Comitato Regionale

Emilia-Romagna

Visioni Italiane, torna il Festival degli esordi

La Cineteca di Bologna, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, presenta il concorso nazionale per documentari, corto e mediometraggi.

di Nicola Morretta

BOLOGNA – Dal 26 febbraio al 3 marzo va in onda Visioni Italiane, un festival dedicato alla scoperta di nuovi talenti cinematografici, alla Cineteca di Bologna in piazza Pier Paolo Pasolini. Sono stati selezionati circa 70 corti su oltre 600 candidati. Per l’edizione numero 25 il premio finale ammonta a 10.000 euro e garantisce “l’eternità”, come ha sottolineato il direttore della Cineteca Farinelli, evidenziando che al vincitore viene garantita anche la stampa del film su pellicola.

L’edizione 2019 si appresta ad essere una delle più significative “per la qualità dei lavori presentati: è dagli anni Sessanta che il cinema italiano non produceva talenti così grandi – ha affermato Gian Luca Farinelli nella conferenza stampa odierna – a testimonianza del periodo magnifico a cui stiamo assistendo. Seppure il mercato nazionale sembra essere sordo a questa ondata di novità”. Il festival ha così lo scopo e l’ambizione di provare a ricucire la distanza tra il grande pubblico e il cinema emergente, offrendosi come rampa di lancio per tanti nuovi registi e attori.
Un'inizitiva che gode per questo dell’appoggio delle istituzioni. Visione Italiane “è infatti il festival italiano per eccellenza – assicura Matteo Lepore, assessore alla cultura per il Comune di Bologna – e che promuove l’italianità senza andare contro nessuno”. E per questo anche nell’ambito di questa rassegna “la Regione Emilia-Romagna – ha sostenuto l’assessore regionale alla cultura Massimo Mezzetti – è tornata a sostenere i giovani talenti grazie a investimenti importanti stanziati per la cultura”. Il premio di questa edizione ha quindi lo scopo di incentivare il cinema d’esordio a piccolo budget ma che ha l’ambizione di raccontare i problemi dell’Italia e di sperimentare nuove forme di comunicazione, “dalla fiction, al musical all’animazione – ha detto Anna Di Martino, direttrice di Visioni Italiane – e tutti i corti sono diversi l’uno dall’altro”.

All’interno del festival è presente il documentario “La felicità è blu” della regista bolognese Enza Negroni, vincitrice del progetto MigrArti 2018 e realizzato in collaborazione con Uisp Emilia-Romagna. I protagonisti sono due ragazzi italiani neri: Samuede e Sonia Andreis, di 18 e 14 anni. Lui è già un campione di nuoto e si allena negli Usa mentre la sorella è ancora molto giovane ma mostra la stessa stoffa del fratello. La storia racchiude le tematiche sociali positive dello sport come strumento di integrazione e possibilità di crescita personale. Il film vuole sfatare il mito che i neri siano poco adatti al nuoto,per una differenza razziale congenita nella struttura fisica che impedisce loro di raggiungere alti livelli. È una stupidaggine ma questa credenza – ha dichiarato la regista – purtroppo circola ancora”.

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