Comitato Regionale

Emilia-Romagna

Un carattere flessibile

Dalla calligrafia di Steve Jobs al corpo umano. Le competenze trasversali al centro del terzo report del settore Ricerca e sviluppo della Uisp Emilia-Romagna

di Massimo Davi


BOLOGNA - Siamo alla terza uscita. Il report del settore Ricerca e sviluppo della Uisp regionale esce dalla fase di sperimentazione ed entra in ciò che vorremmo vedere consolidato nel tempo; si va dunque a regime. E ci si va entrando nel merito di un termine che sembra indicare al tempo stesso una strada per l'associazione, una condizione da mantenere sostenibile nel tempo della vita e una qualità necessaria al mantenersi attivi e in salute. Stiamo parlando della flessibilità.

Nella biografia di Steve Jobs si racconta un episodio la cui descrizione sembra aprirci contemporaneamente a tutte e tre le indicazioni a cui si è fatto riferimento. È risaputo che Jobs non si sia laureato perché ritenesse noiosi i corsi delle materie a cui era costretto dal piano di studi. Quando si ritirò dall'università non lasciò la città sede del suo campus ma scelse di rimanere e di frequentare i corsi che più riteneva vicini ai suoi interessi. Come primo corso scelse quello di calligrafia con non poco stupore da parte dei suoi amici perché ritenuto noioso e assolutamente privo di interesse. Quando Jobs diede gli in-put per la definizione del suo primo computer, fra questi vi era la possibilità di utilizzare programmi di scrittura che contenessero tutti i caratteri possibili della calligrafia. Fece dunque un buon uso delle nozioni acquisite durante quel corso.

Oggi si parlerebbe di trasversalità delle competenze o meglio ancora della flessibilità nell'utilizzo degli apprendimenti. Le nuove professionalità infatti vengono valutate non tanto e non solo dal sapere tecnico acquisito, ma soprattutto dalla capacità del soggetto di utilizzare trasversalmente e con flessibilità quelle competenze. Da qui la definizione di "competenze trasversali flessibili". Per Filippo Ferrari le competenze trasversali "sono quelle riguardanti la sfera delle caratteristiche individuali il cui possesso favorisce il raggiungimento dei risultati professionali attesi. Sono trasversali perché non tipiche di un solo tipo di professione, ma di molti tipi sebbene in misura ed importanza differente" (F. Ferrari, F. Fortunati, Il processo di formazione continua in azienda, FrancoAngeli editore).

Nell'indicare i tre piani di applicazione della flessibilità a noi più vicini e richiamati in apertura, si fa riferimento al corpo. A quel corpo che costituisce l'asse di una organizzazione (il corpo di un modello associativo), oppure a quel corpo da mantenere flessibile nella sua capacità di apprendere; o ancora, a quello stesso corpo dove le flessibilità costituisce la condizione per poter continuare a muoversi con la pur minima abilità. Flessibilità, dunque, come competenza trasversale nel nostro quotidiano.

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