BOLOGNA – Politiche sportive, cittadinanza attiva e welfare. Di tutto questo si è discusso, lunedì 15 dicembre, dalle 14 alle 16, nell'aula Berti del cinema Nosadella di Bologna, in occasione della tavola rotonda "Lo sport e l'attività fisica oggi: una questione europea". L'incontro, organizzato da SportComLab, centro dipartimentale di studi e ricerche sportiva dell'università di Bologna, ha preso spunto dal libro "Lo sport degli europei. Cittadinanza, attività, motivazioni" (FrancoAngeli editore, Milano 2013) a cura di Anna Maria Pioletti e di Nicola Porro, docenti rispettivamente di geografia conomico-politica dell'università della Valle d'Aosta e di sociologia generale dell'università di Cassino e del Lazio meridionale.
All'incontro con i due curatori del volume presente anche Stefano Martelli, docente di sociologia dello sport e della comunicazione dell'università di Bologna. "La politica - ha affermato - può favorire lo 'sportpertutti' facilitando il passaggio dalla concezione di 'welfare state' a quella di 'welfare society'. In Svezia, Finlandia e Danimarca, ad esempio, quasi il 90% della popolazione pratica sport avendo come orizzonte proprio lo 'sportpertutti'. Per l'Eurobarometro la diffusione della pratica sportiva decresce quando ci si sposta da questi paesi verso altri monopolizzati dalle istituzioni di alta prestazione".
Tra gli invitati anche Luigi Guerra, direttore del dipartimento di scienze dell'educazione "Giovanni M. Bertin"; Franco Merni, coordinatore della Lm in stampa, scienze e tecniche delle attività sportive e consulente del Coni; Nico Bortoletto, docente di sociologia dei processi culturali e
comunicativi dell'università di Teramo; Luigi Tronca, docente di sociologia generale dell'università
di Verona; Mauro Rozzi, presidente della Uisp Emilia-Romagna e Nicola Sbetti, della Società italiana di storia dello sport.