportive – un nuovo regolamento degli Enti di promozione sportiva, nel quale prevalgano la consistenza, la verifica e i controlli sulle reali attività svolte. Si tratta di risorse pubbliche e l’Uisp chiede che si giochi pulito, senza ambiguità, come nella lotta al doping. Insieme a tutto questo c’è una nuova sfida, quella con noi stessi. Siamo un’organizzazione che ha bisogno di ripensarsi per affrontare al meglio i compiti che le stanno davanti. L’Uisp deve ammodernare il proprio modello organizzativo, rafforzare la mission e qualificare gli spazi della propria democrazia per rendere più aperta e accogliente per tutti l’associazione. Nel rapporto con i soci e con le società sportive. Come ogni rinnovamento anche il nostro richiederà coraggio, come è già avvenuto nel corso della nostra lunga storia, che parte dal 1948. Pensiamo che l’Uisp sia un bene comune e come tale vada tutelata. Un patrimonio originale di valori e di nuove attività, che rappresenta un ponte tra Italia ed Europa in termini di cultura del corpo e del movimento. L’Uisp, attraverso lo sport, parla il linguaggio dei diritti, della salute, della solidarietà e dell’ambiente. Soprattutto parla il linguaggio della passione e dell’impegno civico, in un mondo nel quale sempre di più c’è bisogno di guardarsi intorno, di conoscere gli altri e comprendere cosa sta mutando. Cambiare prospettive allo sport per cambiarle e migliorarle alla vita di tutti noi".

 

 

 

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