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Emilia-Romagna

Pillole di intelligenza

Diritti e integrazione. Sono alcuni temi trattati dalla web serie The Pills. Uno dei video, che fa riflettere con ironia sulla "diversità", sarà proposto a Sassuolo per il progetto di Uisp e Lega Serie A "Il Calciastorie"

Un fotogramma tratto da The Pillsdi Andrea Lucchi, lega calcio Uisp Modena


SASSUOLO (MO) - Dissacranti, irriverenti, fuori dagli schemi: Luca Vecchi, Luigi Di Capua e Matteo Corradini sono i The Pills, gruppo di giovani amici romani che, un po' per scherzo e un po' per passione, si è seduto attorno a un tavolo con caffè e sigarette  e ha ripreso le proprie conversazioni a metà tra il surreale e il grottesco. Questo è diventato "The Pills", una web serie che ha conquistato migliaia di fan, ottenuto quasi tre milioni di visualizzazioni su YouTube e portato il gruppo a collaborare con radio Deejay, con gli attori di "Romanzo criminale - La serie" e a produrre una seconda stagione, andata in onda su Italia 1, in collaborazione con il regista Matteo Rovere e con la casa di produzione Taodue.

Le "Pillole" di saggezza sono estratti di vita, momenti e attimi tra coinquilini con l'Erasmus, i soldi che non ci sono mai, le ragazze. Chi ha vissuto l'università da studente fuori sede non potrà che riconoscersi in questi personaggi, basta guardarli e già sai che sono incasinati. Nella puntata "La tipa wild", i The Pills toccano un tema molto delicato con un approccio non convenzionale, forse non gradito a tutti ma sicuramente efficace e non offensivo. Luigi la sera prima ha fatto le ore piccole in un locale e ha incontrato una "tipa un po' wild", quella che lo "ha preso, sbattuto al muro, e infilato la lingua in bocca" e si è già innamorato, vorrebbe rivederla, ne è sicuro. Solo non ricorda un dettaglio che i suoi coinquilini gli fanno notare: la ragazza ha la sindrome di Down. Luigi è smarrito: "Sarà legale?" si chiede. È legale, allora può rivederla e la mattina la aspetta con ansia su una panchina del parco per proporle un caffè insieme."Ti chiami Luigi, vero? Ho la Smart parcheggiata in doppia fila, non prendo niente. Per me sei stato solo una botta e via". Fine.

Sicuramente il corto può essere al limite della realtà per alcuni ma coglie nel segno. Il tema è rischioso: sesso fra persone con e senza disabilità. Non si può certo pensare in pochi minuti di affrontare il tema, ma di sicuro l'ironia graffiante e il ribaltamento degli schemi scoperchiano un mondo. E chi guarda è "costretto" almeno per alcuni secondi a ragionare sul tema. Questa "pillola" è stata inserita a Sassuolo nel materiale de' "Il CalciaStorie", sul quale stanno lavorando i ragazzi dell'Istituto "A. Volta" sui temi dell'integrazione e della discriminazione. Il progetto - nato dalla collaborazione tra Lega Serie A e Uisp - è incentrato sul recupero della memoria attraverso episodi di integrazione nel mondo dello calcio; questo video entra "a gamba tesa" in un tema non sportivo ma comunque inseribile in un contesto di discriminazione/integrazione. Per questo con lo stile dissacrante del corto si è cercato di "provocare" i ragazzi per farli ragionare su un tema che spesso è sottovalutato soprattutto nel mondo dello sport dilettantistico.

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