UISP - Calcio - Cuore e passione di un arbitro

Cuore e passione di un arbitro

FINALI DI MONTESILVANO 2016

Il cuore e la passione di alcuni arbitri di calcio

Una bellissima persona ci ha lasciato queste risposte.

Ricordi ancora la tua prima partita in assoluto?
"Si. Partita di un torneo estivo “esordienti” campo a metà, tre fischi in tutta la gara incluso inizio e fine!"

La più bella partita che hai arbitrato?
"La prossima? Penso una gara di “pulcini” - che sospesi qualche secondo - per spiegare ai bimbi che non dovevano prendersi a calci come da indicazione di alcuni genitori a bordo campo (alcuni altri poi mi ringraziarono a fine gara), ma solo giocare per divertirsi!"

E quella che non vorresti mai ricordare?
Una gara che dovetti interrompere per continuato ostruzionismo di capitano e suo vice dopo un rifiuto ad abbandonare il campo per espulsione.

Un'altra persona che ama lo sport risponde.

Come hai vissuto il tuo esordio in UISP?
Tensione a mille. La stessa tensione che mi fa compagnia la notte prima di ogni gara importante.

Per diventare un arbitro basta il corso?
Assolutamente no! Per diventare arbitro bisogna aver un carattere adeguato ma soprattutto “farsi le ossa” sul campo. All’inizio non sarà facile, ma l’esperienza del campo è l’unica cosa che aiuta. Ovviamente se uno è portato per andare avanti le cose si faranno più facili.

Meglio esperienza o allenamento?
Secondo me sono due cose che vanno a braccetto, Esperienza si fa con l’allenamento, e più ci si allena e più viene l’esperienza.

Il terzo arbitro che portiamo ad esempio è un arbitro dal cuore generoso, una persona umile.

Come hai vissuto il tuo esordio in UISP?
"Ricordo come fosse ora il giorno in cui il mio designatore mi disse: “ Allora sabato si esordisce”; ero teso perché, nonostante avessi calcato i campi di calcio per tanti anni, era la mia prima gara da Arbitro."

Per diventare un arbitro basta il corso?
"Tecnicamente si, è sufficiente frequentare un corso e sostenere un esame finale. Però credo che per diventare veramente arbitro, occorrano anche delle doti importanti: passione, tenacia e umiltà."

Hai mai dedicato a qualcuno una prestazione arbitrale che ti ha soddisfatto?
Si, una finale nazionale UISP. L'ho dedicata a me stesso per l’impegno e la tenacia che ho avuto nel tempo, alla mia famiglia, ma soprattutto ai miei colleghi che erano lì a vedermi e che stavano facendo il tifo per me. Anche quello ha contribuito molto alla mia prestazione: un gruppo di amici che erano lì per me e per tutto il nostro movimento; non certo per giudicare l’operato mio e dei miei collaboratori."

Consiglieresti questa esperienza ad altri ragazzi?
Senza ombra di dubbio si; provo ad invogliare miei amici ex calciatori a fare questa esperienza, la classica risposta è …”No no, io non ne sarei capace”.