Comitato Territoriale

Cremona

Vivicittà è tante storie in una, tanti volti e una passione

Vivicittà racconta tante storie in una. Sono quelle di Ilaria e Loredana, Gualtiero, Martina, Alvise ed Enrico, Clara Mariapia e Laura. Vivicittà è stata l’occasione per entrare dentro lo sport sociale e per tutti: grazie agli articoli di Christian Marchetti pubblicati sul Corriere dello sport abbiamo incontrato i protagonisti delle tante facce della manifestazione Uisp. 

A Padova la 36esima edizione di Vivicittà sarà incentrata sulla legalità e la lotta alle mafie. La città veneta è stata teatro della XXIV Giornata della Memoria e dell’Impegno per le vittime innocenti delle mafie promossa da Libera giovedì 21 marzo e il 31 marzo l’Uisp, insieme alla realtà fondata da Don Luigi Ciotti, continuerà questa campagna di contrasto alla criminalità organizzata unita all’attività sportiva. Infatti, il percorso padovano di Vivicittà toccherà alcuni luoghi simbolo del degrado mafioso della città come Porta Portello oppure lo splendido Parco Europa, in zona Stanga, dove, come da consuetudine, si terranno la partenza e l’arrivo della corsa. “Sarà un evento innovativo - dice Alessandra Mariani, vicepresidente dell’Uisp Padova - perché al suo interno presenteremo nuovi partner, che hanno deciso di legarsi a noi per le numerose affinità con i valori da noi promossi sul territorio e con l’idea di allargare gli orizzonti culturali di tutti i partecipanti. Siamo sicuri che saremo in grado di offrire un appuntamento unico nel suo genere anche in una realtà dove il podismo ha grande tradizione”. LEGGI L’ARTICOLO

Vivicittà 2019 si correrà anche a Messina da dove arriva Martina Costa, diciottenne che ha a cuore la lotta per l’emergenza ambientale. Martina, insieme ai suoi compagni di scuola ha avviato il progetto “La città accogliente: percorsi di ecosostenibilità urbana”. In merito a questa iniziativa è intervenuto Santino Cannavò, presidente del comitato territoriale Uisp Messina e responsabile delle politiche ambientali Uisp: “Rientra nel quadro dell’Alternanza Scuola-Lavoro ed è legato al tema della mobilità. Sviluppa l’idea che, attraverso la pratica sportiva, venga creata la consapevolezza di una vivibilità del territorio sana per tutti". “Bello che, in questi giorni, nel mondo, siano i ragazzi a sensibilizzare su questi temi – aggiunge Martina - ma sarebbe ancor più bello se fossimo affiancati fattivamente dagli adulti. Il compito dei grandi è insegnare, dare l’esempio”. LEGGI L’ARTICOLO

Il diritto alla pratica sportiva per tutti e tutte è stato al centro dell’articolo pubblicato sul Corriere dello sport il 7 marzo: Mariapia Locaputo, presidentessa della sezione di Bari della Lega Italiana Lotta ai Tumori interpreta lo sport come metafora del ritorno alla vita dopo l’esperienza della malattia. “Spesso questa viene vista semplicemente come un fine, mentre la corsa è la metafora perfetta per tornare a vivere. Parla di sacrificio, ma anche di grandi soddisfazioni da togliersi - dice Mariapia - Lo sport è per me una dimensione importante, mi riconcilia con me stessa. Una rinascita quotidiana”. Anche Laura Ragazzi, 41enne di Ferrara parteciperà alla corsa e con lei ci sarà il figlio che porta in grembo da 8 mesi: “Camminerò, non posso mica fermarmi. Altrimenti in questo ambiente rischi di perderti - dice Laura Ragazzi - Fondamentale  per la crescita dei giovani sportivi sono proprio i genitori. Mio padre mi ha trasmesso questa passione quando avevo solo 3 anni e non ha mai smesso di seguirmi”. All’Uisp è legata anche Clara Faustini, figlia di Osvaldo che vinse la Coppa del Mondo di maratona nel 1987. Dopo la sua partecipazione alla “Corsa Rosa” di Brescia la definisce “uno spettacolo emozionante”. “Vedere 9000 donne correre contro la violenza di genere è stato bellissimo. Ho vinto diverse gare, ma quello spettacolo è stato emozionante”. LEGGI L'ARTICOLO

Sport per tutti vuol dire anche promuovere la partecipazione delle persone con disabilità: se ne è parlato il 28 febbraio raccontando la storia di Alvise Pontel. Un ragazzo di Venezia in carrozzina la cui storia s’intreccia con quella di un trentottenne di Marghera (Ve), Enrico Rosso, che trascorre le sue giornate tra la caserma dove esercita il suo lavoro da pompiere e la casa dove vivono i suoi quattro figli. I due si sono conosciuti in un centro assistenza per ragazzi con disabilità e da quel momento Enrico è sempre dietro Alvise per spingerlo e guidare il suo cammino. LEGGI L’ARTICOLO

Gualtiero ha 62 anni, la maggior parte dei quali vissuti in carcere a Milano: oggi è in regime di semilibertà a Bollate e tra le varie attività che svolge, fuori e dentro le mura dell’istituto penitenziario, lo sport ha una parte preponderante. Gualtiero l’ora d’aria la sfrutta “per correre, provare una sensazione di libertà. Sentirmi fuori, esterno a qualcosa programmato al secondo. Poi tornavo con i piedi per terra, me pensando, e tanto, che con lo sport riesci a darti uno scopo, che per volere bene devi cominciare a volerti bene. A quel punto, quando cominci anche a sentire gli altri, comprendi davvero che certe azioni fanno male. Lo sport ti da l’opportunità di sentirti vivo e stare insieme agli altri. La corsa, soprattutto, ti gratifica e ti consente di ricostruirti. Non sei diverso. È giusto che in carcere le persone paghino gli errori commessi, ma è giusto anche tutelare i loro diritti”. LEGGI L’ARTICOLO

Ogni anno Vivicittà promuove la solidarietà attraverso una raccolta fondi in favore dei progetti realizzati dall’Uisp nei campi profughi palestinesi in Libano. La formazione nei campi profughi libanesi è partita circa quattro anni fa e ha visto alternarsi in Libano vari operatori Uisp da tutta Italia, tra questi Ilaria Nobili di Roma e Loredana Barra di Sassari. Ilaria è tornata da Tiro pochi giorni fa: “Abbiamo lavorato con danza e basket – ha raccontato al giornalista – stavolta avevamo tutto l’occorrente ma, se manca, improvvisi e fai il pallone con fogli di giornale e metri di nastro adesivo, il canestro allargando le braccia”.

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Lo sport “ci consente di accendere quell’interruttore che tutti hanno e che chiede solo di essere acceso – aggiunge Loredana Barra - Nei campi palestinesi e siriani formiamo operatori del posto per cercare di migliorare la vita di chi vive lì. Poi però ti accorgi che il primo interruttore acceso è proprio il tuo”. LEGGI L’ARTICOLO.
(A cura di Elena Fiorani)

Delegazione di Crema

Martedì dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00

Mercoledì dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00

Giovedì dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00

 


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Palestra Ca' de Mari

Il Comitato Uisp di Cremona gestisce le attività della palestra di Ca' de Mari.
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