I Mondiali in tv

di Layla Mousa - della redazione Uisp

CASTELFRANCO EMILIA (MO) - Grande attenzione da parte dei media nazionali e locali per la diciannovesima edizione dei Mondiali Antirazzisti Uisp svoltasi a Castelfranco Emilia (MO) dal primo al 5 luglio. Giovedì 2 luglio la manifestazione contro tutte le discriminazioni è stata presente in due telegiornali nazionali e in uno regionale. Il Tg1 delle 20 (al minuto 33) ha ospitato un servizio realizzato da Massimo Mignanelli. Nella giornata del calcio d'inizio anche il Tg sportivo di RaiDue ha raccontato la grande festa antirazzista Uisp, con un servizio di Antonio Farnè.

Il Tg 3 Rai regionale dell'Emilia-Romagna delle 19,30 di giovedì 2 luglio (dal minuto 14,45) ha ospitato una presentazione dei Mondiali Antirazzisti. Il fischio d'inizio è entrato anche nel Giornale radio Sociale di venerdì 3 luglio. Giovedì 2 maggio alle 15, proprio in contemporanea con il calcio d'inizio dei Mondiali Antirazzisti 2015, Carlo Balestri, organizzatore dell'iniziativa, è stato intervistato da Stefano Milani, all'interno della trasmissione Ellesse di Radio Articolo 1, per presentare la manifestazione.

"Con la nostra manifestazione rispondiamo a chi vuole diffondere un sentimento di pregiudizio attraverso la paura e alzare muri invece di aprire le braccia per accogliere e arricchirsi con le differenze - ha detto Balestri -. Il nostro compito evidentemente non è finito, perchè purtroppo i pregiudizi sopravvivono e qualche politico ne approfitta per fare campagna elettorale sulla paura. Con la nostra iniziativa abbiamo cercato sempre di mettere insieme i mondi più variegati. Ai Mondiali i gruppi ultras giocano insieme sulla base del valore dell'antirazzismo e del fair play mettendo da parte il tifo per la propria squadra per scegliere valori più alti e nobili. I nostri calciatori giocano non contro ma a fianco di altre squadre".

Mercoledì 30 luglio Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, ha presentato la XIX edizione dei Mondiali Antirazzisti ai microfoni del Gr2. "Le migliaia di giovani che vengono da tutta Europa arrivano con la voglia di dare un segnale forte contro le discriminazioni. Il nostro è un paese sostanzialmente povero di cultura sportiva: è necessario investire per costruire una nuova cultura dell'antidiscriminazione e dell'antirazzismo, che vada oltre la repressione".