Comitato Regionale

Emilia-Romagna

Discipline orientali e difesa personale

Educazione: mezzo di prevenzione per ridurre la violenza. Questo e molto altro allo stage di sicurezza e difesa personale del 19 marzo a San Matteo della Decima

di Yuri calabrese

BOLOGNA - Trovare un altro modo di affrontare l'argomento dell'autodifesa, ecco l'obiettivo del primo stage regionale di sicurezza e difesa personale per insegnanti, tenuto domenica 19 marzo e organizzato dalle discipline orientali Uisp. Al seminario, svolto al palazzetto dello sport di San Matteo della Decima (Bo), hanno collaborato la scuola Long Quan Street Defence; il Samurai Dojo e l'associazione NoiNo - uomini contro la violenza sulle donne -. E' stata l'occasione per illustrare le linee guida sulla difesa personale individuate dal settore discipline orientali Uisp, esse prendono le distanze da alcuni metodi d'insegnamento di tale difesa.

E' stata una particolare lezione sul tatami quella di due domeniche fa, sono stati presentati i casi di cronaca di violenze avvenuti nella nostra regione. Lavorare sui casi reali è ciò che differenzia questo tipo d'approccio alla difesa personale rispetto ad altri metodi. "Bisogna iniziare a comprendere che in certi contesti - afferma Michele Chendi, responsabile nazionale del settore discipline orientali Uisp - pensare che la difesa dipenda solo da un approccio fisico, non è la soluzione risolutiva del problema. Purtroppo, le situazioni che si possono creare vanno oltre la bravura e l'esperienza marziale del singolo. Anche una persona ben allenata può soccombere ad aggressioni improvvise e violente. Per questo è fondamentale lavorare prima di tutto sull'educazione contro la violenza e sulla prevenzione, questo può portare risultati a lungo termine". Obiettivo: spostare l'asse dell'educazione sul soggetto che potrebbe diventare l'aggressore piuttosto che su chi potrebbe essere la vittima, ma dando a quest'ultima le conoscenze per sapere come svincolarsi da una situazione di pericolo. "Quando parliamo della realtà dei fatti - continua Chendi - di superiorità numerica degli aggressori o superiorità fisica, bisogna insegnare che la migliore difesa è quella dell'evitare di inserirsi in tale situazione piuttosto che reagire fisicamente. Questo si può attuare attraverso il mantenimento di una grande attenzione verso ciò che ci circonda. Quando camminiamo per strada, quando vediamo persone con comportamenti non adatti alla situazione, quando un evento sembra essere particolarmente sospetto, è quello il momento di evitare una situazione spiacevole, chiedere una mano, cambiare strada, chiamare le autorità".

Le lezioni sono state presentate dai maestri Fabio Ruggeri, Andrea Bonfatti, Andrea Naso e Fabrizio Minelli ed è stato possibile approfondire l'argomento della difesa prendendo visioni dei dati statistici. Il pubblico è stato chiamato a ragionare su quali fossero le migliori azioni da eseguire trovandosi in condizioni di minacce ben precise avvenute realmente a Bologna. A questo seminario seguirà lo stage nazionale di sicurezza e difesa personale del prossimo ottobre in cui tema principale sarà la violenza di genere.