Comitato Regionale

Emilia-Romagna

Avanzata inesorabile

Il coordinamento rugby della Uisp Emilia-Romagna ha lanciato in marzo nuove attività. Si consolida in regione la proposta di attività agli appassionati della palla ovale

di Vittorio Martone

 

BOLOGNA - Il rugby sta al calcio come la guerra di trincea alla guerra lampo. L'attore Marco Paolini con questa descrizione è riuscito a sintetizzare il fascino di questo gioco, fatto di blocchi, di passaggi sempre all'indietro e di scontri, ma votato all'avanzata inesorabile. E un simile percorso lo hanno avviato anche gli appassionati di rugby della Uisp, che domenica 15 marzo hanno celebrato la prima tappa del concentramento di rugby "Seven - Seven Touch", svoltasi a Castel San Pietro Terme, in provincia di Bologna. È la prima volta in Emilia-Romagna che queste due particolari categorie del rugby trovano una propria strutturazione, frutto di un progetto che punta ad arrivare lontano. "Abbiamo cercato di investire - afferma Mico Curatolo, responsabile nazionale del coordinamento rugby Uisp - su un territorio per noi cardine per lo sviluppo della disciplina. Lo abbiamo fatto cercando di rispettare l'aspetto qualitativo dei nostri valori. E infatti quella del 15 marzo è stata prima di tutto una giornata di festa".

Ma in cosa consistono il "seven" e il "seven touch"? "Il seven - spiega Claudio Moscariello Bentivogli, responsabile del coordinamento rugby Uisp in Emilia-Romagna - si gioca sette contro sette, a tutto campo su misure regolamentari. Ci sono due tempi da sette minuti, con tre di intervallo, e si possono fare fino a otto cambi veloci tra giocatori. La mischia è formata da tre giocatori, diversamente dagli otto della mischia tradizionale. Tutto il gioco si basa molto sulla velocità del gioco sulla palla e richiede un notevole impegno fisico. Il seven touch si gioca invece su metà campo. Noi giochiamo in sette (nonostante il regolamento ufficiale preveda sei giocatori) in due tempi da dieci minuti. La meta si segna normalmente con l'arrivo del giocatore nell'area avversaria ma il placcaggio è sostituito dal tocco di entrambe le mani sul corpo dell'avversario. Pratichiamo questa disciplina anche con squadre miste".

Il gruppo di rugbisti che hanno partecipato a Castel San Pietro Terme al primo concentramento di 'seven' e 'seven touch'Sei le squadre - provenienti da Ferrara, Forlì e dalla provincia di Bologna - che con 50 giocatori in totale hanno partecipato a questo primo concentramento. Tra loro anche la Castel San Pietro, che milita in serie C. "Mentre il gruppo di Ferrara - sottolinea Bentivogli - gioca in B e partecipa con le proprie riserve al nostro campionato regionale a 15. Un modo per tenere in allenamento anche le seconde linee e un'opportunità di impegno costante per i ragazzi". Il prossimo concentramento - che vedrà aggiungersi al cammino altre quattro formazioni - è in programma per il 19 aprile. Terzo appuntamento poi al campo Barca di Bologna il 17 maggio. E se per le finali del "seven" la sede è ancora da definire, quelle del "seven touch" avranno invece un contesto di eccezione: l'appuntamento infatti è fissato per il 5 luglio, giorno conclusivo dell'edizione numero 19 dei Mondiali Antirazzisti, la festa Uisp contro tutte le discriminazioni. "Una bella prospettiva - racconta Bentivogli - se consideriamo che siamo nati in Emilia-Romagna come rugby amatoriale con una squadra e facevamo il campionato in Veneto, con 1600 km in un anno per andare a giocare fuori. Poi man mano abbiamo conosciuto altre squadre, divulgando la nostra impostazione più sciolta, andando porta a porta a bussare alle società sportive. E i risultati cominciano ad arrivare".

Risultati (.pdf)
Marcatori (.pdf)
Girone seven (.pdf)
Girone seven touch (.pdf)

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