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Unioni civili: Uisp, riconoscere diritti senza contrapposizioni

n queste ore il Parlamento italiano sta discutendo e votando la proposta di Legge Cirinnà che dovrebbe regolamentare l’ambito delle unione civili. La discussione si inserisce tra la manifestazione promossa dalle associazione LGBT e non solo, che ha riempito le piazze di circa 100 città sabato 23 gennaio e il Family day, che si terrà invece sabato 30 gennaio, a difesa della famiglia tradizionale.

"Sono giornate molto intense, in cui il tema delle unioni civili coinvolge tutti - dice Manuela Claysset, responsabile politiche di genere dell'Uisp - è un fatto molto importante, un dibattito che ha sbloccato una situazione ferma da anni, ovvero la possibilità di riconoscere i diritti delle coppie formate da persone dello stesso sesso. Il clima respirato nella giornata di sabato 23 gennaio è stato quello di un'opinione pubblica pronta ad accogliere una legge che riconosca le unioni civili. In piazza c’erano coppie gay, lesbiche, eterosessuali: uomini e donne che hanno a cuore il tema dei diritti e della tutela per i propri cari, per i propri figli, per il futuro".

"Non si tratta di una contrapposizione tra cattolici e laici, tra il Family day e le famiglie “arcobaleno” - continua Claysset - ma di prendere atto che le famiglie non sono semplicemente quelle composte da un uomo, una donna e bambini. Esistono famiglie diverse, formate da persone dello stesso sesso, con figli propri o di matrimoni precedenti. Famiglie che ci sono nella realtà e necessitano di avere riconosciuti i propri diritti da una legge. Il testo Cirinnà rappresenta la proposta più credibile, che ha raccolto il più ampio consenso e adesione nella società". 
"La legge non può limitarsi a dire che questi figli non possono esistere, che non possono avere gli stessi diritti dei figli di coppie eterosessuali, perché si rischia di negare loro il futuro - conclude Manuela Claysset - Sono certamente temi delicati, che toccano aspetti legati alla coscienza di ognuno di noi. Ma compito dello Stato è quello di tutelare i propri cittadini e riconoscere a tutte e a tutti gli stessi diritti e doveri".

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