Comitato Regionale

Emilia-Romagna

Il cammino della Uisp Emilia Romagna verso le elezioni regionali

Il presidente Vincenzo Manco: "Sul territorio stiamo cercando spazi di azione per costruire un nuovo sistema di welfare".

di Redazione Uisp nazionale


BOLOGNA - L'Uisp interviene nel confronto elettorale anche in Emilia Romagna, con le sue idee e le sue proposte: "I nostri comitati territoriali - afferma Vincenzo Manco, presidente Uisp Emilia Romagna - sono attivamente impegnati nel promuovere iniziative ed incontri con quei candidati che abbiano intenzione di spendersi sulle politiche regionali per lo sport. Il riferimento è quello del documento nazionale Uisp: linee guida relative allo sport di cittadinanza che ogni comitato ha adattato alle sue specificità. A livello regionale abbiamo avuto contatti ed incontri pubblici anche con Vasco Errani, candidato alla presidenza, e con alcuni candidati consiglieri. La nostra azione politica procederà su questa strada fino alla vigilia delle elezioni. Il nostro intento è quello di incalzare i candidati a fornire risposte ai temi che ci stanno a cuore, trovare spazi di confronto e di collaborazione per la costruzione di un nuovo welfare".

In Emilia Romagna sono due i punti centrali che destano l'attenzione dell'Uisp: "Entro il 30 settembre - prosegue Manco - la regione predisporrà il piano sulla prevenzione della salute, in vista di questa data abbiamo preordinato un tavolo per chiedere un maggior investimento sulla cultura dell'educazione motoria e sportiva come sinonimo di benessere, promozione della salute ed educazione a stili di vita attivi. In secondo luogo, la legge regionale n. 14 del 2008 contenente le norme in materia di politiche per le giovani generazioni, che rappresenta un importante traguardo in termini di riconoscimento del ruolo e del valore dell'associazionismo sportivo nel favorire l'aggregazione, l'integrazione sociale, la crescita civile e democratica dei giovani".

La funzione sociale delle attività sportive e motorie è pienamente recepita da questa norma e, come sottolinea Manco, "si aprono per l'Uisp spazi ed opportunità per presentare progetti integrati a livello territoriale finalizzati a promuovere attività che favoriscano lo sviluppo relazionale e sociale di bambini e ragazzi. A tal proposito, voglio ricordare come l'Uisp Emilia Romagna, il 5 marzo scorso, abbia presentato a Bologna i risultati di un interessante progetto che ha coinvolto 1300 giovani intervistati da propri coetanei per delineare il loro modello di società sportiva ideale. Sabato 20 marzo invece abbiamo organizzato un convegno dal titolo 'Dallo sportpertutti ai diritti di tutti' utile a riflettere, alla presenza dei candidati regionali invitati, sui processi di integrazione dei migranti e sul ruolo che lo sport può svolgere in questa prospettiva".

"Ciò che chiediamo invece alla futura classe dirigente - ci spiega Manco - è di ripensare una distribuzione delle deleghe assessorili, che consenta l'integrazione dell'attività motoria con altre politiche sociali. L'assessorato allo sport dovrebbe essere al centro di politiche integrate legate al benessere dei cittadini, al modo di ripensare la città in termini urbanistici, ai piani di sviluppo e all'ambiente. Inoltre, venuta meno la breve esperienza del ministero dello sport, si chiede all'istituzione Regione di farsi protagonista della valorizzazione dello sport sociale e per tutti così come indicato dal libro bianco dello sport. Sul piano politico ed istituzionale chiediamo alla Regione di assumere un ruolo propositivo come strumento e volano di iniziative e progetti di attività motorie, sportive e ricreative che favoriscano la coesione sociale anche in chiave interculturale e multietnica nonchè l'educazione civica del cittadino alla legalità e alla democrazia".

"Come più volte sottolineato dallo stesso Errani - conclude Manco - da questa crisi economica-valoriale si uscirà completamente trasformati. All'interno di questo inevitabile processo anche l'ente Regione è chiamata a percorrere nuove strade per ridefinire le basi del nuovo welfare e di un nuovo discorso comunitario. In tal senso non solo il protagonismo associativo ma soprattutto lo sportpertutti è chiamato in causa in termini di partecipazione, progettazione e organizzazione di servizi utili a dare risposte ai bisogni delle persone e a favorire attraverso la pratica sportiva, una coesione sociale che non si riproduce più spontaneamente".

S.S.A.

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