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#UISPTALES: IL RACCONTO UISP DELLE PARALIMPIADI DI TOKYO

Le Paralimpiadi sono un contenitore di storie complesse: gioia, rivincita, speranza, lotta. Ecco le più significative, rilanciate da Fb Uisp nazionale.

Con l’inizio delle Paralimpiadi di Tokyo il 24 agosto, è tornata sulla pagina Facebook di Uisp la rubrica #UispTales, un format che racconta storie di sport e diritti, che esalta i valori olimpici e affronta i temi della solidarietà, della pace, della perseveranza.  Le Paralimpiadi sono una fonte di ispirazione per tutti, ma in particolare per chi vive con una disabilità: gareggiando, gli atleti trasmettono coraggio e forza, invitano a mettersi in gioco e a non arrendersi davanti alle prime difficoltà. Talento, passione e tenacia scendono in campo insieme agli atleti dei cinque continenti, lasciando fuori le discriminazioni che troppo spesso le persone disabili sono costrette a subire nella vita di tutti i giorni.  Una discriminazione che spesso passa anche tramite i media che dipingono i campioni paralimpici come supereroi oppure con pietismo: la narrazione mediatica sta migliorando ma la strada da percorrere è ancora lunga. Con la sua rubrica, Uisp si è impegnata nel proporre un linguaggio diverso, che unisse sport e comunicazione sociale.

In tutto sono state sette le vicende raccontate:

La voglia di cambiare il mondo di Zahra Nemati

Zahra è un’atleta iraniana: ha sempre sognato di partecipare alle Olimpiadi nel taekwondo ma, dopo un incidente che le ha causato gravi lesioni al midollo spinale, ha deciso di cambiare sport e si è dedicata al tiro con l’arco. Negli anni ha gareggiato sia alle Olimpiadi che alle Paralimpiadi, vincendo diversi ori. E’ attiva anche fuori dal mondo sportivo, si proclama infatti difenditrice dei diritti umani.

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Dalla depressione all’amore

Lauren Rowles e Jude Hamer hanno partecipato alle Paralimpiadi di Rio e oggi sono a Tokyo per rappresentare la Gran Bretagna. La prima è una canoista, la seconda gareggia nel basket in carrozzina. Dopo le Paralimpiadi del 2016 hanno vissuto un periodo di depressione dal quale sono uscite anche grazie al loro amore, diventando una delle coppie di riferimento per la comunità LGBT inglese.

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Da fonte di ispirazione ad avversarie in pista

Martina Caironi, Monica Contrafatto e Ambra Sabatini sono tre atlete italiane, impegnate nella competizione dei 100 mt. Martina ha una lunga storie di medaglie e vittorie: con le sue gare alle Paralimpiadi di Londra e Rio ha ispirato Monica e Ambra, le quali hanno deciso di dedicarsi all’atletica dopo gli incidenti che le hanno costrette all’amputazione di una gamba.

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La storia di Ibrahim Al Hussein

Ibrahim Al Hussein è un nuotatore siriano e fa parte della squadra dei rifugiati. Dopo lo scoppio della guerra in Siria, viene gravemente ferito dall' esplosione di una bomba e perde l'uso della parte inferiore della gamba sinistra. Per curarsi, è costretto ad un lungo viaggio tra Siria, Turchia e Grecia, la quale diventerà la sua seconda casa. Per le Paralimpiadi del 2016 gli è stato affidato il compito di trasportare la torcia olimpica attraverso uno dei campi profughi di Atene.

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La più giovane partecipante a Tokyo: Husnah Kukundakwe

Husnah Kukundakwe è una ragazza di 14 anni ed è l'unica donna ugandese ad aver gareggiato nel nuoto alle Paralimpidi di quest'anno. Lo sport l’ha aiutata a superare gli insulti e le derisioni dei suoi compagni di classe e ad accettare la sua disabilità. Il suo obiettivo a Tokyo non era solo di vincere ma di sensibilizzare la comunità africana al tema della disabilità.

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Lo sport che dà speranza

Parfait Hakizimana è uno dei sei atleti della squadra dei rifugiati, presente alle Paralimpiadi di Tokyo. Ha lasciato il Burundi a causa della guerra e ha trovato una nuova casa nel Mahama Refugee Camp, nel vicino Ruanda. Lì ha creato una scuola di arti marziali ed insegna a più di 150 persone.

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L’appello dell’afgana Zakia Khodadadi

Dopo l’invasione dei talebani a Kabul, la taekwondoka paralimpica afghana ha richiesto l’aiuto della comunità internazionale per lasciare il paese e andare a Tokyo, per vivere il suo sogno di gareggiare alle Paralimpiadi. È la prima donna afghana a farlo. Il suo appello è stato ascoltato, grazie all’Australia che le ha concesso un visto. Dal 2 al 4 settembre gareggerà nel taekwondo.

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Fonte: Uisp Nazionale

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