“Sostenibilità didattica ed ambientale sono due facce della stessa medaglia – dice Ivo Capone, presidente Uisp Campania - Che vanno promosse ed incentivate attraverso la condivisione di percorsi educativi che sappiano strizzare l'occhio ai giovani, magari divertendo. È un po' l'essenza del Laboratorio Ambientale Interattivo, il percorso metodologico immaginato e realizzato da Stefano Dati, il nostro coordinatore della SdA Montagna nonché responsabile delle politiche innovative della Uisp Campania”.
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Il progetto è nato nell’anno scolastico 2016/2017 e per la prima volta è stato sperimentato presso l’istituto Rosario Livatino, con classi dalla prima alla quinta e coinvolgendo trasversalmente tutte le materie. L’anno successivo l’esperienza è stata ripetuta e quest’anno i destinatari sono stati gli studenti del Convitto nazionale Vittorio Emanuele II di Napoli. “Il LAI, oltre ad avere una sua valenza didattica – prosegue Capone - pone l'accento sulle tematiche che, sempre più, devono essere al centro dell'agenda politica di tutte le nazioni. Quando si parla di bioetica naturalistica o sostenibilità delle capacità motorie ed antropologiche, magari con riferimento alla valorizzazione delle potenzialità intellettive correlate alle intelligenze multiple, si fa riferimento a molteplici attività laboratoriali che si svolgono all'aperto. Laboratori le cui aule diventano la natura. Ed in questo contesto, non c'è miglior testimonial dell'albero”.
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Infatti, l’albero è diventato il contesto, fisico e teorico, intorno a cui è stato costruito il percorso didattico: “Il progetto prevede tre tre step – racconta Stefano Dati, docente di scienze motorie e responsabile politiche innovative Uisp Campania - aula, laboratorio e ambiente, distribuiti lungo tutto l’anno scolastico. In classe i ragazzi hanno lavorato con i docenti, contestualizzando il tema ambientale nelle lezioni; nel laboratorio la classe è stata destrutturata e i ragazzi disposti in cerchio per lavorare insieme coinvolgendo i cinque sensi; all’esterno si passa a lavorare sugli alberi, arredati con pedane sospese sui rami, dove sono sistemati microfoni e leggii. I ragazzi devono salire arrampicandosi e legare l’attività motoria ad altre forme di capacità e abilità, come equilibrio e coordinazione, sviluppando quelle che Howard Gardner chiama ‘intelligenze multiple’. Ogni anno circa 100 ragazzi partecipano all’iniziativa che intende creare apprendimenti innovativi rispetto alla percezione tradizionale, riportando equilibrio nella cultura di oggi, sbilanciata su quella computazionale e digitale”.
Ad ottobre il progetto ha partecipato alla tre giorni organizzata da Città della scienza, con un laboratorio creato all’interno della rassegna. (A cura di Elena Fiorani)
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