UISP - Calcio - Euro 2016: criterio del Fair Play

Euro 2016: criterio del Fair Play

Quando si verificano gesti di Fair Play estremo, che nel calcio di oggi sono più rari dei gol in rovesciata, c’è sempre qualcuno che si stupisce, ma è sempre un'emozione assaporarli. Vogliamo andare oltre questi gesti che onorano e rendono bellissimo qualsiasi sport.

Impazzano le gare di Euro 2016 e, al termine della fase a gironi, i tifosi, la stampa e gli addetti ai lavori si stupiscono dei criteri di scelta della Uefa per il passaggio al turno successivo (gli ottavi di finale). Come è risaputo la fase finale del massimo torneo continentale per nazioni europee è diviso in 6 gironi da 4 squadre, passano alla fase ad eliminazione diretta le 6 prime, le 6 seconde e le 4 migliori terze. I criteri utili per il passaggio alla fase ad eliminazione diretta, riportati nelle norme dell’Uefa, per quanto riguarda il caso di due o più squadre dello stesso gruppo a pari punti al termine del girone, sono i seguenti:

1) maggior numero di punti ottenuti nelle partite giocate tra le squadre in questione;

2) differenza reti derivante dalle partite giocate tra le squadre in questione;

3) più alto numero di gol segnati nelle partite giocate tra le squadre in questione;

4) se, dopo aver dopo aver applicato i criteri da 1) fino a 3) le squadre sono ancora pari in classifica, vengono applicati i seguenti altri criteri da 5) a 8):

5) superiore differenza reti ottenuta in tutte le partite del girone;

6) più alto numero di gol segnati in tutte le partite del girone;

7) condotta di fair play nel torneo;

8) posizione nel ranking della nazionali attraverso il meccanismo dei coefficienti UEFA .

Se due squadre che hanno lo stesso numero di punti e lo stesso numero di gol fatti e subiti giocano la loro ultima partita del girone l’una contro l’altra e sono ancora pari alla fine di quella partita, la loro classifica finale viene determinata dai tiri di rigore, a condizione che nessun altra squadra all'interno del gruppo abbia lo stesso numero di punti al termine di tutti i gironi.

E’ da tenere a mente che il criterio della condotta Far Play, per il passaggio al turno successivo, è relegata al numero 7).

Per quanto concerne invece la determinazione delle migliori 4 squadre tra le terze classificate, tra lo stupore di molti, i criteri applicati dall’Uefa sono, nell'ordine indicato, sono i seguenti:

1) più alto numero di punti ottenuti;

2) differenza reti;

3) maggior numero di reti segnate;

4) condotta di fair play nel torneo finale;

5) posizione nel ranking dei coefficienti della nazionale UEFA.

In questo caso il criterio della condotta Far Play, per il passaggio al turno successivo, è relegata al numero 4).

Ciò premesso, il Calcio UISP non può che rallegrarsi del fatto che la più importante Federazione Europea di Calcio (l’Uefa) abbia imposto, nella più importante manifestazione per nazionali di calcio (le fase finale del Campionato Europeo per nazioni), l’utilizzo al quarto punto del Fair Play nel criterio per il passaggio dalla fase a gironi a quella ad eliminazione diretta, scelta già applicata in UISP da ben 30 anni.

L’obbiettivo della UISP infatti è sempre stato quello di sposare quei valori del “gioco leale” che superano la regola scritta, l’adozione quindi di comportamenti eticamente corretti da adottare nella pratica del calcio amatoriale, ma anche di tutte le altre discipline sportive diverse dal calcio.

La scelta del Fair Play ha sempre significato per la UISP la volontà di schierarsi dalla parte delle regole e dell'avversario, dalla parte di coloro che accettano e riconoscono i propri limiti e la consapevolezza che i risultati sportivi ottenuti sono correlati all'impegno profuso.

I valori della vita e dello sport si intrecciano quando l’amicizia, il rispetto per il prossimo e lo spirito di gruppo prevalgono sull’esigenza di spettacolarizzazione imposto oggigiorno da un altro calcio che non ci appartiene, quello professionistico.

Il calcio nella UISP ha da 3 decenni mirato al lato educativo, formativo e sociale dello sport, dare priorità al Fair Play significa da sempre fare delle scelte ben precise, evidenzia la lotta agli artifici e agli inganni per ottenere il successo, alla violenza fisica e verbale, significa anche offrire agli uomini l'opportunità di migliorarsi come persone, oltre che come atleti. Significa accettare le decisioni degli arbitri o dei giudici sportivi con la consapevolezza che, come uomini, anche loro hanno diritto all'errore, ma che fanno tutto il possibile per non commetterlo.

Il Fair Play e l’ultima campagna Respect promossa dalla Uefa, con degli spot che hanno invaso i media nazionali, e che hanno come obbiettivo principale quello di lavorare per l'unità e il rispetto tra sesso, razza, religione e capacità, avvicinano un po’ due mondi distanti, quello del calcio professionistico e quello del calcio amatoriale promosso dalla UISP.

Nel frattempo gli irlandesi continuano a confermarsi come i migliori tifosi di questi europei, anche durante la partita con l’Italia ci hanno deliziato partecipando attivamente e con grande entusiasmo all’esecuzione dell’Inno di Mameli italiano.

Il Settore Attività Calcio Nazionale UISP non può che rallegrarsi pertanto di queste convergenze, la UISP è sempre stata una vera ambasciatrice dello sport sociale e intende rafforzare questo ruolo nel prossimo futuro.