Uisp-a-mente

UISP-A-MENTE Newsletter della Uisp Emilia-Romagna

n. 16 anno I - lunedì 17 ottobre 2011

Web: www.uisp.it/emiliaromagna - E-mail: redazione.emiliaromagna@uisp.it

1. A REGGIO EMILIA IL SINDACO GRAZIANO DELRIO DONA IL TRICOLORE ALLA UISP

L'importante riconoscimento avviene il giorno dopo il monito di Napolitano alla Lega nord sull'unità d'Italia. Intervista a Filippo Fossati, presidente nazionale Uisp

di Vittorio Martone

2. IL RAPPORTO TRA UISP E AMMINISTRAZIONE COMUNALE NELLA CITTÀ DI REGGIO EMILIA

Intervista a Mauro Rozzi, presidente del locale Comitato dell'Unione Italiana Sport Per tutti

di Vittorio Martone

3. UNA CAMPAGNA PER LA DIGNITÀ DEI MIGRANTI TUNISINI

Dalle associaizioni Ya Basta! e Al-Sirat un sostegno ai richiedenti asilo per motivi umanitari. E dopo la proroga concessa dal Governo ai permessi di soggiorno l'impegno si concentra sulla garanzia dei diritti fondamentali come casa, lavoro e assistenza sanitaria

(vi.mar.)

4. A SCUOLA DI CIRCO

La Uisp di Ferrara ha lanciato da tre settimane un progetto di attività circensi per i bambini delle scuole elementari

di Nicola Alessandrini - Redazione Uisp Ferrara

5. "VIA LIBERA AI REDUCI DEL DOPING", IL TAS LI AMMETTE AI GIOCHI DI LONDRA 2012

La Uisp: non dimenticare legalità ed etica. Intervista a Massimo Davi

di Redazione Uisp nazionale

6. LA SOLIDARIETÀ VA DI CORSA. IL 29 OTTOBRE A MODENA TORNA LA "CORRIPERLORO"

La manifestazione podistica si svolgerà su percorsi di 3 e 8 km. Un euro il costo dell'iscrizione per raccogliere fondi a sostegno dei ragazzi delle favelas brasiliane

di Alessandro Trebbi - Redazione Uisp Modena

7. UISP RIMINI: A PASSEGGIO PER IL CENTRO CON LE ASINELLE FLORA E GIUDITTA

La coordinatrice delle Attività equestri Mariagrazia Squadrani: "Abbiamo proposto laboratori di riavvicinamento agli animali"

di Redazione Uisp Emilia-Romagna

8. EDUCATORI PALESTINESI IN VIAGGIO CON PEACE GAMES DA GERUSALEMME A BOLOGNA

Intervista a Hanem Mohammad Adballah, educatrice nel campo profughi di Shu'fat, e a Mazen Jabari, direttore dello Youth Development Department

di Mario Reginna

9. PARTITO IL CORSO DI FORMAZIONE PER LE AREE COMUNI UISP

Novità di quest'anno l'incontro tra presidenti di Comitato, dirigenti, tecnici e operatori. "Un punto d'incrocio delle diverse esperienze per conoscere le reciproche necessità"

di Mario Reginna

10. PARTITA IL 12 OTTOBRE LA SETTIMANA D'AZIONE FARE

L'iniziativa durerà fino al 25 ottobre. La Uisp prende parte alla Action Week contro il razzismo nel gioco del calcio

di Redazione Uisp nazionale

11. AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DEL TORNEO DI CALCIO PER BAMBINI "OLTRE LE REGOLE"

"Lasciamoli giocare, facciamoli sbagliare" è lo slogan di questa iniziativa della Uisp Bologna per lo sviluppo del fair play dalla prima infanzia

di Francesco Costanzini - Redazione Uisp Bologna

12. LUCILLA INIZIA IL SUO CAMMINO. L'ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA REGIONE PRESENTA UN WEB-DOC SUI DIRITTI

Dopo l'incontro del 13 ottobre il sistema sarà sviluppato in collaborazione con associazioni, centri volontariato, biblioteche, scuole ed enti locali prima del rilascio definitivo nel 2012

di Redazione Uisp Emilia-Romagna

13. PERCORSI DI SCAMBI INTERNAZIONALI TRA SVEZIA E ITALIA

La Uisp Emilia-Romagna incontra la delegazione svedese dell'Östergötland per discutere di integrazione attraverso lo sport

di Redazione Uisp Emilia-Romagna

1. A REGGIO EMILIA IL SINDACO GRAZIANO DELRIO DONA IL TRICOLORE ALLA UISP

L'importante riconoscimento avviene il giorno dopo il monito di Napolitano alla Lega nord sull'unità d'Italia. Intervista a Filippo Fossati, presidente nazionale Uisp

"Quello che si sente è spesso un incoraggiamento ridotto al minimo anche dal punto di vista dell'espressione verbale, grida che si elevano in quei prati in cui non c'è il popolo padano, ma una certa parte del corpo elettorale. Non esiste una via democratica alla secessione". Con queste parole il 30 settembre scorso il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano richiamava la Lega Nord e le spinte secessioniste professate dai suoi esponenti. Il giorno successivo a Reggio Emilia, nel trentennale dell'associazione sportiva Let's Dance affiliata alla Uisp, Filippo Fossati, presidente nazionale dell'Unione Italiana Sport Per tutti, ha ricevuto nella sala del Tricolore dal sindaco reggiano Graziano Delrio una copia della prima bandiera italiana. A Fossati abbiamo chiesto quale sia il valore di questo riconoscimento.

"Mi è capitato di commentare questo evento parlando di 'meravigliose coincidenze'. Il dono del Tricolore alla Uisp non era casuale, poiché quel giorno una sua storica società sportiva come il Let's Dance stava riempiendo le piazze e le strade della città con le sue iniziative. La Uisp stava mostrando quindi ancora una volta ciò che è: una grande associazione popolare che usa lo sport per animare il territorio e la popolazione, anche nel tessuto urbano. Il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio ha sottolineato di avere compreso a fondo il ruolo che può avere lo sportpertutti: quello di una grande risorsa sociale per tenere insieme la comunità. E di questo riconoscimento siamo entusiasti".

Parlavi di coincidenze. E numerosi sono gli intrecci tra la storia d'Italia e quella della Uisp. Come racconteresti il lavoro per l'unità del paese che la Uisp ha svolto attraverso lo sport?
"La Uisp nasce sulle rovine di una guerra che aveva diviso l'Italia e come associazione fece parte a pieno titolo di un processo votato a ricreare un tessuto di comunità e di relazioni. La sua dimensione fu subito nazionale, senza comunità chiuse in se stesse. Allora era più semplice, perché i movimenti popolari non erano campanilistici. C'era un senso di apertura anche internazionalista. Noi interpretammo così lo sport, uno strumento che di base parla già un linguaggio unitario. Il nostro ruolo fu di accentuare questa spinta, che da allora è rimasta costante. Infatti non si troverà mai l'esclusione nella nostra storia".

La capillare presenza sul territorio nazionale è un tratto caratterizzante della Uisp. Come si tiene assieme una realtà così frastagliata e complessa, soprattutto in tempo di crisi?
"Non è solo la Uisp ma il mondo dell'associazionismo che è complesso. La storia di questo paese è fatta di grandi reti sociali diffuse sul territorio. L'Italia è un paese in cui la società si è sempre auto organizzata. Io credo che con la crisi ci dovrà essere una ripresa, uno sviluppo di questo mondo. Perché si sta rompendo un grande accordo, basato sulla collaborazione di questo mondo con lo Stato e le sue articolazioni".

Vuoi dire che l'uscita dalla crisi sarà tutta a carico delle forze sociali?
"Siamo su quel crinale. Noi dobbiamo rifare il miracolo di produrre autorganizzazione nella società senza alcun carattere identitario. Questo è l'unico modello per costruire una rete, che poi si ripresenterà al pubblico. Tocca rilanciare la sfida di un associazionismo costretto a rafforzare l'autogestione riesaltando la funzione di legame sociale".

Se questa è la sfida, credi si possa riuscire a porre le basi per un rinnovamento radicale di questo paese sia nelle pratiche che nelle politiche pubbliche?
"In questa fase il sistema sportivo potrebbe trovare un suo assetto, ci potrebbe essere una benedetta riforma dello sport, o meglio finalmente una forma. Bisognerà però costruire un sistema libero e flessibile, in cui tutte le espressioni trovino il loro spazio sotto una regia che sia pubblica, poiché gli obiettivi sono pubblici: sono beni comune come salute, benessere e sport".

Leggi qui la versione integrale dell'intervista

di Vittorio Martone

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2. IL RAPPORTO TRA UISP E AMMINISTRAZIONE COMUNALE NELLA CITTÀ DI REGGIO EMILIA

Intervista a Mauro Rozzi, presidente del locale Comitato dell'Unione Italiana Sport Per tutti

Il primo ottobre Reggio Emilia ha festeggiato la Uisp con la consegna del Tricolore da parte del sindaco Graziano Delrio a Filippo Fossati, presidente nazionale dell'associazione per lo sportpertutti, nell'ambito delle celebrazioni legate ai festeggiamenti del trentennale di Let's Dance, associazione sportiva reggiana nata nel 1981 in seno alla Uisp locale. Abbiamo intervistato al riguardo Mauro Rozzi, presidente del Comitato Uisp di Reggio Emilia.

Mauro, dalla vostra città è giunto all'associazione un importante riconoscimento. Il lavoro che svolgete sul territorio ne è parte integrante. Per questo ti chiedo com'è strutturata la vostra collaborazione con il comune di Reggio Emilia e su quali fondamenta si basa?
"Nelle relazioni con il comune Uisp è presente, ben oltre lo sport, su tutti i vari tavoli che si occupano di sanità, servizi sociali e cultura. La nostra collaborazione vuole dare infatti un contributo trasversale. Soprattutto stiamo presidiando i tavoli di quartiere per stare più vicini ai territori, intervenendo sulle esigenze locali e relazionandoci alle circoscrizioni, alle associazioni e ai cittadini che vivono quei territori".

In che termini puoi descrivere il contributo che la Uisp di Reggio Emilia sta fornendo all'amministrazione locale?
"Abbiamo promosso l'attività motoria all'interno di assessorati che prima non la consideravano una priorità, come ad esempio quello alla sicurezza e coesione sociale. Stiamo riuscendo a diffondere un'idea di sport declinabile in maniera differente dal solito, basandola su un salto culturale che vede lo sport legato soprattutto alla socialità, agli stili di vita sani e al benessere. E stiamo promuovendo lo sport come valido strumento di integrazione multiculturale".

45 mila tesserati per il vostro Comitato: numeri che impongono una gestione economicamente sostenibile e al contempo politiche sociali al centro della vostra attenzione. Come gestite il rapporto tra finalità associative e risorse economiche?
"Indubbiamente con molta difficoltà. La fortuna della Uisp di Reggio Emilia è di aver creduto in passato in una struttura controllata dal Comitato ma separata da esso. Parlo della srl Sportiva, che gestisce sei impianti in cui si sviluppa attività Uisp. È una realtà solida che con efficacia promuove attività votata al sociale con un meccanismo di gestione aziendale, rispettando le regole che stanno lungo la linea di confine complessa tra impresa e associazione. Poi c'è il discorso riguardante la sede, con i suoi dipendenti e gli impegni importanti che il Comitato si è assunto. È qui che risiede la difficoltà cui accennavo prima: tenere in piedi un Comitato fortemente strutturato nel mentre fuori cresce la richiesta di attività non strutturate".

Emerge il tema della difficoltà di tesseramento per le attività meno strutturate.
"Siamo in un momento in cui si diffondono sempre più attività a basso costo, anche tradizionali come ad esempio il podismo, in cui non è vincolante essere tesserati a società sportive che fungano da mediano. Il punto su cui riflettere è allora uno: rivedere il rapporto tra le società sportive e la Uisp con l'idea di creare nuove fonti di aggregazione, anche non strutturate".

È un modo per salutare la vecchia struttura associativa?
"No. La scommessa non è quella di traghettare le persone da una parte all'altra, ma piuttosto di intercettare le fasce di persone che o si muovono autonomamente, facendo scoprire loro qual è il vantaggio di stare nella nostra associazione, o che prima non si muovevano affatto. Voglio solo sottolineare che per correre in un parco non è necessario avere una tessera, quale essa sia. La cosa cambia però se al proprio fianco si hanno operatori, gruppi di cammino, assistenza e socialità che possono allora giustificare il costo annuale di una tessera".

Leggi l'intervista in versione integrale

di Vittorio Martone

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3. UNA CAMPAGNA PER LA DIGNITÀ DEI MIGRANTI TUNISINI

Dalle associaizioni Ya Basta! e Al-Sirat un sostegno ai richiedenti asilo per motivi umanitari. E dopo la proroga concessa dal Governo ai permessi di soggiorno l'impegno si concentra sulla garanzia dei diritti fondamentali come casa, lavoro e assistenza sanitaria

Permessi di soggiorno per motivi umanitari che stanno per scadere. E una lotta contro il tempo per continuare a dare sostegno e ospitalità a chi ha conosciuto la migrazione come scelta obbligata. È nata così la campagna "Dignità non clandestinità! Adotta un kit della dignità" promossa dalle associazioni Ya Basta! Bologna e Al-Sirat e destinata alla raccolta di fondi a copertura delle spese per la richiesta di rinnovo dei permessi di soggiorno per 150 tunisini presenti sul territorio bolognese. L'iniziativa, cui la Uisp Emilia-Romagna ha fornito il proprio appoggio, è stata presentata nella mattinata dell'11 ottobre in conferenza stampa presso il cortile di palazzo D'Accursio a Bologna. Presentazione svolta anche se la campagna ha in realtà subito un'interruzione dopo la decisione del Consiglio dei Ministri del 6 ottobre scorso di prorogare la validità del permesso di soggiorno per motivi umanitari ai cittadini tunisini arrivati da Lampedusa entro il 6 aprile. Un'interruzione parziale però, visto che secondo gli organizzatori essa riguarda solo la parte di raccolta dei fondi.

"Fulcro della campagna fino ad oggi - afferma Neva, portavoce dell'associazione Ya Basta! - era stata appunto l'idea di aiutare un cittadino tunisino a sostenere la spesa per accedere alla procedura di rinnovo del permesso di soggiorno: un costo che tra marche da bollo, raccomandate, assicurate e bollettini postali è oggi di circa 70 euro. Nonostante la scelta del Governo abbiamo voluto convocare questo incontro per sottolineare il valore della nostra campagna, che con le numerose adesioni ottenute ha dato un concreto segnale di rifiuto delle logiche di criminalizzazione riguardanti i migranti tunisini. Adesso cambieremo i nostri obiettivi specifici e ci concentreremo per far garantire ai migranti i diritti fondamentali come casa, lavoro e assistenza sanitaria, cercando anche di capire quale sarà poi il loro futuro dopo questi sei mesi di proroga". E per quanto riguarda i fondi già raccolti grazie all'interesse di numerose associazioni e singoli cittadini "interpelleremo - sottolinea Neva - tutti quelli che hanno donato materialmente dei soldi per sapere come intendono regolarsi e se preferiscono vedere questi fondi reinvestiti nel lavoro di sostegno che avvieremo a partire da adesso".

Chiaro quindi il segnale, chiara la voglia di rilanciare l'impegno per la solidarietà e l'integrazione. Una scelta basata sulla convinzione che, conclude Neva, "questa proroga abbia semplicemente rinviato il problema, senza curarsi peraltro dei percorsi di inserimento di queste persone sul territorio con cui peraltro, anche a livello delle amministrazioni locali, non c'è stato alcun processo di condivisione delle scelte".

(vi.mar.)

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4. A SCUOLA DI CIRCO

La Uisp di Ferrara ha lanciato da tre settimane un progetto di attività circensi per i bambini delle scuole elementari

Da tre settimane, presso la palestra della scuola elementare Leopardi di Ferrara, si sta svolgendo un progetto ludico-ricreativo davvero singolare: il corso di "Piccolo Circo", organizzato da Uisp Ferrara in collaborazione con la Compagnia Scarpe Rotte (che da un paio d'anni organizza spettacoli circensi per bambini). Bambini e bambine dai 6 anni svolgono, sotto l'esperta guida degli insegnanti Elisa e Andrea, attività ludico-motorie che assumono il tema del circo come punto di partenza per un lavoro creativo, armonico e formativo. Fondamentalmente sono tre i pilastri attorno a cui ruota il laboratorio proposto: l'utilizzo degli attrezzi da circo (per stimolare la manualità e il movimento), dell'acrobatica (per la coordinazione) e del teatro (per la creatività).

Queste attività rappresentano, infatti, un modo di imparare a relazionarsi con i compagni sviluppando pratiche di cooperazione e ascolto reciproco. Altri obiettivi specifici sono quelli di lasciare libero sfogo alla fantasia del bambino, stimolare la sua capacità di invenzione ludica e sviluppare le capacità coordinative tramite l'utilizzo non-convenzionale degli oggetti. Confrontandosi con la giocoleria, l'acrobatica e gli elementi base del teatro, i ragazzi vengono sensibilizzati alle proprie esigenze e a quelle degli altri. A conclusione del laboratorio i ragazzi potranno mettere alla prova le nozioni acquisite esibendosi in una rappresentazione alla presenza delle famiglie e degli insegnanti.

Elisa Bottoni, responsabile del laboratorio assieme ad Andrea Zerbini, ci ha raccontato come è nata quest'esperienza, inedita per la città di Ferrara: "Tutto è partito dall'esperienza di Andrea, giocoliere da dieci anni che sta attualmente frequentando la scuola Circomix di Vandoies, in Trentino, per diventare operatore di arti circensi per bambini. Il mio apporto al Piccolo Circo è legato alla propedeutica alla ginnastica artistica, all'acrobatica di base e alla danza, di cui sono istruttrice".

L'avventura ferrarese del Piccolo Circo è stata anticipata, in via sperimentale, da un laboratorio organizzato da Andrea l'anno scorso presso i Magazzini Generali. La fusione sincretistica di elementi sportivi e culturali diversi, che affondano le loro radici nel francese "Nouveau Cirque", ha già lasciato il segno nei partecipanti, tant'è che, commenta Elisa, "a poche settimane dall'avvio abbiamo già riscontrato un forte entusiasmo da parte dei bambini e delle loro famiglie".

di Nicola Alessandrini - Redazione Uisp Ferrara

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5. "VIA LIBERA AI REDUCI DEL DOPING", IL TAS LI AMMETTE AI GIOCHI DI LONDRA 2012

La Uisp: non dimenticare legalità ed etica. Intervista a Massimo Davi

"Via libera ai reduci del doping", titola così Repubblica venerdì 7 ottobre. Anche gli altri quotidiani non sono teneri: "Il Tas riammette i superdopati" (Corriere dello Sport), "Ex dopati liberi per i Giochi" (Gazzetta dello Sport). Che cosa è successo? Il Tas, Tribunale per l'arbitrato sportivo di Losanna, organismo creato dal Cio, ha deciso di proclamare la sua indipendenza spalancando la strada dei Giochi di Londra 2012 anche agli atleti condannati per doping con una pena superiore ai sei mesi. In virtù dell'art. 45 della Carta Olimpica sino a ieri questo era impensabile. Da oggi sì, perché, dice il Tas, non si può punire due volte un atleta per lo stesso reato.

Come commenta la Uisp questa notizia?
"In punta di diritto, nulla da eccepire - dice Massimo Davi, responsabile nazionale formazione Uisp - ci mancherebbe altro: la Uisp promuove attività nelle carceri e sappiamo bene quanto è importante non smarrire la strada del garantismo e della necessità di reintegrare chi può aver sbagliato. Il tema, però, è inquietante e non può ridursi al tecnicismo, nemmeno a quello giuridico. Anche perché, molto probabilmente, non c'era bisogno di collocare questa decisione ad un anno dai Giochi di Londra. L'articolo 45 della Carta esiste da tempo, il principio giuridico al quale si richiama il Tas è ancora più antico. La verità è che l'ordinamento sportivo scricchiola ogni giorno di più sotto il peso di interessi economici e commerciali sproporzionati".

"Quella di oggi - continua Davi - non è una bella giornata per chi pensa che uno sport pulito sia possibile. Si rimette in moto un meccanismo di rincorsa all'ammissione ai Giochi di atleti che hanno fatto male a se stessi e allo sport. Questa sentenza dà via libera al caos, a possibili differenze di trattamento e ad infiniti cavilli ai quali questi atleti si appelleranno. Come correttamente commenta la Stampa di oggi (7 ottobre, ndr): 'La regola di prima era brutale però equa, ora la zona grigia ha tutto lo spazio per fare danni'".

Tra le repliche a caldo alla decisione del Tas, impressiona il rigore e la coeranza del presidente della Federazione ciclistica italiana: "Noi non applichiamo sanzioni ma abbiamo stabilito dei requisiti per vestire la maglia azzurra". Ergo: dopati ed ex dopati a casa. La Fci fa sul serio?
"Sembra di sì - riponde Davi - si tratta di una posizione di etica sportiva molto forte, coraggiosa. Il ciclismo si è trovato esposto a danni di immagine mortali in passato. Sembra averne preso coscienza ed ha scelto di far vivere questo sport secondo l'unica strada possibile: un rilancio etico. Ci auguriamo che questa coerenza prosegua per il bene di tutti, dell'agonismo e della promozione".

"La notizia di oggi ci fa riflettere su quella che può rappresentare la strada maestra per combattere il doping: quella culturale, della promozione del rispetto di se stessi e degli altri, del fatto che non possono esistere scorciatoie sperando di farla franca. Legalità ed etica: non dobbiamo stancarci di ripeterlo. La Uisp lo fa da tempo con una serie di campagne dirette a tutti i praticanti, soprattutto ai giovani. Allo stesso tempo questa vicenda apre un capitolo nuovo: c'è la possibilità di prevedere percorsi di riabilitazione per chi incorre nel doping? Il tema è serio, l'hanno detto anche i giudici del Tas, sottolineando che la loro decisione non va affatto a favore del doping ma ha rilevato la necessità di studiare strumenti legali di prevenzione. Vorremmo prenderli sul serio: l'ordinamento giuridico sportivo va ripensato e adeguato a tutti i livelli, per dissipare sospetti, ambiguità e privilegi".

(i.m.)

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6. LA SOLIDARIETÀ VA DI CORSA. IL 29 OTTOBRE A MODENA TORNA LA "CORRIPERLORO"

La manifestazione podistica si svolgerà su percorsi di 3 e 8 km. Un euro il costo dell'iscrizione per raccogliere fondi a sostegno dei ragazzi delle favelas brasiliane

È fissata per sabato 29 ottobre la terza edizione della "Corriperloro", la camminata di solidarietà aperta a tutti che gode del patrocinio del Comune di Maranello, della Provincia di Modena e della Regione Emilia-Romagna, il cui ricavato andrà in beneficenza a sostegno di uno dei progetti più significativi di Modena Terzo Mondo Onlus, uno dei partner più stretti di Uisp Modena Solidarietà. Il progetto riguarda il centro sociale, sportivo e di prevenzione alla vita di strada Regando Para Viver "Massimo Ronchetti" di Fortaleza, situato in una delle favelas più grandi del nord del Brasile, con oltre 220 mila abitanti che vivono in condizioni di estrema povertà e disgregazione.

Oltre all'obiettivo della raccolta fondi la manifestazione, organizzata con la collaborazione anche della Polisportiva Maranello, di Maranello Sport, di ModenaCorre.it e dell'Avis, ha lo scopo di sensibilizzare la comunità sul tema dello sfruttamento dei minori e, in particolare, vuole dare un messaggio contro una piaga sempre più attuale ovvero la prostituzione minorile e il turismo sessuale. La quota simbolica di partecipazione è fissata per tutti a 1 euro, cifra che andrà totalmente devoluta per il progetto sopra descritto. Ma ci sarà anche la possibilità di contribuire in modo più deciso acquistando magliette o gadget della manifestazione: anche in questo caso il ricavato sarà interamente devoluto al progetto.

La camminata sarà di 3 km mentre la corsa podistica non competitiva che la affiancherà si svolgerà sulla distanza di 8 km. Due i percorsi nel centro e nei parchi di Maranello, con ritrovo alle ore 14 presso la galleria Ferrari e partenza per tutti alle ore 16. Sarà un pomeriggio dedicato non solo al podismo però, ma una vera e propria festa dello sport e della solidarietà, con stand equo-solidali e un punto ristoro con gnocco fritto e vin brulé. Il percorso attraverserà il comune di Maranello in una passeggiata salutare assolutamente non impegnativa tra le vie del paese appositamente chiuse per poter dare la possibilità a tutti di partecipare in sicurezza in compagnia dei propri figli. Il gruppo non sportivo più numeroso verrà premiato con la Coppa Solidarietà!

Tutti i partecipanti inoltre riceveranno un pacco gara contenente: un prodotto alimentare Conad; un ingresso gratuito al Museo Ferrari assieme a un buono sconto di 2 euro per ogni accompagnatore. Un'iniziativa che, nella sua vocazione alla solidarietà, deve molto anche agli sponsor - Conad Maranello Due s.n.c, 4Run Sport Sassuolo - che collaborano con la Uisp per la realizzazione di questo evento.

di Alessandro Trebbi - Redazione Uisp Modena

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7. UISP RIMINI: A PASSEGGIO PER IL CENTRO CON LE ASINELLE FLORA E GIUDITTA

La coordinatrice delle Attività equestri Mariagrazia Squadrani: "Abbiamo proposto laboratori di riavvicinamento agli animali"

In giro per la città assieme alle asinelle Flora e Giuditta, giocando con le persone e facendo riscoprire il rapporto antico tra uomo ed equino. Questo l'approccio centrale dell'iniziativa che il 15 e 16 ottobre ha visto protagonista a Rimini il centro Ippogrifo, affiliato Uisp e specializzato in attività educative e riabilitative con asini e cavalli. L'occasione è stata quella degli Education Days, svoltisi dal 14 al 16 ottobre. Nel pomeriggio di sabato, dalle 15 alle 18, si è svolto il laboratorio con gli asinelli basato su esperienze di conoscenza, avvicinamento e pulizia degli animali. Laboratorio che si è ripetuto anche il giorno seguente, ma solo dopo una passeggiata di 5 km che ha riportato le asinelle in centro partendo dall'agriturismo Case Mori di San martino Monte l'Abbate.

"Alla partenza - racconta Mariagrazia Squadrani, coordinatrice delle Attività equestri Uisp Emilia-Romagna - oltre a noi operatori e alle asinelle c'erano una ventina di persone al seguito di quello che abbiamo ribattezzato 'Pedibus'. Gli animali si sono comportati benissimo e con la loro presenza hanno suscitato la curiosità di tantissime persone, vogliose di sapere da dove arrivassimo e dove fossimo diretti. Poi, man mano che ci siamo avvicinati al centro storico fino al clou dell'arco di Augusto, la curiosità è cresciuta assieme al numero di persone che si sono unite alla nostra comitiva". Comitiva che nel resto della giornata di domenica si è arricchita di altre 200 persone circa, che hanno preso parte attivamente a quello che si potrebbe definire come un "laboratorio di relazione" con gli animali."Nel recinto che avevamo allestito, con erba a terra e spazzole per la pulizia degli asini a disposizione dei partecipanti, si svolgeva più che altro un lavoro sensoriale sul tatto. Molti infatti - continua la Squadrani - non hanno idea di come sia il pelo dell'asino, in realtà morbido e delicato al punto da essere spesso utilizzato nelle attività assistite".

Una particolare iniziativa che ha mescolato in maniera strana movimento e avvicinamento alla natura. "Leggiamo nelle persone - sottolinea la coordinatrice delle attività equestri Uisp - una grande voglia di recuperare il contatto con animali che erano domestici e ora non lo sono più, visto che asino e cavallo erano un tempo compagni di vita e di lavoro e pari ai componenti della famiglia. Anche per questo nella maggior parte dei nostri centri proponiamo una sorta di giocomotricità e di movimento in ambiente aperto. Si tratta di attività di gioco che utilizzano come attrezzo quello che l'ambiente propone. La motricità sviluppata a terra la trasponiamo poi sulla schiena del cavallo o dell'asino, mettendoci sempre prima in ascolto delle esigenze dell'animale sia nei progetti di equitazione che in quelli di Cavalgiocare. Per quanto riguarda invece le passeggiate in natura, quelle sono riservate ai soli allievi che già fanno scuola al centro equestre e sono quindi in grado di gestire la situazione con esperienza. Infatti noi non proponiamo l'affitto del cavallo al pari di un mezzo di trasporto. Una scelta a tutela sia della sicurezza dell'individuo che dell'animale".

di Redazione Uisp Emilia-Romagna

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8. EDUCATORI PALESTINESI IN VIAGGIO CON PEACE GAMES DA GERUSALEMME A BOLOGNA

Intervista a Hanem Mohammad Adballah, educatrice nel campo profughi di Shu'fat, e a Mazen Jabari, direttore dello Youth Development Department

Viso dai tratti fermi e decisi, e un sorriso che si spalanca ogni volta che si incappa in un volto conosciuto. È così che si presenta Hanem Mohammad Adballah, direttrice del centro educativo "Al Zuhur" nel campo profughi di Shu'fat a Gerusalemme est. Negli ultimi quattro anni, tra settembre e ottobre, è stata ospite in Italia per differenti scambi formativi con operatori nell'infanzia attraverso lo sport e il gioco nell'ambito di un progetto di cooperazione internazionale cui fanno capo la Uisp e Peace Games, insieme ad EducAid, e finanziato dalle Regioni Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia. Oggi è nuovamente qui in Italia per un seminario, tenutosi nel pomeriggio di venerdì 14 ottobre presso la sala consiliare di San Giovanni in Persiceto, finalizzato a trarre le conclusioni del lavoro svolto e a rilanciare nuovi progetti per il futuro.

Hanem, anno dopo anno, quali sviluppi hai riscontrato nella tua attività quotidiana a seguito della collaborazione con Uisp e Peace Games?
"Il rapporto con Uisp e Peace Games è stato centrale nel nostro lavoro e nel nostro impegno quotidiano come educatori. Senza questo aiuto non avremmo potuto portare avanti la nostra attività a Shu'fat. Come si può immaginare sono molti i problemi nell'organizzare attività per i bambini e le donne all'interno di un campo profughi. Attraverso lo sport e l'attività motoria abbiamo scoperto molte vie alternative per risolvere questi problemi. Adesso possiamo declinare le nostre proposte in molti modi diversi: dallo sport in strada alle attività mattutine con i bambini nei 'kinder garten', dalle proposte più innovative per gli adolescenti nel pomeriggio fino alla formazione degli operatori sociali. Nel mio modo di vedere, lo sport è lo strumento più immediato per entrare nella realtà delle persone, tenerle unite e farle socializzare".

Ad accompagnare Hanem in questo ennesimo viaggio italiano c'è anche Mazen Jabari, direttore dello Youth Development Department di Gerusalemme.

Sig. Jabari, quali sono le azioni di coordinamento e di indirizzo delle politiche giovanili che avete predisposto nel territorio di Gerusalemme?
"Il nostro obiettivo è quello di lavorare con le associazioni giovanili di Gerusalemme, tenendo al centro il concetto di partnership. Ma il nostro interesse è esteso anche al campo internazionale, come testimonia il lavoro con Uisp e Peace Games. A livello locale stiamo implementando sempre nuovi progetti con le associazioni e questa nostra politica ha avuto finora grande successo, con un output derivante dalla nostra attività molteplice. Proprio questa molteplicità rappresenta il valore aggiunto che otteniamo dal nostro lavoro".

Che programmi avete per il futuro?
"In primis, vogliamo sicuramente rafforzare il rapporto con la Uisp, e credo che questa nostra missione e questa nostra visita serva a pianificare al meglio il futuro. Poi, dobbiamo sviluppare il nostro settore di competenza e avere una visione più generale del lavoro sociale da svolgere a Gerusalemme. Infine, grazie anche alle competenze acquisite con la nostra partecipazione a questo progetto, dobbiamo migliorare ancora la nostra attività e la nostra proposta sportiva e generale. Il punto d'arrivo dev'essere quello di riuscire a lavorare con eguale competenza sul tema del gioco, dei diritti, dell'ambiente e della solidarietà".

Leggi qui le interviste in versione integrale

di Mario Reginna

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9. PARTITO IL CORSO DI FORMAZIONE PER LE AREE COMUNI UISP

Novità di quest'anno l'incontro tra presidenti di Comitato, dirigenti, tecnici e operatori. "Un punto d'incrocio delle diverse esperienze per conoscere le reciproche necessità"

Sabato 15 ottobre è cominciato a Bologna il corso di formazione delle aree comuni organizzato dalla Uisp Emilia-Romagna. Il programma dell'iniziativa comprende tre weekend, tutti nel capoluogo felsineo: il primo è stato appunto quello del 15 e 16 ottobre in cui le lezioni si svilupperanno sulla conoscenza dell'area associativa, ovvero della struttura Uisp nel suo complesso; si continuerà poi il 29 e 30 ottobre con l'area metodologica e gli approfondimenti su teoria e tecnica dell'allenamento e meccanismo dell'apprendimento; conclusione il 12 e 13 novembre con gli approfondimenti sul tema dei diritti e la sezione dedicata all'area medico-biologica. Novità di questa edizione consiste nell'aver unito nel primo appuntamento presidenti di Comitati, dirigenti di Comitati e Leghe Uisp, tecnici e operatori sportivi.

"Il corso di aree comuni - afferma Massimo Davi, responsabile della formazione Uisp Emilia-Romagna - è ormai consolidato nel tempo e ha lo scopo di riunire in un unico percorso formativo gli aspetti della formazione tecnica che possono essere ricollegati alle aree comuni, per l'appunto, alle varie Leghe. Finito questo percorso ogni tecnico verrà poi dirottato sulle specificità di disciplina. Quest'anno abbiamo sviluppato la novità di unire tre tipologie di discenti nel primo incontro, con l'idea di trovare un punto di incontro nella forbice tra tecnici e dirigenti. Riteniamo fondamentale infatti - continua Davi - che i tecnici conoscano un po' di politica associativa e che chi organizza la politica associativa abbia presenti le esigenze del tecnico. È un bene che ogni nostro dirigente abbia ben chiara in mente l'idea che ogni operatore Uisp fa innanzitutto un lavoro educativo. Partendo da questo primo incrocio, speriamo che da tale iniziativa si possa sviluppare un dialogo".

Dialogo che, nei progetti della Uisp regionale, sembra essere connesso anche all'idea di creare percorsi di coinvolgimento delle società sportive, vera base del tessuto associativo Uisp. "Sicuramente - conclude il responsabile della formazione Uisp Emilia-Romagna - questo è un primo passo in tal senso. Ma sottolineo che c'è già in piedi una quarta tappa di questo percorso che è localizzata nei Comitati, dove di possono prevedere specifiche attività corsistiche come sta già accadendo a Parma con la formazione dello staff. A questo processo si associa anche tutto il modulo di formazione sul bilancio sociale che si sta svolgendo a livello nazionale e che, non a caso, vedrà il modulo per il centro-nord ospitato proprio a Parma".

di Mario Reginna

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10. PARTITA IL 12 OTTOBRE LA SETTIMANA D'AZIONE FARE

L'iniziativa durerà fino al 25 ottobre. La Uisp prende parte alla Action Week contro il razzismo nel gioco del calcio

La Fare Action Week – Settimana d'Azione della rete Fare unisce tifosi, club e coloro colpiti da razzismo in tutto il continente in uno sforzo comune al fine di eliminare la discriminazione. La settimana d'azione della rete "Football Against Racism in Europe" (FARE) mira a sensibilizzare sempre di più l'opinione pubblica sul problema del razzismo e dell'esclusione ed a creare un fronte unito per affrontare questo fenomeno nello sport europeo numero uno. L'idea dietro la FARE Action Week è che un'ampia gamma di iniziative e attività si occupino di problemi locali all'interno della propria squadra o comunità, unendosi ad altri gruppi europei per adottare una posizione comune contro il razzismo nel calcio.

Iniziata come una campagna di minore importanza in nove paesi nel 2001, la Fare Action Week è ora diventata la più ampia serie di attività antirazziste nello sport mai lanciata prima. Le top star europee stanno prestando il proprio sostegno alla campagna. Tutte le 32 squadre della Uefa Champions League hanno partecipato alla campagna "Uniti Contro il Razzismo", raggiungendo più di 600.000 tifosi direttamente alle partite e milioni attraverso trasmissioni live alla televisione. Il numero delle leghe professionali che vi hanno partecipato è cresciuto a 14. Anche le attività simboliche organizzate dalle federazioni nazionali e dai club individuali raggiungono sempre più persone ogni anno.

Ogni anno la rete Fare offre sostegno finanziario per una gamma di attività di base per affrontare i problemi locali a livello della comunità. Con il sostegno della Uefa la rete Fare ha fornito piccoli finanziamenti a più di 100 iniziative di base ed ha offerto materiali gratis per la campagna. Molti altri gruppi di tifosi si stanno organizzando per affrontare il razzismo e l'estrema destra. Il focus nel lungo termine di Fare sulla situazione nell'Europa orientale e centrale ha portato ad un crescente numero di richieste di partecipazione dai Balcani, dalle ex repubbliche sovietiche e dai nuovi membri dell'Unione Europea come Polonia, Ungheria o Romania.

Ignorare il razzismo significa accettare il razzismo. Prendete posizione e partecipate alla Fare Action Week!

di Redazione Uisp nazionale

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11. AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DEL TORNEO DI CALCIO PER BAMBINI "OLTRE LE REGOLE"

"Lasciamoli giocare, facciamoli sbagliare" è lo slogan di questa iniziativa della Uisp Bologna per lo sviluppo del fair play dalla prima infanzia

Ha riaperto i battenti sabato 15 ottobre pomeriggio il campionato di calcio giovanile Uisp "Oltre Le Regole", giunto alla seconda edizione e organizzato in collaborazione con Ascom. Raddoppiate quest'anno le squadre iscritte rispetto all'anno passato con le società sportive stesse, interpellate dalla Lega Calcio Uisp, che sono intervenute attivamente nella stesura del regolamento, confrontandosi e mettendo in comune idee, proposte, suggerimenti. Ne è scaturita una serie di norme che prevedono tante novità, sottolineando la mancata pubblicazione dei risultati e delle classifiche di questi campionati, per rimarcare come la vittoria non sia lo scopo della partita.

Tre sono gli aspetti fondanti di questo progetto. In primis una particolare attenzione alla formazione degli allenatori-istruttori, che da insegnanti di tecnica e di tattica si sono trasformati in educatori a tutto campo. Il loro ruolo in questa fascia di età è infatti importantissimo, perché attraverso il calcio devono aiutare i bambini a crescere con valori sani che si porteranno poi dietro per tutta la vita. Poi c'è la presenza collaborativa degli arbitri, che da integerrimi custodi del regolamento diventano angeli del fair play. Durante la partita spiegheranno ai ragazzi il motivo delle loro decisioni, aiutandoli ad entrare nelle pieghe di un regolamento spesso non conosciuto in tutte le sue sfaccettature. Il corso per queste nuove figure è già partito con una buona adesione. Infine, il rapporto diretto dell'arbitro con i genitori: prima della partita i direttori di gara si intratterranno in un breve colloquio con alcuni rappresentanti dei genitori di entrambe le squadre. Una chiacchierata informale in cui si rimarcheranno i valori dello sport e del fair play: perché il tifo non degeneri mai in esasperazione, perché dalle tribune arrivino sempre incitamenti e mai critiche che possano mettere sotto pressione il ragazzo. I genitori saranno anche coinvolti in incontri con specialisti, che aiuteranno le famiglie nel processo di crescita dei loro figli.

di Francesco Costanzini - Redazione Uisp Bologna

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12. LUCILLA INIZIA IL SUO CAMMINO. L'ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA REGIONE PRESENTA UN WEB-DOC SUI DIRITTI

Dopo l'incontro del 13 ottobre il sistema sarà sviluppato in collaborazione con associazioni, centri volontariato, biblioteche, scuole ed enti locali prima del rilascio definitivo nel 2012

"Il disordine che monta dal basso è molto meno pericoloso dell'ordine che cala dall'alto". Citando il filosofo pacifista Aldo Capitini, il difensore civico della Regione Emilia-Romagna Daniele Lugli ha aperto i lavori di illustrazione del sistema "Lucilla", innovativo strumento di formazione presentato nel pomeriggio di giovedì 13 ottobre presso la Regione Emilia-Romagna. Lucilla, dal nome che nell'antica Roma veniva dato alle bambine nate alle prime luci del nuovo giorno, è frutto del lavoro congiunto dell'Assemblea Legislativa con le Università di Bologna, Parma e Ferrara e le Teche Rai e mira a coinvolgere cittadini, associazioni ed enti del territorio emiliano-romagnolo in un percorso di formazione a distanza sul tema dei diritti civili, politici, sociali e di nuova generazione (come quello alla privacy, all'informazione e alla sostenibilità ambientale).

Il sistema Lucilla, in sostanza un documentario web basato sull'interazione diretta con l'utente, ha appunto lo scopo di guidare il navigatore lungo un percorso alla scoperta dei diritti, attraverso scene, filmati, percorsi interattivi, link e bibliografie di approfondimento. La sperimentazione di questo percorso di cittadinanza, iniziata appunto il 13 ottobre, continuerà con cinque incontri che coinvolgeranno associazioni e centri di volontariato del territorio regionale, biblioteche, enti locali e scuole. A condurre il processo saranno formatori accreditati Aif con la preziosa collaborazione del Difensore civico regionale. A seguire il documentario sarà fruibile da tutti i navigatori del web collegandosi al portale dell'Assemblea legislativa.

Il progetto, di cui è parte anche la Uisp Emilia-Romagna, segue all'impegno che l'Assemblea legislativa ha già assunto in questo campo attraverso l'emanazione della newsletter Percorsi di cittadinanza, uno strumento informativo basato sull'idea di aggiornare il cittadino sui diritti mostrando al contempo quali sono le organizzazioni sociali presenti sul territorio regionale che quotidianamente sono impegnate nella difesa e valorizzazione di tali diritti.

di Redazione Uisp Emilia-Romagna

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13. PERCORSI DI SCAMBI INTERNAZIONALI TRA SVEZIA E ITALIA

La Uisp Emilia-Romagna incontra la delegazione svedese dell'Östergötland per discutere di integrazione attraverso lo sport

Il 7 ottobre si è tenuto presso la Regione Emilia-Romagna un incontro internazionale dal titolo "Sport e gioco, diritti universali dell'uomo nella filosofia e nella prassi della Uisp Emilia-Romagna". L'evento è rientrato nel novero delle attività di conoscenza e scambio internazionale connesse al progetto di partenariato Comenius Regio, che promuove opportunità di cooperazione transnazionale tra due autorità educative locali e regionali di due paesi europei. In questo caso, protagoniste sono la Svezia e l'Italia con le rispettive regione dell'Östergötland e dell'Emilia-Romagna. Obiettivo del progetto è quello di identificare ed evidenziare le buone pratiche esistenti in tema di immigrazione e integrazione, sperimentare metodologie di apprendimento alternative volte a facilitare inserimento e apprendimento dei nuovi giovani cittadini, diffondere gli aspetti positivi di un approccio interculturale.

In questa sede la Uisp Emilia-Romagna ha portato il proprio contributo di esperienza legato al lavoro per l'integrazione attraverso lo sport, esaltato come importante strumento del sistema del welfare. "La nostra pur avanzata Costituzione del 1948 - ha affermato al riguardo Ivan Lisanti, responsabile Uisp Emilia-Romagna della commissione Diritti e cooperazione internazionale - non prevede il riconoscimento del diritto allo sport come invece fa la Costituzione spagnola del 1978, che all'articolo 43 recita: 'I pubblici poteri svilupperanno l'educazione sanitaria, l'educazione fisica e lo sport. Inoltre agevoleranno l'adeguata utilizzazione del tempo libero'. Il lavoro della nostra associazione punta invece a un riconoscimento di questo tipo, come avvenuto in passato anche con la legge regionale sul gioco emanata dalle Marche dietro proposta della Uisp".

"L'incontro con la delegazione svedese - sottolinea a margine Lisanti - è stato anche un significativo stimolo per lo sviluppo delle nostre attività. Tant'è che, al momento dei saluti, ci si è lasciati con l'idea di una collaborazione futura e con la promessa di una partecipazione di alcune loro squadre ai prossimi Mondiali Antirazzisti". Esempio positivo, dunque, di lavoro per l'integrazione con lo sport quello che è giunto agli ospiti dell'Östergötland. "Il loro principale interesse - afferma il responsabile della commissione Diritti della Uisp - era legato allo svolgimento misto tra maschie e femmine delle nostre attività tra gli stranieri di religione musulmana. Un campo nel quale non riscontriamo difficoltà per quanto concerne le prassi ludiche con i bambini e che ci ha visto risolvere il problema del contatto e della visibilità del corpo facendo ricorso ad attività ludiche anche di movimento (come il dodgeball) che, oltre a non contemplare il contatto fisico non necessitano nemmeno di particolare abbiagliamento sportivo. I nostri ospiti sono poi rimasti molto sorpresi dal numero di persone straniere che partecipano alle nostre attività: un buon esempio di creazione di mobilità sociale tramite lo sport".

di Redazione Uisp Emilia-Romagna

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