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Bergamo

Parkour: attività in crescita e maturazione dentro l'Uisp

Il parkour non è sinonimo di sport estremo, pericoloso e rischioso a tutti i costi. Che cos’è veramente il parkour, attività emergente in tutta Europa che sta conquistando diffusione anche da noi? L’Uisp propone un modello diverso: responsabilità, sicurezza, divertimento.

“Adolescenti estremi, malessere e trasgressione”: in un servizio su Rai 1 del 4 aprile dedicato al “male di vivere” di molti giovani, all’interno del contenitore pomeridiano “La vita in diretta”, si parlava di un’attività come il parkour in maniera inappropriata e fuorviante. Una visione contestata dall’Uisp. Questa è l’opinione del bergamasco Federico Gato Mazzoleni, Dipartimento Innovazione Uisp-parkour: "Apprendiamo che il parkour, "da disciplina metropolitana che prevede percorsi e ostacoli da superare in strada e sui tetti", si sarebbe "trasformato in breve, ispirando svariati comportamenti pericolosi", come "passeggiate sui cornicioni e salti da balcone a balcone".

“Il parkour Uisp denuncia e lavora da anni per contrastare due fenomeni che non hanno certo origine nel mondo del Parkour ma che lo hanno sicuramente "colonizzato": il sensazionalismo mediatico e il narcisismo da selfie. Come abbiamo scelto di contrastare questi fenomeni? Concentrandoci sulla diffusione di una pratica consapevole, attraverso l'organizzazione di corsi, classi, eventi pubblici, workshops, tavole rotonde e percorsi di formazione per insegnanti, su tutto il territorio nazionale. Il parkour non è impulsività, tutt'altro. Il parkour è la presa di coscienza delle proprie potenzialità così come, necessariamente, dei propri limiti. La pratica del parkour è frutto di continue scelte, lente e combattute: non è una rapida discesa verso l'adrenalina ma piuttosto una tortuosa salita verso il controllo del proprio corpo, in un unione inscindibile con la mente".

“Il parkour, in ultima analisi, consiste nel valutare continuamente le situazioni di rischio (che, attenzione, diversamente dal pericolo, cambia con l'esperienza del praticante) e decidere di esporvisi oppure no. Questo processo necessita una forte presa di responsabilità: è un processo di crescita”. Quindi: preparare al “rischio”, in maniera ponderata e responsabile, aiuta a crescere. Trasmettere e saper insegnare questa componente fondante del parkour non può essere affidato al caso. Per questo l’Uisp ha avviato da qualche anno un percorso di formazione certificato a livello europeo e sta creando un gruppo di educatori qualificati.

Per approfondire: is-the-way-we-parent-causing-a-mental-health-crisis-in-our-kids/www.theguardian.comwww.ozy.com/fast-forward/the-rise-of-adventure-playgrounds-dangerous
 

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