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Emilia-Romagna

A scuola sott'acqua

Dal 1999, nel liceo Gioia di Piacenza, ogni anno si organizza un corso - a basso costo - per avvicinare i ragazzi all'attività subacquea. Tra la piscina comunale e le coste della Corsica e dell'Egitto

della redazione Uisp Piacenza


PIACENZA - "Sott'acqua non si scivola". È bastato poco al professor Enrico Montuschi per convincere, 16 anni fa, il dirigente scolastico del liceo Melchiorre Gioia di Piacenza a organizzare un corso di avviamento all'attività subacquea. "Spesso - spiega Montuschi - il nostro sport viene percepito come pericoloso ma, al contrario, tutto avviene in un ambiente protetto, in assenza di peso, attutito: se si rispettano le regole e si opera con attenzione è una delle attività motorie più sicure". Il progetto Uisp, partito nel 1999, prosegue ancora oggi con un programma ormai ben collaudato che mira a coniugare qualità dell'insegnamento e costi contenuti.

Il corso, annuale e  aperto ai ragazzi delle classi terze, quarte e quinte del liceo, si divide tra lezioni settimanali nella piscina del centro polisportivo comunale di Piacenza, e due trasferte in Egitto e in Corsica per le immersioni in mare. "Quest'anno - anticipa Montuschi - partiremo per Sharm el-Sheikh il 21 febbraio in concomitanza con la settimana della flessibilità dell'istituto: grazie alla collaborazione con le strutture di diving locali faremo cinque giorni di immersioni nel Mar Rosso e un giorno di compensazione prima di tornare a casa. Tra giugno e luglio, invece, passeremo 15 giorni in Corsica. In questo modo, in appena un anno, i ragazzi compiono una ventina di immersioni e acquiscono il brevetto due stelle che permette di raggiungere i 30 metri di profondità".

La collaborazione tra il liceo Gioia, la scuola d'immersione, il Comune e la Uisp di Piacenza permette di rendere economicamente accessibile a tutti l'iscrizione al corso. L'unica quota prevista per gli studenti, infatti, è un contributo di partecipazione di 50 euro annuale stabilito dal consiglio di istituto, l'attrezzatura personale e le spese per i due viaggi. "Ma chi non può sostenere questi costi - afferma Montuschi - partecipa in modo del tutto gratuito. Alcuni ragazzi con famiglie in difficoltà hanno seguito l'intero corso usando muta, pinne e maschera dell'associazione, unendosi ai viaggi senza versare nulla".

Tutto questo è reso possibile dal lavoro totalmente volontario dei quattro istruttori che portano avanti il progetto che ogni anno raccoglie una ventina di ragazzi, con netta prevalenza femminile. "L'esperienza della scuola d'immersione - spiega Montuschi - non si esaurisce però al termine del liceo. Da un lato i ragazzi coinvolgono le famiglie facendo appassionare a questo sport anche i genitori, dall'altro dopo tre anni di lezioni molti ci affiancano in vasca come tutor, altri ci accompagnano alla scoperta di nuovi fondali, altri ancora si appassionano al mare e dall'amore per uno sport si costruiscono un lavoro".

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