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Bergamo

Defribillatori, scatta la proroga di sei mesi

La notizia era nell’aria, ma l’ufficialità è arrivata solo ora. Con un apposito decreto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha posticipato di sei mesi l’obbligo per le società sportive di dotarsi di defribillatori automatici “salvavita”, nonché di “addestrare” operatori in grado di intervenire, utilizzando l’attrezzatura, in caso di emergenza. Ci sarà quindi tempo sino all’1 luglio - quasi sei mesi in più, visto che la prima scadenza fissata nel 2013 dal decreto Balduzzi era fissata al 20 gennaio - per mettersi in regola. Come recita il decreto, il termine è stato posticipato “Considerato che il presidente del Coni ha chiesto il differimento del termine, in considerazione della specificità delle attività sportive esercitate a livello dilettantistico”, con la proroga che viene data “al fine di consentire che vengano completate, su tutto il territorio nazionale, le attività di formazione degli operatori del settore sportivo dilettantistico circa il corretto utilizzo dei defribillatori semiautomatici”. 

Sono ancora poche, infatti, le realtà che sono riuscite a mettersi in regola e garantire ai soci un defribillatore e un operatore formato, pronto ad agire in caso di emergenza. “Non riusciamo a dare risposte definitive ai nostri soci su alcuni punti del decreto Balduzzi - aveva avvertito pochi giorni fa Tiziano Pesce, responsabile nazionale tesseramento e consulenze Uisp -. La proroga era inevitabile, ma serve un regolamento per chiarire molti punti”. Ad oggi non vi sono sanzioni specifiche per l’inosservanza della normativa Balduzzi, ma in alcuni casi di cronaca di morte per arresto cardiaco in un impianto sportivo, il presidente della società sportiva - in questo caso di professionisti, per i quali l’obbligo è già scattato nei mesi scorsi - è stato rinviato a giudizio pero omicidio colposo.

F. Sp.

 

 

 

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