Attivi e in salute

di Camilla Di Pace

BOLOGNA - Come si può dar voce a chi fa attività fisica e non sportiva? Questa è stata la domanda alla quale hanno provato a rispondere i relatori che nel pomeriggio di ieri, 22 aprile, hanno preso parte al seminario "Attivi e in salute", svoltosi in via Azzo Gardino, nelle aule di scienze della comunicazione dell'Università di Bologna, promosso dalla Uisp Emilia-Romagna insieme a SportComLab. Vari sono stati i relatori e vari i temi. Si è partiti dal come coniugare l'informazione con la formazione nel campo sportivo, per concentrarsi poi sul come sensibilizzare al movimento i cittadini sedentari e sulle nuove direzioni che lo sport mediatico sta acquisendo.

Partiamo dal come si possono sollecitare i cittadini sedentari. Molti passi sono stati mossi dalla Uisp in questa direzione. Da poco infatti è attiva una applicazione chiamata MuoviBo, che permette di camminare per il centro della città di Bologna, alla scoperta delle sue bellezze, seguendo delle piccole regole finalizzate a ottimizzare il movimento per trarne benefici in termini di salute. L'app è già attiva nel territorio di Padova e lo sarà prossimamente anche in quello di Ferrara. Per quanto riguarda il tema della formazione e dell'informazione Stefano Martelli, ordinario di sociologia dei processi culturali a Bologna, ha fatto notare che sempre di più i media danno risalto a chi pratica sport e non a chi pratica attività fisica. Ma qual è la differenza tra queste due attività? Semplice: lo sport è quello dei professionisti, mentre l'attività fisica appartiene a tutti quei cittadini che la praticano per tenersi in forma e in salute. Contribuire a questo obiettivo è il compito di associazioni come la Uisp, soprattutto nel momento in cui in Italia aumenta il tasso di sedentarietà.