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Il gioco del calcio

Riportare lo sport italiano più popolare da un agonismo esasperato alla sua dimensione ludica. Questo l'obiettivo di Oltre le regole, il progetto della lega calcio Uisp di Bologna che da quest'anno costituisce un settore autonomo

di Fabrizio Pompei


BOLOGNA - Da qualche tempo, nel calcio, si discute di introdurre nel taschino dell'arbitro un cartellino arancione per quei falli a metà strada tra l'ammonizione e l'espulsione. A quanto pare, nei progetti della stessa International Football Association Board - lo storico organo internazionale che dal 1882 stabilisce le regole del "pallone" - il nuovo cartellino imporrebbe al giocatore "scorretto ma non troppo" di abbandonare il campo solo momentaneamente: una sorta di espulsione a tempo in stile pallanuoto insomma. La lega calcio Uisp di Bologna ha fatto un passo più in là eliminando i soliti cartellini e sostituendoli con uno solo, azzurro, non per segnalare una scorrettezza ma per premiare un gesto di fair play. È una delle novità dell'ultima edizione di "Oltre le regole" il campionato senza classifica per i bambini delle scuole calcio che da quest'anno costituisce un settore autonomo all'interno del comitato Uisp di Bologna.

"Nella scorsa stagione, da febbraio a maggio, - racconta Umberto Molinari, ideatore e responsabile del progetto - abbiamo sperimentato il nuovo cartellino nel torneo Città di Bologna e, visto il successo, abbiamo deciso di riproporlo in Oltre le regole. Non essendoci classifica, né pubblicazione dei risultati delle partite, viene premiata la squadra che, collezionando più 'azzurri', si è maggiormente distinta per fair play con protagonisti non solo i ragazzi in campo ma anche gli allenatori e il pubblico".  

Oltre le regole, infatti, nasce dalla volontà di promuovere una cultura sportiva che anteponga il divertimento al risultato non solo tra i piccoli calciatori ma anche tra i genitori che troppo spesso sono i primi a esasperare i toni. "Per costruire un nuovo calcio - afferma Molinari - abbiamo deciso di puntare sulla formazione di arbitri capaci di dialogare con i giocatori e con i dirigenti delle squadre senza limitarsi a fischiare i falli. Così, invece di espellere, il direttore di gara parla direttamente con l'allenatore per far sostituire il ragazzo da un compagno. A inizio partita, poi, saranno sempre gli arbitri a ricordare ai genitori i valori dello sport e del fair play".

Il progetto, nato come una scommessa, ha fatto registrare un continuo aumento di tesserati che quest'anno crescerà ancora, grazie anche al coinvolgimento di diverse squadre del circondario bolognese che si affronteranno sul campo di Vado, a Monzuno (BO). "In quattro anni - conclude Molinari - siamo passati da 16 a più di 100 squadre e da 210 a quasi 2.000 giocatori".

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