Uisp-a-mente

UISP-A-MENTE Newsletter della Uisp Emilia-Romagna

n. 13 anno I - mercoledì 20 luglio 2011

Web: www.uisp.it/emiliaromagna - E-mail: redazione.emiliaromagna@uisp.it

NOTA PER I LETTORI: con questo numero speciale, in larga parte dedicato a un approfondimento sui Mondiali Antirazzisti, si interrompe la pubblicazione della nostra newsletter, che riprenderà regolarmente a settembre con la consueta cadenza. Un ringraziamento ai molti lettori che ci hanno seguito finora e un arrivederci a dopo l'estate, con l'augurio che possa essere una stagione rinfrancante per tutti.

1. CHIUDONO I BATTENTI SULLA QUINDICESIMA EDIZIONE DEI MONDIALI ANTIRAZZISTI

Il premio per il maggiore impegno antirazzista è andato ai Rude Boys and Girls della Sampdoria. Poi tutte le altre coppe destinate più a sottolineare l'impegno nel sociale che il risultato sportivo

di Ufficio stampa Mondiali Antirazzisti

2. UNA STORIA DI LUOGHI E PAROLE

Dai Mondiali Antirazzisti parte la visita al campo di concentramento di Fossoli, in provincia di Modena

 

di Vittorio Martone

3. PARI OPPORTUNITÀ DI GENERI AI MONDIALI ANTIRAZZISTI

La giornata del 7 luglio dedicata ai diritti delle donne e degli omosessuali nello sport. Presentati i progetti europei per abbattere stereotipi e pregiudizi

di Alessandro Trebbi - Redazione Uisp Modena

4. DIRITTO ALLA MOBILITÀ: SE NE PARLA AI MONDIALI ANTIRAZZISTI

Nella giornata di venerdì il dibattito con Arci, Rete Fare e Primo marzo in cui è stata presentata la Carta internazionale dei diritti dei migranti

di Layla Mousa - Ufficio stampa Mondiali Antirazzisti

5. CONTAMINAZIONI FLUIDE: GLI INDYSCIPLINATI AI MONDIALI ANTIRAZZISTI

Discipline di strada e giovanili per favorire l'incontro e la nascita di nuovi linguaggi corporei

di Francesca D'Ercole - Ufficio stampa Mondiali Antirazzisti

6. DAL CALCIO ALLE "COLPE DI STATO"

Il 9 luglio si discute degli abusi delle forze dell'ordine. Presenti il giornalista Filippo Vendemmiati con il suo documentario su Federico Aldrovandi "È stato morto un ragazzo" e il tifoso del Brescia Paolo Scaroni, vittima di un pestaggio brutale nel 2005

di Francesco Sellari - Redazione Uisp nazionale

7. LA RIFORMA DEL MODELLO SPORTIVO ITALIANO. INTERVISTA ALL'ASSESSORE REGIONALE ALLO SPORT MASSIMO MEZZETTI

"La necessità è quella di una legge quadro che regoli lo sport a livello nazionale e tuteli il ruolo degli enti di promozione sportiva"

di Alessandro Trebbi - Redazione Uisp Modena

8. ATTIVITÀ EQUESTRI: UN CORSO UISP ENTRA NEL CALENDARIO INTERREGIONALE DI ALTA FORMAZIONE

Maria Grazia Squadrani, responsabile del Coordinamento Uisp Emilia-Romagna: "Un'altra occasione per portare al meglio in giro per il paese l'approccio dolce e rispettoso della Uisp al lavoro con gli animali e con le persone"

di Redazione Uisp Emilia-Romagna

9. ASSAGGI DI "FERRARA TCHOUKBALL" IN ATTESA DEI MONDIALI

Prende sempre più piede la nuova disciplina basata sui principio del gioco non competitivo e per tutti

di Nicola Alessandrini e Valentina Mosca - Redazione Uisp Ferrara

10. UISP MODENA: IL TORNEO DI SOFTBALL "ARA DI VETILIA"

In una cornice multietnica si aggiudicano i giochi i dominicani della Stella Rd. Presenti squadre di di tutto il mondo tra cui anche cubani e filippini

di Alessandro Trebbi - Redazione Uisp Modena

1. CHIUDONO I BATTENTI SULLA QUINDICESIMA EDIZIONE DEI MONDIALI ANTIRAZZISTI

Il premio per il maggiore impegno antirazzista è andato ai Rude Boys and Girls della Sampdoria. Poi tutte le altre coppe destinate più a sottolineare l'impegno nel sociale che il risultato sportivo

Nel pomeriggio di domenica 10 luglio si è celebrata la cerimonia di chiusura della XV edizione dei Mondiali Antirazzisti, la manifestazione contro tutte le discriminazioni organizzata da Uisp e Progetto Ultrà e svoltasi a Castelfranco Emilia presso il parco di Bosco Albergati. Bandiere e cori hanno accompagnato sul palco la sfilata dei vincitori. Numerose le coppe assegnate, a partire da quelle legate ai risultati sportivi, tra cui la coppa del torneo di calcio vinta dal TPO (Teatro Polivalente Occupato) di Bologna, e la coppa omonima della manifestazione, andata ai Sampdoria Rude boys and girls. Questo è il trofeo più importante, che viene riconosciuto alla squadra che nel tempo si è maggiormente distinta per le attività di promozione sociale organizzate sul territorio. A conferirlo è stato Paul Elliot, primo giocatore nero della nazionale inglese, con un passato nel Chelsea e anche in Italia nelle fila del Pisa, che oggi opera come ambasciatore della Rete FARE - Football Against Racism in Europe. "Il razzismo è una piaga sociale - ha sottolineato Elliot - ma ha i giorni contati e noi lo combatteremo proprio a partire da manifestazioni come questa".

Presenti alla manifestazione anche Stefano Reggianini, sindaco di Castelfranco Emilia, Stefano Vaccari, assessore ad ambiente, mobilità e sport della Provincia di Modena, e Vincenzo Manco, presidente regionale Uisp Emilia-Romagna. "Vorrei dire tre cose - ha affermato Vaccari - riguardo ai Mondiali. In primis un grazie a tutta l'organizzazione; poi vorrei rivolgere un saluto affettuoso ai bambini del popolo Saharawi; infine vorrei lanciare una sfida: il prossimo anno organizzeremo una squadra di amministratori locali per essere qui e giocarci un posto sul podio". Stefano Reggianini ha dichiarato di essere "molto contento per come è andato questo festival, che ha visto gente di tutto il mondo partecipare. Vogliamo rivedervi qui anche l'anno prossimo". "In questi quindici anni abbiamo più volte ribadito la vocazione itinerante di questa manifestazione – ha affermato Vincenzo Manco - che ha attraversato l'Emilia-Romagna, da Montefiorino a Montecchio, da Casalecchio di Reno (BO) a Castelfranco Emilia. E lo ha fatto ribadendo e rivendicando sempre attraverso lo sport il diritto alla libera circolazione dei popoli e lavorando per l'integrazione tra le persone".

Tra gli altri numerosi trofei che sono stati assegnati anche la Coppa Matteo Bagnaresi che la Fondazione Matteo Bagnaresi, impegnata nella realizzazione di una casa di accoglienza per minori a Parma, ha donato alla squadra dei Sahara Saharawi junior. La Coppa Invisibili, tradizionalmente assegnata a chi per varie ragioni non è riuscito a prendere parte ai Mondiali Antirazzisti, è andata a Fabiano Di Berardino del centro sociale TPO di Bologna, attivista che è stato brutalmente picchiato dalla polizia durante gli scontri no TAV in Val di Susa. La Coppa Kick Sexism, che premia le attività più significative contro le discriminazioni di genere, è andata ai Real Choch di Padova per il loro pluriennale impegno sulla tematica in questione e per l'organizzazione di momenti di sensibilizzazione nella loro città. Menzione speciale poi per il gruppo di fotografi di Shoot 4 Change, media partner della manifestazione, che hanno vinto la Coppa Piazza Antirazzista per la loro mostra "Punto di Fuga", che documenta il lavoro sociale svolto con le donne rifugiate e richiedenti asilo del territorio romano.

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di Ufficio stampa Mondiali Antirazzisti

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2. UNA STORIA DI LUOGHI E PAROLE

Dai Mondiali Antirazzisti parte la visita al campo di concentramento di Fossoli, in provincia di Modena

Collegare le parole ai luoghi, per fissare al meglio nella memoria la storia. Questa l'idea alla base dei percorsi partigiani, iniziativa che sin dalla nascita dei Mondiali Antirazzisti accompagna la manifestazione della Uisp contro tutte le discriminazioni. In questa quindicesima edizione la festa si è trasferita presso il parco di Bosco Albergati, a Castelfranco Emilia. E questo trasferimento è stato colto come un'occasione per andare a scoprire una storia meno nota rispetto a quella della resistenza partigiana sui monti. Un gruppo di circa 25 persone - composto da ragazzi e ragazze italiani, tedeschi, austriaci, belgi e russi - ha infatti temporaneamente lasciato i Mondiali Antirazzisti per recarsi al campo di prigionia di Fossoli, vicino Carpi, che dal '43 al '44 fu luogo di reclusione di ebrei e prigionieri politici prima del trasferimento nei campi di concentramento in Germania.

"Un incontro toccante e molto partecipato - racconta Agnese Fiore, una delle accompagnatrici - che ha coinvolto tutti anche per la bravura della nostra guida, Claudio Carretti della Fondazione Fossoli. Il campo è ancora riconoscibile in tutta la sua struttura, che ospita le fondamenta delle vecchie costruzioni più un edificio ristrutturato che ospita un plastico del vecchio campo e una mostra fotografica. Inizialmente a Fossoli, ci è stato spiegato, c'erano solo militari e ufficiali inglesi catturati in nord Africa, poi dal '43 si è tramutato in un campo di concentramento. Rispetto alle testimonianze che ci sono state riportate - conclude Agnese - abbiamo scoperto che le persone ricordano il gran freddo, la neve e il fango".

A seguire i partecipanti a questa "passeggiata della memoria" si sono ritrovati in Piazza Antirazzista per assistere al dibattito condotto da Patrizia Cuzzani, responsabile del museo della resistenza di Bologna, e da Federico Chiaricati dell'Anpi di Casalecchio di Reno. "Iniziative simili sono fondamentali - ha affermato la Cuzzani - poiché qualsiasi ipotesi di riconciliazione non può che basarsi sulla conoscenza della storia. Il conflitto, lungi da qualsiasi negazione, va invece contestualizzato e sviscerato per poter arrivare non a una memoria ma a una storia comune".

Oltre che della storia italiana, nel corso dell'incontro si è discusso anche dell'influenza che la guerra civile spagnola ha avuto sulla formazione di una coscienza di resistenza in Italia. "Un legame molto solido quello che accomuna Italia e Spagna - ha sottolineato Chiaricati - anche se molto sono le differenze. In Spagna infatti si è voluto mettere una pietra sopra a quel tragico passato mentre in Italia, dove la resistenza vinse al termine del conflitto, la memoria è stata portata avanti più agevolmente grazie proprio alle testimonianze partigiane".

di Vittorio Martone

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3. PARI OPPORTUNITÀ DI GENERI AI MONDIALI ANTIRAZZISTI

La giornata del 7 luglio dedicata ai diritti delle donne e degli omosessuali nello sport. Presentati i progetti europei per abbattere stereotipi e pregiudizi

Ci sono anche le pari opportunità e i diritti delle donne e degli omosessuali al centro dell'attenzione dei Mondiali Antirazzisti e dei dibattiti che si susseguono nella Piazza Antirazzista. L'appuntamento di giovedì 7 luglio, "Pari opportunità di generi", ha raccolto tante testimonianze utili a portare avanti una battaglia che Uisp sta combattendo fin dal 1985. Ospiti illustri, a partire da Luana Zanaga, ex campionessa e allenatrice di calcio femminile, per arrivare a Claudia Balsamo, insegnante sportiva e promotrice di un progetto di diffusione di buone pratiche etiche all'interno dello sport di squadra, per arrivare a Fiorella Prodi della Cgil, a Daniela Conti per Uisp e Heidi Thaler dell'associazione Fair Play.

Un dibattito sulle differenze di genere e sulla difficoltà per il mondo sport ad accettare l'omosessualità. L'apertura con Luana Zanaga, che ha raccontato la sua esperienza personale: "Lo sport è il campo in cui si dovrebbero costruire progetti insieme e in cui non dovrebbero esistere barriere. Nella mia esperienza personale non è stato così: quando è uscita allo scoperto la mia omosessualità, ho trovato grande comprensione tra le ragazze che allenavo ma forti resistenze da parte della dirigenza, che alla fine ha preferito escludermi per evitare 'voci', facendo anche confusione (come spesso capita) tra omosessualità e pedofilia".

Le fa eco l'insegnante Claudia Balsamo: "C'è una certa ritrosia a parlare di omosessualità nello sport, soprattutto di squadra. Per questo sento il bisogno di andare nelle scuole e nelle squadre per diffondere una cultura della convivenza e dell'apertura nei confronti di diversi orientamenti sessuali. Sto lottando per diffondere un piccolo libro sull'etica sportiva, con alcune regole da rispettare e buone prassi da tenere per prevenire l'omofobia. Una delle storie che racconto più volentieri è quella del giocatore di rugby gallese Gareth Thomas, che ha dichiarato di essere gay apertamente, anche se in realtà incarna tutti gli stereotipi della virilità. Immaginate in uno sport come il rugby, con le situazione di contatto e contrasto che ci sono, cosa possa significare un outing del genere".

Heidi Thaler, dell'associazione Fair Play, si riallaccia ai Mondiali Antirazzisti e alla grande occasione di confronto che essi propongono: "Bisogna lavorare sulle strutture che stanno dietro la discriminazione sessista e dietro l'idea di mascolinità. Il più delle volte vengono condotte battaglia o contro il razzismo o contro l'omofobia: per essere più forti bisognerebbe unirsi e creare un'unica struttura che unisca questi due movimenti, che hanno radici comuni nella nascita. C'è bisogno di sfidare il sistema. Tra l'altro a livello legislativo non sempre è chiaro dove collocare l'omofobia".

Chiude Luana Zanaga, con una speranza: "Forse anche noi omosessuali dovremmo cambiare qualcosa, perché se la gente pensa certe cose in parte potrebbe essere anche per colpa nostra. Dovremmo fare una piccola rivoluzione, iniziare a parlare normalmente della nostra quotidianità e della nostra sessualità, facendola percepire come normale quale effettivamente è. Il mio sogno è che tutti gli sportivi gay dichiarassero la loro omosessualità senza problemi: forse così si possono abbattere le barriere".

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di Alessandro Trebbi - Redazione Uisp Modena

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4. DIRITTO ALLA MOBILITÀ: SE NE PARLA AI MONDIALI ANTIRAZZISTI

Nella giornata di venerdì il dibattito con Arci, Rete Fare e Primo marzo in cui è stata presentata la Carta internazionale dei diritti dei migranti

Diritto alla mobilità, inteso come diritto a spostarsi alla ricerca di una condizione di vita migliore, in un altro paese, in un'altra terra. Diritto alla mobilità, inteso come diritto a muoversi, a praticare sport, per la salute così come per il divertimento. Questo il doppio binario sul quale correva il dibattito di venerdì 8 luglio ai Mondiali Antirazzisti, dal titolo appunto "Diritto alla mobilità". Nella cornice della Piazza Antirazzista, con l'accompagnamento musicale e la regia di Asterisco radio, diversi ospiti si sono alternati nel racconto di testimonianze di lavoro e di vita vissuta, guidati dalla moderazione di Cécile Kyenge, del Comitato primo marzo.

Filippo Fossati, presidente della Uisp, ha introdotto l'idea del "rifugiato sportivo", una figura che tuteli il diritto allo sport di tutti, anche di coloro che non hanno la cittadinanza italiana o il permesso di soggiorno, perché lo sport deve essere riconosciuto come un diritto umano, per la valenza sociale che possiede. "Noi partiamo dai Mondiali Antirazzisti e vogliamo rilanciare la rete per rafforzaci a livello associativo e politico, e per arrivare al riconoscimento del diritto allo sport". Gli fa eco Filippo Miraglia, dell'Arci, che sottolinea la necessità di lavorare insieme per rafforzare la battaglia contro il razzismo.

Durante la seconda sessione del dibattito è stata illustrata la Carta internazionale dei diritti dei migranti, presentata a Gorée il 4 febbraio 2011, nell'ambito del Forum Sociale Mondiale di Dakar in Senegal. La Carta è stato il prodotto del lavoro di oltre 5000 persone da tutti i continenti, che partendo dal basso sono arrivati a costruire un documento collettivo e rappresentativo delle problematiche e delle esperienze delle persone migranti. "I migranti sono bersaglio di politiche ingiuste, a detrimento dei diritti universalmente riconosciuti ad ogni persona umana. Spesso sono oggetto di strategie discriminatorie, basate sulla preferenza nazionale, l'appartenenza etnica, religiosa o di genere. Tali politiche sono imposte da sistemi conservatori ed egemonici che per cercare di mantenere i propri privilegi sfruttano la forza di lavoro, fisica e intellettuale dei migranti. A questo scopo, tali sistemi utilizzano le esorbitanti prerogative consentite dal potere arbitrario dello stato-nazione e dal sistema mondiale di dominazione, ereditato dalla colonizzazione e dalla deportazione. Questo sistema è, nel medesimo tempo, caduco, obsoleto e causa di crimini contro l'umanità. Per questa ragione deve essere abolito". Questo uno dei passaggi più forti della Carta, che durante il dibattito è stata spiegata da Sarah Klingeberg e da Daniele Frigerio, del comitato Primo Marzo, un laboratorio partecipativo tra i più attivi nella scrittura della carta.

Il tema del diritto allo sport è stato riperso dagli interventi di Piara Powar, coordinatore della rete Fare - Football Against Racism in Europe - che da anni è impegnato nella lotta al razzismo nel calcio e attraverso il calcio. "Sono molto contento di essere qui, è una grande felicità aver visto i Mondiali crescere così tanto negli ultimi 15 anni" ha dichiarato Powar. L'importanza dello sport nei programmi di cooperazione, solidarietà ed educazione allo sviluppo è stata sottolineata da Ivan Lisanti, di Peace Games Uisp, l'ong della Uisp, che ha portato ad esempio l'esperienza del cricket per il coinvolgimento delle comunità dell'est asiatico nella pratica sportiva. In coda al dibattito un gruppo di ragazzi maliani, profughi da poco arrivati dalla Libia e ospiti del comune di San Giovanni in Persiceto, che ha raccontato la propria esperienza e il proprio viaggio per arrivare in Italia. "È molto importante per noi ricevere accoglienza in Italia e lavorare con gli italiani per la tutela dei diritti umani e della dignità delle persone".

di Layla Mousa - Ufficio stampa Mondiali Antirazzisti

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5. CONTAMINAZIONI FLUIDE: GLI INDYSCIPLINATI AI MONDIALI ANTIRAZZISTI

Discipline di strada e giovanili per favorire l'incontro e la nascita di nuovi linguaggi corporei

Nella cornice di Bosco Albergati, alla manifestazione nazionale Uisp dei Mondiali Antirazzisti, è stato sperimentato il laboratorio di attività degli Indysciplinati, neonato settore Uisp dedicato alle attività giovanili e en plein air, e del nuovo gruppo dei ragazzi della formazione "Lampi e Impronte", un corso iniziato a ottobre 2010 e terminato a marzo 2011 per i nuovi operatori delle discipline di strada. Impegnati direttamente nell'organizzazione, gestione e coordinamento dei laboratori, gli Indysciplinati hanno coinvolto nel loro format di attività i bambini dei centri estivi di Castelfranco Emilia, Modena, Forlì e Bologna ed i giovani e adulti partecipanti alla festa, riempiendo ampi spazi del programma della manifestazione dal mercoledì al sabato. Un format che si propone di portare fuori dagli schemi classici differenti discipline sportive ed artistiche, facendole convivere e mescolare in luoghi diversi, e capace di avere un esplicito taglio trasversale, ovvero di contaminazione tra diverse pratiche sportive e arti o tra arti e nuove attività motorie volte al benessere fisico.

Uno di questi luoghi prende il nome di "Artificio": un luogo interdisciplinare di incontro, contaminazione ed esplosione dell'arte e dello sport, promuovendo occasioni di ricerca e di sperimentazione attraverso l'esperienza dell'incontro tra realtà e discipline artistico-sportive diverse. Si intende favorire tra i giovani ed i giovanissimi la partecipazione, il protagonismo, la socializzazione e la multiculturalità nella riappropriazione di uno spazio personale ed intimo attraverso azioni di carattere artistico, sportivo e ricreativo quali teatro di strada, parkour giocolerie e capoeira. Fluide contaminazioni, dunque, con azioni diverse ed integrate volte ad individuare buone prassi che possano guidare i giovani verso stili di vita salutari e propositivi. Un'attenta riflessione sulle tendenze in atto dal punto di vista sportivo, culturale ed artistico e sulla mancanza di legami tra le trasformazioni che la città vive.

Il desiderio di contaminare le discipline, agevolare la conoscenza tra un settore e l'altro e dare la possibilità così di intercettare forme diverse di attività motoria a cui appassionarsi attraverso un percorso fluido e privo di quelle barriere che possono esistere tra una disciplina, un'arte, uno sport è anche alla base del laboratorio InterAzione. Mescolanza appunto tra varie discipline, in cui le stesse interagiscono e si contaminano tra di loro nella ricerca di nuovi terreni espressivi. Si pone così l'accento su una sperimentazione in campo culturale e sportivo, di nuovi linguaggi per favorire sempre nuove opportunità di incontro.

di Francesca D'Ercole - Ufficio stampa Mondiali Antirazzisti

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6. DAL CALCIO ALLE "COLPE DI STATO"

Il 9 luglio si discute degli abusi delle forze dell'ordine. Presenti il giornalista Filippo Vendemmiati con il suo documentario su Federico Aldrovandi "È stato morto un ragazzo" e il tifoso del Brescia Paolo Scaroni, vittima di un pestaggio brutale nel 2005

"Il calcio ha parecchio a che fare con questa storia". Affollata e silenziosa la Piazza Antirazzista ascolta Filippo Vendemmiati, giornalista ferrarese, autore di "È stato morto un ragazzo". Il documentario narra della morte di Federico Aldrovandi, a Ferrara, all'alba del 25 settembre 2005, e dei processi che ne sono seguiti. Federico aveva 18 anni, ed è morto dopo essere stato fermato da due pattuglie della polizia. Sabato 9 luglio, siamo ai Mondiali Antirazzisti di Castelfranco Emilia. Si parla di "Colpe di stato", storie di abusi del potere, di violazioni dei diritti, ancora più gravi poiché commesse da coloro che, in una democrazia che si concepisce civile e avanzata, quei diritti dovrebbero tutelarli. Il calcio si diceva: quella domenica, la stessa della morte di Federico, sulle curve dello stadio della Spal, Vendemmiati viene a sapere per la prima volta della vicenda grazie ad un amico e dalle stesse curve alcuni mesi dopo si alzerà il coro "giustizia per Federico". Da qui comincia la solidarietà di alcune tifoserie organizzate nei confronti della famiglia: alcuni tifosi saranno presenti a tutte le 37 udienze che porteranno alle 7 condanne, confermate di recente in appello, a carico di altrettanti poliziotti, 4 per eccesso colposo in omicidio colposo, 3 per depistaggio nelle indagini. Dopo aver ricostruito "quella domenica mattina vigliacca, infame, bastarda ed assassina", è lo stesso Lino Aldrovandi, il papà di "Aldro", a sottolineare l'importanza del sostegno ricevuto da alcuni gruppi sportivi: i tifosi della Spal, della Roma, della Cavese, del Brescia, quelli della Fortitudo Bologna e dell'Air Avellino.

"Aldro" come Stefano Cucchi, Aldo Bianzino, Giuseppe Uva. Aldro come Paolo Scaroni, anche lui presente al dibattito insieme al suo amico e accompagnatore Diego Piccinelli. Anche Paolo ha subito una violenza ingiustificata, ma a differenza degli altri è ancora vivo. La sua vita è cambiata tragicamente 8 ore prime della morte di Federico. Il 24 settembre 2005, lui, ultrà del Brescia, è in trasferta a Verona. Dopo la partita i tifosi ospiti vengono scortati in stazione, dove si scatena l'inferno: 3 cariche violente, 32 feriti, e Paolo con la testa fracassata che di lì a poco entrerà in coma e vi rimarrà per 64 giorni. Oggi ha 34 anni e il 100% di invalidità civile. Anche lui si è dovuto scontrare contro tentativi di depistaggi e insabbiamenti e l'indifferenza dei media: oggi, 8 poliziotti sono sotto processo e la sua storia comincia a ricevere l'attenzione anche dei grandi organi di informazione.

Dagli stadi alle strade, la "costruzione" dei soggetti devianti si accompagna alla logica della repressione: la tristemente famosa tolleranza zero, quasi una patente di agibilità per usare le maniere forti. In un paese più volte bacchettato dagli organismi europei per non aver introdotto il reato di tortura: "Un reato - ricorda Chiara Lambertini di Amnesty International che modera l'incontro - non prescrivibile. Le persone che commettono queste violenze vanno incontro a pene irrisorie mentre i processi rischiano sempre di sfumare nella prescrizione". Queste vicende dopo tante difficoltà sono venute alla luce, grazie alla tenacia delle famiglie, ma quante non hanno avuto la stessa sorte? Il pensiero corre subito ai senza voce, ai senza diritti, primi fra tutti i migranti. Perché, conclude Vendemmiati, "se Federico fosse stato un giovane immigrato probabilmente di questa storia non avremmo saputo nulla".

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di Francesco Sellari - Redazione Uisp nazionale

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7. LA RIFORMA DEL MODELLO SPORTIVO ITALIANO. INTERVISTA ALL'ASSESSORE REGIONALE ALLO SPORT MASSIMO MEZZETTI

"La necessità è quella di una legge quadro che regoli lo sport a livello nazionale e tuteli il ruolo degli enti di promozione sportiva"

"C'è bisogno di una riforma decisa, c'è bisogno di attenersi alle direttive costituzionali, c'è bisogno di rilanciare il ruolo delle polisportive". Questo il pensiero di Massimo Mezzetti, l'assessore regionale alla cultura e allo sport che ha gentilmente concesso a Uisp Modena questa intervista proprio sui temi caldi della riforma dello sport e del rilancio dello sport di cittadinanza.

Mezzetti, come agire a livello locale o nazionale affinché lo sport sia più vicino alla gente?
"C'è assoluto bisogno di una legge quadro che regoli lo sport a livello nazionale e che recepisca appieno quanto previsto dalla Costituzione: le competenze in materia di sport devono essere regionali, con lo stato centrale a svolgere un ruolo di supervisione".

A oggi, invece, non è così?
"Lo stato non ha mai rispettato questa indicazione, anzi, prevale una gestione centrale e discrezionale dei fondi destinati allo sport, che vengono incanalati soprattutto verso il Coni, ente che in questo modo, date le pesanti sovvenzioni, ha anche un 'controllo politico' implicito".

E gli enti di promozione sportiva, dove si collocano?
"Purtroppo sono colpevolmente trascurati: ci vuole una normativa quadro che appunto ridistribuisca i fondi e riveda anche il ruolo degli enti di promozione sportiva, fondamentali per il radicamento dello sport sul territorio e per la loro funzione sociale. Anche all'interno del Coni stesso, essi non devono più avere solamente un ruolo di rappresentanza, ma dare un contributo attivo".

Passiamo a una realtà nazionale ma peculiare del territorio emiliano-romagnolo: le polisportive. Quale il loro futuro?
"In passato le polisportive e le polivalenti hanno svolto un ruolo eccezionale da un punto di vista della promozione dello sport ma anche e soprattutto come collante sociale e utile strumento di integrazione e condivisione. Oggi questo sistema, questa organizzazione, va aggiornato e vanno aggiornati anche i gruppi dirigenti. Ma da un punto di vista dell'impatto sociale, non vedo al giorno d'oggi alternative al modello delle polisportive".

di Alessandro Trebbi - Redazione Uisp Modena

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8. ATTIVITÀ EQUESTRI: UN CORSO UISP ENTRA NEL CALENDARIO INTERREGIONALE DI ALTA FORMAZIONE

Maria Grazia Squadrani, responsabile del Coordinamento Uisp Emilia-Romagna: "Un'altra occasione per portare al meglio in giro per il paese l'approccio dolce e rispettoso della Uisp al lavoro con gli animali e con le persone"

"Metodologie applicative nelle attività assistite con asini e cavalli". Questo il titolo dell'innovativo corso di formazione che vedrà impegnata la Lega Attività Equestri della Uisp a partire dal 30 di novembre 2011. L'attività si svolgerà con la prestigiosa collaborazione dell'ente Futura e della Regione Emilia-Romagna, che ha inserito l'evento nel catalogo interregionale 2011 dell'alta formazione. I partecipanti aventi i requisiti previsti dagli avvisi delle Regioni aderenti al progetto interregionale potranno richiedere alla Regione di residenza un voucher a copertura parziale o totale del costo di iscrizione. Il termine fissato per le iscrizioni al corso, che si svilupperà in 220 ore di lezione fino alla fine di giugno 2012, è fissato per il 18 novembre 2011. Le attività teoriche di formazione si svolgeranno a San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna, presso la sede di Futura spa. Per quanto riguarda la parte pratica ed esperienziale, i partecipanti saranno ospitati presso centri ippici accreditati del territorio bolognese.

"Siamo ovviamente molto orgogliosi di questo riconoscimento - afferma Maria Grazia Squadrani, responsabile del Coordinamento Attività equestri Uisp Emilia-Romagna - e della possibilità che ci è data di risolvere anche un annoso problema per chi opera nel nostro settore. Questo tipo di professionalità, infatti, non è tutelata né riconosciuta dal sistema sanitario nazionale e sul piano formativo poi c'è il grosso problema dell'improvvisazione di molti soggetti che nel campo delle attività equestri intendono solo lucrare. Noi della Uisp ci siamo legati da sempre a alle università e a partner che hanno referenze altissime. Questo inserimento del corso nel calendario interregionale di alta formazione ci permette di accrescere ancora - conclude la Squadrani - la qualità della nostra offerta, entrando in un sistema dalla valenza nazionale, per portare al meglio in giro per il paese l'approccio dolce e rispettoso della Uisp al lavoro con gli animali e con le persone".

Per maggiori informazioni:
Visitare il portale www.altaformazioneinrete.it
Contattare: Futura S.p.A. - Via Bologna, 96/e - Tel: 051/6811411

di Redazione Uisp Emilia-Romagna

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9. ASSAGGI DI "FERRARA TCHOUKBALL" IN ATTESA DEI MONDIALI

Prende sempre più piede la nuova disciplina basata sui principio del gioco non competitivo e per tutti

A quasi un mese dall'inizio delle attività "Un Mare di Sport" (il progetto di attività ludico-ricreative sui sette lidi di Comacchio organizzato da Uisp Ferrara) procede a gonfie vele, grazie anche all'aiuto della bella stagione. Il programma sta portando sulle spiagge ferraresi numerose iniziative gratuite: oltre ai corsi di nuoto, di beach wellness, il mini club e i laboratori creativi che ogni giorno si svolgono presso i 27 stabilimenti balneari che hanno aderito all'iniziativa, è estremamente ricco il calendario degli eventi speciali.

In particolare, si è concluso da poco il secondo appuntamento di Beach Tchoukball, disciplina che ha incuriosito i bagnanti e che è riuscita a coinvolgere, sabato 9 luglio, oltre 50 partecipanti dai 6 ai 16 anni. Due squadre da cinque giocatori più due riserve si sfidano in un campo delimitato da due piccole reti inclinate. Segna un punto chi fa rimbalzare la palla contro il pannello in modo che essa, dopo il rimbalzo, tocchi il terreno di gioco prima che un avversario riesca a recuperarla. Il Tchoukball è, innanzitutto, uno sport non aggressivo, che non prevede corpo a corpo o il placcaggio dell'avversario. Inoltre, si propone di valorizzare il potenziale educativo dello sport, per questo può essere concepito come attività scolastica, gioco familiare, passatempo rilassante e anche come sport competitivo. Lo scopo della dimostrazione balneare è stato quello di promuovere una disciplina sportiva che si sta diffondendo a Ferrara da 3 anni a questa parte. L'evento è stato reso possibile grazie all'associazione Ferrara Tchoukball, che si sta impegnando nella divulgazione di questa disciplina.

Ferrara Tchoukball è una realtà abbastanza recente: è nel 2006 che un gruppo di ragazzi di un piccolo oratorio di periferia, guidati dal professore d'educazione fisica Mario Fantini, sperimentano questa disciplina. La formazione di un primo gruppo affiatato permette l'organizzazione di alcune manifestazioni e la partecipazione al primo campionato. Il gruppo diviene presto uno dei centri promotori del tchoukball in Italia, distinguendosi per l'organizzazione del Torneo di Green Tchoukball che raccoglie 14 squadre e 98 giocatori, non solo ferraresi ma provenienti da tutte le realtà italiane che avevano preso parte al primo campionato. Solo nel 2007 il gruppo si ufficializza come società Ferrara Tchoukball e iscrive ben tre squadre al campionato, alcune delle quali sapranno distinguersi per i risultati ottenuti.

Quest'anno, Ferrara Tchoukball ospiterà, dal 3 al 7 agosto, i mondiali di tchoukball. Nel capoluogo estense si sfideranno tchoukers provenienti da Emirati Arabi, Stati Uniti, Germania, Svizzera, Ghana, Repubblica Ceca, Spagna e Hong Kong. Ricco il calendario delle serate che faranno da sfondo ai mondiali: dai corsi per arbitri e allenatori alle partite su sabbia in centro storico, dal Wheel Chair Tchoukball (tchoukball in carrozzina) al torneo balneare al Bagno "Prey" del Lido degli Estensi.

di Nicola Alessandrini e Valentina Mosca - Redazione Uisp Ferrara

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10. UISP MODENA: IL TORNEO DI SOFTBALL "ARA DI VETILIA"

In una cornice multietnica si aggiudicano i giochi i dominicani della Stella Rd. Presenti squadre di di tutto il mondo tra cui anche cubani e filippini

È uno degli eventi più multietnici dell'intera attività Uisp di Modena: il trofeo "Ara di Vetilia", giunto ormai alla sua terza edizione. La manifestazione è infatti un momento unico nel mondo sportivo modenese. Al campo "Torri" di via Minutara si radunano ormai da tre anni le più "agguerrite" squadre di softball amatoriale della città, in un clima festante di sport e di convivenza e divertimento tra tante comunità diverse. Si va dagli organizzatori, i Senators, guidati dall'istrionico presidente Loris Stradi per arrivare ai ragazzi della Repubblica Dominicana della Stella Rd, veri talenti che infatti si sono aggiudicati la prima edizione del trofeo e anche quest'ultima.

Novità di quest'anno la presenza dei cubani dell'Havana Cafè, battaglieri e sempre divertiti e divertenti, con una nutrita presenza femminile anche in campo. E poi non sono mancati, come ogni stagione, i filippini dei Clippers, autentici mattatori del torneo e veri specialisti del batti e corri, assieme anche alle formazioni di San Giovanni in Persiceto e dei modenesi Ghirlandina e Warriors, a dimostrare quanto l'Ara di Vetilia sia ormai un appuntamento a respiro regionale e internazionale insieme.

La finalissima del torneo edizione 2011 si è svolta mercoledì scorso: come sempre eccezionale la cornice di pubblico, per il match che ha deciso le sorti del torneo e che ha visto i domenicani della Stella RD prevalere sui padroni di casa dei Senators Modena. Come sempre al termine delle partite saluti, festa per tutti, e un rinfresco multietnico per darsi appuntamento alla prossima stagione.

di Alessandro Trebbi - Redazione Uisp Modena

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