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Emilia-Romagna

Diritti delle donne nello sport

Ieri la Camera ha approvato una mozione unitaria che avvicina l'Italia all'Europa. Un risultato storico: è durata 25 anni la spinta delle donne Uisp, insieme ad atlete e giornaliste

della redazione nazionale Uisp

 
ROMA - Un risultato storico per i diritti delle sportive e di tutte le donne nel nostro Paese: la Camera, nella serata di ieri, ha approvato la mozione unitaria che impegna il Governo e le istituzioni sportive a recepire nell'ordinamento italiano gli indirizzi della Carta dei diritti delle donne nello sport, ideata e promossa dalle donne Uisp nel 1985 insieme ad atlete e giornaliste sportive. Il Governo dovrà predisporre "tutte quelle iniziative economiche e normative necessarie - si legge nella mozione - affinché vi sia una effettiva promozione delle pari opportunità nella pratica sportiva, nella fruizione paritaria degli impianti sportivi, nella ricerca di strumenti utili a promuovere la partecipazione femminile alle varie discipline sportive e ai processi decisionali attraverso l'inclusione delle donne nelle posizioni di dirigenza degli organismi federali delle varie discipline sportive".

"La Uisp ringrazia tutti i parlamentari dei vari gruppi politici che si sono impegnati per il raggiungimento di questo risultato, a cominciare da Roberta Agostini, Filippo Fossati, Laura Coccia e Valentina Vezzali con cui lavoriamo su queste tematiche da tempo - dice Manuela Claysset, presidente del Consiglio nazionale Uisp con delega alle politiche di genere -. È significativa l'approvazione di una mozione unitaria che ha raccolto le sei diverse mozioni presentate in questi mesi, mozioni che a vario titolo hanno sostenuto la Carta Europea dei Diritti delle Donne nello sport e l'impegno Uisp. È indubbio che, nonostante la crescita della pratica sportiva e motoria femminile, ci siano ancora discriminazioni nei confronti delle donne, in particolare se pensiamo ai percorsi dirigenziali e di rappresentanza nel governo dello sport".
 
"Si tratta di un risultato storico, un contributo di civiltà che avvicina l'Italia all'Europa - dice Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp -. La scrittura della Carta parte da lontano, dal lavoro delle donne della Uisp a partire dalla metà degli anni Ottanta, insieme ad atlete e giornaliste. Voglio ricordare che gran parte del merito va anche a Gianmario Missaglia, all'epoca presidente nazionale Uisp, che impegnò l'intera associazione sul tema dei diritti delle donne nello sport. Un primo importante risultato fu quello dell'adozione della Carta da parte del Parlamento Europeo nel 1987. Da allora molto è cambiato nello sport e nella pratica motoria, tra le donne e non solo. Per questo abbiamo creduto importante rivedere e aggiornare quel documento, anche grazie al Progetto europeo Olympia. La Carta continua a ricevere sempre più consensi anche a livello territoriale, con l'adesione di sindaci e rappresentanti delle istituzioni locali e sportive".

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