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Il CalciaStorie sbarca a Bergamo: Lega Serie A e Uisp per l'integrazione

“I valori dello sport possono essere replicati nella quotidianità di tutti i giorni: il rispetto del prossimo mi ha aiutato a crescere non solo professionalmente, ma anche dal lato umano”. Così Guglielmo Stendardo, difensore dell'Atalanta, ha parlato questa mattina davanti a 400 studenti dell'istituto Natta, a Bergamo, durante l'incontro di apertura del progetto Il CalciaStorie, promosso da Lega Serie A e Uisp.

La diversità è una ricchezza: l'unico modo per combattere la piaga del razzismo è quello di prevenire, cambiando la mentalità e la cultura – ha continuato Stendardo, primo giocatore di Serie A Tim a intervenire nell'ambito del progetto -. A partire dai giovani che, come diceva Giovanni Paolo II, rappresentano la speranza di un futuro migliore. La storia e la memoria sono le basi da cui ripartire”. Il calciatore ha poi risposto alle domande degli studenti: “Serve fair play, in campo e fuori: il fine non giustifica mai i mezzi. Non si può maltrattare il prossimo perchè ha il colore della pelle diverso, o perchè proviene da un'altra città o nazione”. Stendardo ha concluso citando a memoria la costituzione italiana: “Tutti i cittadini sono uguali. Dobbiamo mettere in campo questi valori anche nello sport. Noi calciatori abbiamo il dovere di dare un esempio positivo”.

“Con progetti come il CalciaStorie vogliamo fare qualcosa di concreto per contrastare un problema reale – ha spiegato Roberto Stecca, dell'Ufficio Marketing e Responsabilità sociale della Lega Serie A, che ha anche portato i saluti del presidente Maurizio Beretta e del Direttore Generale, Marco Brunelli -. Da tre anni portiamo avanti iniziative di questo tipo, finanziandole con le multe comminate dal Giudice Sportivo alle società della Serie A Tim”. Dopo la presentazione di oggi, il CalciaStorie proseguirà nelle prossime settimane con un progetto che vedrà protagonisti, in ambito locale, proprio gli studenti del Natta: “Grazie a laboratori formativi realizzeremo materiale che verrà utilizzato per il progetto nazionale, che ha come obiettivo proprio quello di raccogliere documentazione partendo dalla memoria storica”, ha detto Marco Gritti, psicologo dello sport e coordinatore locale del progetto per la Uisp Bergamo. Come nel caso di Arpad Weisz: la storia dell'allenatore ebreo ungherese che, dopo aver vinto tre scudetti in Italia con Inter e Bologna, ha trovato la morte nei campi di sterminio nazisti, è stata raccontata agli studenti da Matteo Marani, direttore del Guerin Sportivo e autore del libro “Dallo scudetto ad Auschwitz”.

“L'evento al Natta è particolarmente riuscito - commenta Milvo Ferrandi, presidente della Uisp Bergamo -. Grazie a tutti coloro che a Bergamo stanno collaborando al CalciaStorie: a cominciare dalla società Atalanta B.C., che oltre a garantire la presenza di Stendardo ha donato due maglie al Natta. Una di queste verrà messa all'asta, per finanziare progetti solidali”. “Dopo la prima tappa di Cesena, anche l'appuntamento di Bergamo ha dimostrato come il tema dell'antirazzismo sia particolarmente sentito tra i giovani – aggiunge Carlo Balestri, responsabile delle politiche internazionali dell'Unione Italiana Sport per Tutti -. La prossima settimana le presentazioni proseguiranno a Sassuolo e Firenze”.

“Il CalciaStorie” - Storie di integrazione dal profondo del calcio, è promosso da Lega Serie A, Unione Italiana Sport Per Tutti (Uisp), Associazione Italiana Calciatori (Aic), SKY, Telecom e Panini, con il patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e coinvolgerà tutte le 15 città italiane sedi dei club della Serie A TIM. Per la realizzazione del progetto saranno utilizzati i fondi derivanti dalle sanzioni irrogate dal giudice sportivo durante il Campionato di Serie A TIM.

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