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Emilia-Romagna

A che gioco giochiamo?

Questo il titolo del dibattito che si è svolto ieri pomeriggio, ai Mondiali Antirazzisti di Castelfranco Emilia (MO) per discutere, assieme a Libera, di ludopatia, azzardo, mafie e del valore del gioco

di Fabrizio Pompei


CASTELFRANCO EMILIA (MO)
- Riscoprire il gioco, quello vero, per combattere l'azzardo. Questo il punto centrale del dibattito organizzato da Libera che si è svolto ieri pomeriggio nella "piazza centrale" dei Mondiali Antriazzisti, nel parco di Bosco Albergati, a Castelfranco Emilia (MO). "Il gioco - ha affermato Tonio Dall'Olio, responsabile del settore internazionale di Libera - è accrescimento della vita e non sottrazione. Il gioco d'azzardo, invece, può uccidere. E lo Stato, di fronte a questa tragedia, sembra non accorgersi che le entrate garantite dalle scommesse non pareggiano il costo sociale che l'azzardo comporta".

Alessandra Pessina, responsabile Uisp dei progetti "Gioco per gioco" e "Mettiamoci in gioco"Gioco che è parte importante della festa dell'Unione Italiana Sport Per tutti che da 18 anni combatte ogni forma di discriminazione e che proseguirà fino al 6 luglio. "La nostra associazione - ha spiegato Alessandra Pessina, responsabile dei progetti Uisp per il contrasto del gioco d'azzardo - propone un altro tipo di attività. Il gioco, quello vero, è divertimento, fantasia, aggregazione, movimento. In questo senso siamo tutti, felicemente, ludopati. Per combattere il gioco d'azzardo occorre prevenirlo culturalmente e con interventi che mirino a offrire spazi da sfruttare per uno svago sano".

Il parlamentare Filippo Fossati, ex presidente UispChiamate in causa così anche le istituzioni, spesso accusate di sottovalutare il fenomeno o, peggio, di sfruttarlo consapevolmente. "Nel corso del tempo - ha spiegato il parlamentare Filippo Fossati, ex presidente Uisp - si è cercato di dare regole a un comportamento umano diffuso. Negli ultimi anni, però, complice la crisi economica, si è assistito a una crescita esponenziale del numero di giochi e di giocatori: fenomeno incentivato dallo Stato, nell'illusione di incrementare le entrate. Per rimediare agli errori commessi abbiamo approvato alla Camera una legge capace di limitare le pubblicità di scommesse, di monitorare il comportamento di ogni singolo giocatore tracciando i trasferimenti di denaro e di rafforzare il potere dei Comuni nello stabilire forme e luoghi in cui consentire l'azzardo".

Oltre che di "azzardopatia" si è discusso anche del calcioscommesse, e delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel mondo sportivo. "Il calcio - ha affermato il direttore del Guerin Sportivo, Matteo Marani - è uno dei più grandi volani sociali del mondo. Soprattutto le categorie minori, in cui calciatori e squadre non hanno i guadagni della Serie A, rappresentano un territorio fertile per le mafie. Occorre fare un lavoro culturale rimettendo al centro i valori sociali del calcio. Anche noi giornalisti dobbiamo sforzarci di saper trasmettere il sapore che ha la bellezza del gioco".

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