Comitato Territoriale

Lariano

GIORNATA DELLA MEMORIA - Le iniziative della UISP-

Giornata della memoria: iniziative Uisp in molte città

 

A Roma l'XI edizione di "Pedalando nella memoria", ricordando Settimia Spizzichino. A Brescia e Salerno film per ricordare l'Olocausto

 

Oggi  27 gennaio è la Giornata della Memoria, celebrata per ricordare le vittime dell'Olocausto. In questo giorno si celebra la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche dell'Armata Rossa. “L’Uisp è memoria, impegno, storia – dice Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp – il 2015 è un anno importante nel quale festeggiamo il 70° anniversario della Liberazione. Anche per questo motivo la Giornata della Memoria assume per la nostra associazione un significato particolarmente importante, che ci ricorda il tesoro storico di idee, battaglie civili, uomini e donne, da valorizzare e tramandare”.

Domenica 25 gennaio a Roma si è tenuta l’XI edizione di “Pedalando nella Memoria” Uisp, nel ricordo di Settimia Spizzichino. La pedalata si inserisce tra le molte iniziative dei Comitati Uisp per celebrare la Giornata della Memoria. Il percorso affrontato in bicicletta da 150 partecipanti ha attraversato i luoghi dei tragici avvenimenti che hanno coinvolto la città di Roma durante la Seconda Guerra Mondiale. Quest’anno si celebra il 70° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz e l’iniziativa ha ricordato la figura e l'opera di una testimone scampata alle persecuzioni naziste: Settimia Spizzichino, unica donna romana sopravvissuta alla deportazione del Ghetto di Roma. Reduce da Auschwitz, dove le fu tatuato il numero 66210, e di Bergen Belsen, ha dedicato la propria vita ai giovani, raccontando la drammatica esperienza di milioni di persone internate ed uccise nei campi di sterminio nazi-fascisti. Settimia rappresenta uno straordinario esempio di testimonianza e un modello di forza morale da seguire.

La pedalata è partita alle  9 da Piazzale dei Caduti della Montagnola, una delle zone di Roma protagoniste della resistenza romana. Tre le tappe intermedie previste dal percorso, il Mausoleo delle Fosse Ardeatine, dove ad attendere i partecipanti alla pedalata c’erano il direttore del Mausoleo e un rappresentante dell’Anpi, e insieme hanno ricordato il tragico massacro del 24 marzo 1944. La pedalata è poi proseguita verso Porta San Paolo all’ex carcere ora Museo, in via Tasso, da dove passarono ben 350 donne per la loro attività politica di resistenza. Quale mezzo migliore per affrontare il percorso, se non la bicicletta, mezzo protagonista degli anni della resistenza; i saluti conclusivi si sono tenuti  a Largo 16 ottobre 1943, nel Ghetto ebraico, dove al microfono si sono alternati Gianluca Di Girolami presidente Uisp Roma, il rappresentante della comunità LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) e l’assessore Paolo Masini. L’iniziativa è stata patrocinata dal Comune di Roma e dai Municipi I e VIII, l'Uisp di Roma si è avvalsa della collaborazione di ANFIM, ANPI, IIS Pirelli, ANED Roma, Museo della Liberazione, Mausoleo delle Fosse Ardeatine e Arci Solidarietà.

Segnaliamo, tra tante, un'altra iniziativa legata alla Giornata della memoria, che si tiene a Brescia oggi martedì 27 gennaio. Nella sede del comitato Uisp, via B. Maggi 9, alle 16 verrà proiettato il film documentario "I sopravvissuti di Auschwitz raccontano". Anche l'Uisp Salerno ha organizzato diverse un calendario di proiezioni di film legati al racconto dell'Olocausto:fino al 31 gennaio nella biblioteca comunlae di Corso Vittorio Emanuele 52 a Nocera Inferiore. Per scarucare il programma clicca qui.

Pubblichiamo il ricordo di quei tragici avvenimenti e della rinascita che seguì, scritto da Raffaella Chiodo del settore politiche internazionali. “Oggi è la "Giornata della memoria". 70 anni dalla entrata dei carri armati sovietici nel lager di Auschwitz. 70 anni dalla fine di quell'orrore. 70 anni che hanno visto la rinascita, la fatica e la speranza della ricostruzione. Io sono nata li. Da quel pezzo di gioventù che pur segnata dall'orrore della guerra, seppe trovare la forza di immaginare la possibilità di una Europa aperta e libera, capace di semplice vita e felicità. Un mondo dove la vita quotidiana potesse essere un lavoro, una casa, un amore e poco più. E dato che oggi è giornata della memoria, scriverò perché io sono nata lì, in quel momento. Mia madre, una giovane donna russa ma cittadina finlandese e mio padre giovane italiano si sono incontrati partendo ognuno dal proprio paese per andare a ricostruire le città rase al suolo dalla guerra. Ambedue partirono con le brigate di giovani volontari per partecipare -si può proprio dire materialmente alla ricostruzione delll'Europa a partire dalle sue case, dalle vite delle persone. Quando si conobbero parlavano fra loro in tedesco. Mia madre conosceva questa lingua perché sua nonna paterna trasmise questo sapere come bene prezioso ai suoi figli e nipoti. Una volta era un crimine non tramandare una ricchezza come la conoscenza e nella storia della famiglia di mia madre è stato un susseguirsi di donne che hanno avuto questa straordinaria capacità. Mio padre invece conosceva il tedesco per averlo suo malgrado imparato in un campo di concentramento. Fu deportato quando aveva appena compiuto18 anni e vi rimase per due anni. Si salvò perchè giovane e forte e perciò più utile da vivo come schiavo nelle fabbriche che sfruttavano la mano d'opera gratuita dei lager. Per ironia della storia quella lingua imparata nel terrore e nella paura diventò il mezzo per esprimere l'amore. "Ich liebe dich" fu il primo "ti amo" che mia madre sentì pronunciare da mio padre. Poi passarono gli anni  di viaggi in lungo e largo per l'Europa, in treno e in nave..lentamente, attraverso paesi, popoli e lingue, e infine l'arrivo di mia madre in Italia, a Roma. Qui in Campidoglio Giuseppe di Vittorio li dichiarò marito e moglie. Quel giorno andarono a portare i fiori ricevuti per le nozze, alle Fosse Ardeatine. Lo stesso abbiamo fatto io e il mio amato quando ci siamo sposati 5 anni fa. Domenica scorsa durante il passaggio del "Pedalando nella memoria" alle Fosse ardeatine abbiamo rivissuto il ricordo che abbiamo trasmesso ai nostri figli e nipoti che il giorno del nostro matrimonio ci hanno accompagnato. C'e una lezione che ho sempre percepito in quel gesto dei miei genitori.. In un giorno di gioia scegliere di ricordare quell'episodio vuol dire non dimenticare affinchè la vita sia più vera e consapevole onorando le persone che l'hanno persa affinchè possano rivivere attraverso di noi".

(pubblicato il 27/01/2015)

   

 

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