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Bergamo

Vivicittà Uisp messaggera di pace

Beirut, 30 novembre. Quella di ieri è stata una domenica di straordinaria normalità e di festa per i bambini palestinesi, libanesi e siriani di Tiro, in Libano, 88 km a sud di Beirut. Tutti insieme hanno partecipato a Vivicittà, manifestazione podistica organizzata dall’Uisp-Unione Italiana Sport Per tutti.
Millecinquecento bambini si sono presentati al via della corsa questa mattina, alle 10.30 locali (9.30 in Italia) provenienti dai campi profughi palestinesi e siriani. Si sono uniti ad altri bambini e bambine libanesi ed insieme hanno dato vita ad un serpentone coloratissimo che si è snodato sul lungomare, nelle adiacenze del centro storico, in una bella giornata di sole.

Tre partenze, con i bambini divisi per fasce di età: i primi al via sono stati i più grandi, di tredici anni, con magliette verdi, poi quelli di 10-12 anni con le magliette rosse e infine quelli di nove anni, con magliette bianche. Alla fine si sono ritrovati tutti insieme a simboleggiare l’incontro dei colori delle bandiere italiana e libanesi.

Presenti anche una settantina di militari italiani del contingente Unifil che hanno collaborato alla riuscita della manifestazione e distribuito cappellini a tutti i partecipanti.
Anche le premiazioni finali sono state un’occasione di festa, con medaglie di partecipazione consegnate a tutti da parte di Hali UUsikila, direttrice Unrwa, Hassan Dbouk, sindaco di Tiro e dei rappresentanti della Cooperazione Italiana in Libano, che hanno contribuito alla riuscita di Vivicittà.

Presente anche Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp: “Vivicittà dimostra che è possibile portare un messaggio di pace e di speranza, anche attraverso il gesto semplice e coinvolgente di una corsa. Molti dei bambini che hanno partecipato questa mattina uscivano per la prima volta dai campi profughi. In questi giorni, attraverso lo sportpertutti, stiamo dimostrando che è possibile costruire ponti e creare  opportunità di cittadinanza e di emancipazione che quotidianamente vengono negate”.

 

 

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