Ringraziamo Uisp per questa esperienza che ci ha fatto comprendere una realtà lontana da noi, spesso troppo difficile da affrontare per noi giovani.
Ha aiutato ad eliminare i pregiudizi solitamente presenti nella mente di coloro che non hanno mai avuto a che fare con questa realtà.
Sinceramente è stato il progetto migliore a cui abbiamo partecipato, storie e parole di persone che ci hanno emozionato e che ci hanno davvero portato a riflettere con occhi diversi su un mondo non poi così lontano da noi.
Pansera Matilde.
Il carcere un luogo buio, freddo…
Non è di certo questa l’impressione provata ma smentita. Non è facile esprimere quali sentimenti un uomo recluso, lontano dalla famiglia e con un peso sul petto possa provare.
Il tempo infinito, non passa mai, le ore sembrano giorni, i giorni mesi, i mesi anni… Come superare questa prova è la vera difficoltà. Il cittadino non si pone il problema finché non ci casca, un buco nero, il buio totale dal quale ci si può rialzare e ci si deve rialzare con la consapevolezza che la vita va affrontata e non tolta. Il cittadino libero inoltre non deve essere pervenuto sul fatto di avere un legame con il carcerato, cosi come accade nella nostra società: “le colpe dei padri non devono ricadere sui figli”.
Laura Ghidini
Martedì 07/03 nella Casa di Reclusione di Verziano la nostra classe ha partecipato all’incontro con i carcerati, esperienza che tutti hanno apprezzato e che è entrata a far parte del nostro bagaglio di conoscenze trasversali e umane, importante tanto quanto quello scolastico. L’incontro ci ha umanamente arricchito e avvicinato ad un mondo che fino ad allora ci era parso così alieno.
Quello che succede nelle carceri, è qualcosa di cui non si parla molto, su cui vige una sorta di ostracismo sociale che si ripercuote sul modo in cui la società vede i reclusi, le loro famiglie e coloro che, scontata la pena, cercano di riprendere in mano la loro vita. Martedì 7 marzo, noi siamo stati abbastanza fortunato da dare un’occhiata “al di là delle sbarre” e farci un’idea di quel mondo apparentemente così distante dal nostro, ma composto da persone che, pur nel loro essere colpevoli di qualche reato, hanno parimenti diritto a dignità e rispetto.
Siamo quindi molto grati per l’opportunità e anche molto emozionati per la gara del 6 Aprile “Vivicittà Porte Aperte”, dalla quale speriamo di raccogliere altrettanti spunti e stimoli interessanti.
Laura Massari
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