L'Uisp sulla Rai commenta gli episodi di razzismo nel calcio giovanile

tratto da sito nazionale

"Negro di m..." rivolto a un giocatore 13enne, centravanti avversario, durante una partita di calcio tra giovanissimi della categoria Esordienti. E' stato questo insulto razzista a portare l'allenatore del Pontisola di Bergamo, Igor Trocchia, a decidere di ritirare la squadra dal torneo regionale, nonostante l'ottima posizione in classifica e nonostante stesse vincendo la partita.

“Sono sempre scelte difficili da parte del mister o dei dirigenti – commenta al Tg 3 Rai Tiziano Pesce, vicepresidente nazionale Uisp - in questo caso è una scelta che condivido in pieno ma sono questioni complicate che si devono accompagnare a un grande lavoro educativo da parte dei dirigenti delle associazioni, delle società sportive e dei genitori. C'è sempre il rischio di un effetto emulazione dei più piccoli nei confronti di episodi che si vedono negli stadi maggiori e sui campi di serie A. C'è bisogno di lavorare molto anche con le società professionistiche e di campagne serie che non si limitino ad uno striscione esposto prima di una partita di cartello. Si parla spesso di diritti televisivi e dei milioni di euro che muovono, penso sarebbe importante destinare anche una piccola parte di queste cifre così rilevanti ad interventi su questo tema”.

GUARDA IL VIDEO

L'episodio, accaduto a Ponte S. Pietro (Bergamo) nel corso di un incontro tra Rozzano (Milano) e la locale squadra del Pontisola, si è chiarito solo a fine gara, quando il giovane Y.S. non ha voluto stringere la mano a chi lo aveva insultato, e l'allenatore, Igor Trocchia, informato della cosa, ha preso la decisione. Il calciatore del Rozzano è stato punito con un mese di sospensione. “Mi sembrava logico – ha commentato l’allenatore - è giusto prendere una decisione forte per dare un messaggio educativo oltre che tecnico”. I genitori del ragazzino, originari del Burkina Faso e da 20 anni in Italia, ringraziano per la solidarietà ricevuta e spingono il figlio a non mollare: “Non deve pensare a queste cose ma andare avanti”, ha detto il papà. (A cura di Elena Fiorani)