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Bergamo

Terremoto Centro Italia: la solidarietà Uisp alle popolazioni

Tre fortissime scosse sismiche avvenute nella notte hanno messo in ginocchio il Centro Italia. La prima e più forte (magnitudo 6) è avvenuta alle 3:36 con epicentro a 2 chilometri da Accumoli (Rieti) e 10 da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) ed Amatrice (Rieti). Quest'ultima ha avuto gravissimi danni. Il bilancio delle vittime continua a salire mentre è in moto la macchina dei soccorsi.

“E’ difficile descrivere lo spavento di questa notte – dice Claudio Fovi, presidente Uisp Rieti – abbiamo società sportive nelle zone più colpite e nelle vicinanze di Amatrice: al momento non si registrano danni diretti. Ringrazio tutti i dirigenti delle varie città Uisp che in queste ore ci hanno raggiunto con telefonate e messaggi di solidarietà. Fa piacere nei momenti di difficoltà sentirsi parte di una grande comunità”.

“Anche ad Orvieto la scossa è stata molto forte, siamo scesi in strada nella notte e in molti hanno dormito nelle auto – dice Stefano Rumori, commissario Uisp Lazio e presidente Uisp Umbria – la nostra associazione è a disposizione per intervenire nei modi che ci saranno richiesti dalla Protezione civile. Anche i gruppi del motociclismo Uisp si sono offerti per recare soccorso nelle zone più difficilmente raggiungibili”.

La presidenza nazionale Uisp esprime solidarietà ai familiari delle vittime e vicinanza alle popolazioni colpite in queste ore di sofferenza e di lutto. “Nei Comitati Uisp di tutta Italia e nelle società sportive si è messa in moto una catena di solidarietà all’indirizzo delle zone colpite – dice Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp -  c’è la disponibilità ad inviare volontari e ad ospitare persone rimaste senza tetto”.

“In queste ore la Protezione civile sta mobilitando le colonne mobili attrezzate per l’emergenza, per l’assistenza ai sopravvissuti e per l’allestimento di cucine da campo – dice Enrico Maestrelli, responsabile Uisp attività subacquea e referente per la Protezione civile – nei giorni successivi sarà possibile intervenire pensando al futuro. Ora tutto va coordinato per l’emergenza con il Dipartimento nazionale della Protezione civile”.

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