BOLOGNA – Mercoledì 18 ottobre alle ore 12 la palestra "Gino Milli" in via Gandusio 6 ospiterà la conferenza stampa per il Torneo DiMondi, alla sua terza edizione. La palestra è rimasta fuori servizio per diversi mesi, poiché si trovava all’interno di un alto perimetro blindato, costruito dalle autorità in seguito allo sgombero di case occupate. Sabato 14 ottobre è stata riaperta, con una festa di inaugurazione e presentazione delle attività, e ora è stata scelta come sede per illustrare il Torneo DiMondi. Alla conferenza saranno presenti Carlo Balestri, vice presidente Uisp Emilia-Romagna, e alcuni giocatori nonché organizzatori del torneo: Tullia Russo della Brigata della Pace, Valentina Aiello e Alessandro Belloni dell’Asd Grinta.
Il Torneo prevede due gironi di calcio a 5 che si svolgeranno nel corso dell’anno, per un totale di otto giornate. Durante questi eventi, oltre all’aspetto sportivo, ci saranno momenti di socialità, cucina nostrana ed etnica, bancarelle e musica. Le partite inizieranno sabato 21 ottobre alle 14, al Giardino Parker-Lennon e si concluderanno in giugno 2018 a Bosco Albergati. Gli organizzatori lo definiscono un "torneo itinerante", perché si terrà in diversi parchi e giardini pubblici, con l’intento di coinvolgere e divertire quartieri diversi.
Numerose le squadre in campo: Diavoli Rossi e Lungoreno F.C, composte da utenti e operatori dell’ex Ausl Bo Sud e di Casalecchio; Progetto Ultrà, formato da ragazzi che vent’anni fa hanno dato vita ai Mondiali Antirazzisti; il gruppo tutto al femminile della "Brigata della pace"; molte realtà vicine ai centri sociali, come la squadra di Atlantide e la SIM Scuola di Italiano con Migranti di XM24; lo Zaccarelli Republic, il team interamente composto da rifugiati e richiedenti asilo, ospiti del centro Zaccarelli. A mettersi in gioco ci saranno anche i Panchinari F.C, squadra composta da operatori e utenti della cooperativa Piazza Grande, Binario69 e Ritmolento, due circoli ARCI nati da poco meno di un anno.
Lo spirito del Torneo DiMondi consiste nel far incontrare persone che provengono da esperienze di vita diverse e che difficilmente, nella loro quotidianità, avrebbero modo di incontrarsi. Pertanto il risultato e la classifica non sono al centro dell’attenzione, mentre sono più importanti la correttezza (che si traduce nella pratica dell’auto-arbitraggio), la convivialità dei pasti in comune e la "presabbene", cioè uno spirito positivo e gioviale che è un valore aggiunto per ogni gioco.