Il Forum nazionale del terzo settore festeggia i 20 anni dalla sua costituzione e lo fa con un’assemblea dei soci aperta anche al pubblico, alle istituzioni, ai media. A Roma, presso il Centro congressi Frentani, il Forum presenta una fotografia del suo stato di salute e le sfide per il futuro con i rapporti “Le reti del terzo settore” e “Il terzo settore e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile”. Le rilevazioni, pur nella loro diversità, hanno permesso di conoscere, nell’insieme, la realtà e i dinamismi del terzo settore italiano. Quello che emerge è una realtà in costante crescita, capace di creare le condizioni di partecipazione attiva che favoriscono processi di inclusione e sviluppo locale.
L'Uisp ha partecipato all'assemblea: a Roma erano presenti il presidente nazionale Vincenzo Manco, che ha parlato dello "spiazzamento" dello sport sociale di fronte alla proposta del governo di istituire la figura delle Asd lucrative. Il responsabile terzo settore e volontariato Uisp, Salvatore Farina, ha sottolineato che Uisp e Forum del terzo settore sono legati dalla comune battaglia per i global goals sullo sviluppo sostenibile. Era presente all'assemblea anche Tiziano Pesce, vicepresidente nazionale Uisp.
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In cinque anni i soci del Forum, che rappresentano le principali reti nazionali di terzo settore, sono passati da 69 a 81 per un totale di 141.000 sedi territoriali, ovvero quasi la metà di tutti gli enti non profit censiti dall’Istat nel 2011 (301.191). I volontari sono oltre due milioni e mezzo, in crescita di quasi un milione rispetto alla prima rilevazione, oltre la metà dei volontari registrati dall’ultimo censimento. I lavoratori 504.000 rispetto ai 481.000 del 2014. Il valore economico delle realtà che aderiscono al Forum oggi supera i 12 miliardi di euro (almeno 2 miliardi in più rispetto alla rilevazione precedente). Dal Rapporto emergono due aspetti fondamentali, da una parte la pluralità e complessità delle reti: le organizzazioni indagate compongono un enorme volume di risorse, energie materiali e simboliche, e dall’altro la capacità di creare relazioni e partnership: pur con differenti intensità, le reti sono in grado di creare importanti relazioni, all’interno e tra le organizzazioni ma anche a livello internazionale.
“Numeri importanti dal punto di vista della rappresentanza, dell’occupazione, e dei profili sociali ed economici – dichiara la portavoce del Forum Claudia Fiaschi – che raccontano un mondo fatto di relazioni e capitale sociale capace di inventare nuovi legami e soluzioni sociali, di generare innovazione sociale, identità, senso di appartenenza, consapevolezza. L’associazionismo rappresenta il tessuto di cui è pervasa la nostra società”.
Il rapporto “Il terzo settore e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile” ha permesso di mettere in relazione le attività dei soci del Forum con i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) indicati due anni fa dall’ONU e con traguardo al 2030. L’indagine ha svelato una grande sintonia tra le attività delle organizzazioni e le sfide universali del nostro secolo; nessuno dei 17 Obiettivi è estraneo all’impegno del terzo settore italiano. Dei 51 rispondenti (con oltre 200 esperienze ricevute) è emerso che ogni rete è impegnata mediamente in ben nove SDGs (più del 50% degli enti), tutti gli SDGs vedono almeno una o più reti nazionali (da un minimo di 15 enti per l’SDGs 6 – acqua pulita e servizi igienico-sanitari -, ad un massimo di 42 enti per l’SDGs 3 – salute e benessere). Tutte le attività svolte dagli enti del terzo settore censite dall’Istat sono riconducibili agli SDGs (quindi tutte le risorse, umane ed economiche, rilevate nel rapporto “Le reti del terzo settore” possono essere annoverate attive nel perseguire gli Obiettivi di sviluppo). Un grande numero di esperienze si estende in una dimensione internazionale: le organizzazioni agiscono in oltre 60 Stati. Le risorse messe in campo per le attività, volontari o personale retribuito e risorse economiche, possono variare moltissimo. Infine anche da questo rapporto emerge una forte propensione degli enti di terzo settore ad operare in partnership, mobilitando e aggregando tante altre energie, sia pubbliche sia private.
“L’adozione degli obiettivi da parte delle organizzazioni aderenti al Forum – prosegue la portavoce – nella maggior parte dei casi si traduce in termini operativi, con attività e progetti che spesso coinvolgono una pluralità di altri soggetti, e mettono in moto un indotto vasto, confermando che il terzo settore è un mondo fattivo, che crea condizioni ed opportunità di partecipazione attiva per i cittadini. Sono in campo non solo impegni morali, ma anche lavoratori, volontari, risorse, sperimentazione e innovazione sociale”.
All’iniziativa è stata conferita la “Targa del Presidente della Repubblica“. “Venti di Partecipazione” è organizzato con il sostegno della Fondazione CON IL SUD. (Fonte: Ufficio stampa Forum nazionale del terzo settore)
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