Comitato Territoriale

Bergamo

L'ultimo saluto a Pino Pedrazzoli

Una chiesa gremita in ogni spazio e un cielo via via rannuvolatosi, quasi a intuire e assecondare l’umore di un lunedì chiamato a salutare, per l’ultima volta, “Pino” Pedrazzoli. Nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo si sono tenuti i funerali di “Uispino”, dirigente, arbitro, o più semplicemente uomo di sport che, lungo una vita intensa e carica di sfide, non ha mai perso di vista l’aspetto, legato a doppio filo allo “sportpertutti”, della solidarietà e dell’inclusione. Non deve così sorprendere se a salutarlo siano convenuti un po’ tutti, a rappresentare gli svariati ambiti dell’impegno mantenuto da un uomo generoso e caparbio, pronto a farsi in quattro per l’amatissimo Calcio Lecco; per i compagni, rigorosamente volontari, della Protezione Civile; per i colleghi della Uisp e del consiglio comunale di Ballabio. Lungo la cerimonia, sono suonate particolarmente toccanti le parole del sindaco della cittadina lecchese, Alessandra Consonni, che ha rimarcato il tratto, più proprio dell’attività politica, del collega-rivale, sempre leale e sempre pronto a far valere la forza dei fatti. La prima cittadina si è poi rivolta direttamente alla moglie, Loredana, evidenziando la bontà, e la vastità, del bagaglio concesso dalla scomparsa di “Uispino”, assunto ad esempio di spessore, non soltanto per figli e parenti, ma per un’intera comunità: “Vorrei ricordare il suo impegno nella promozione sportiva, uno sforzo che sarà doveroso non disperdere. Nella morte inattesa e imprevedibile Pino Pedrazzoli ci ha dimostrato qualcosa che a ben pensarci è costume di tutta la sua vita: l’umiltà della condizione umana”. Al termine della cerimonia, il feretro è stato accompagnato sul sagrato dai giocatori del Calcio Lecco, seguiti dai dirigenti e dall’allenatore Alessio Delpiano, prima di proseguire verso il cimitero di Ballabio Superiore.

“Uispino” lascia un buco immenso in ognuno di noi. Riprendendo lo striscione, rigorosamente scritto in bluceleste, appeso all’esterno della chiesa, ci permettiamo una piccola, ma significativa, aggiunta: “Ciao Pino. Grazie di tutto”.

Nikolas Semperboni

 

 

 

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