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Emilia-Romagna

La fiera dei giochi

A Conselice, in provincia di Ravenna, nei giovedì di luglio si svolge da sei anni "La bella estate". Una delle molte feste basate su tradizioni ludiche e integrazione che abbiamo scoperto in uno speciale sui folkgames in Emilia-Romagna

di Fabrizio Pompei


CONSELICE (RA) - Un tubo di metallo lungo due metri che punta in obliquo verso terra. Dall'alto, nel tubo, viene calata una nocciola, una mandorla o una noce. All'estremità opposta un giocatore aspetta di vederla uscire dal foro per colpirla con un martello. Chi riesce nell'impresa può mangiare la noce. Questo è uno dei tanti giochi della tradizione popolare a cui si può assistere e partecipare a Conselice, in provincia di Ravenna, durante "La bella estate": ogni giovedì di luglio, infatti, a sera, la piazza del municipio si anima con musica, mercatini, mostre e soprattutto con i "folkgames" proposti dagli operatori volontari dell'area gioco Uisp Emilia-Romagna. Oltre a quello delle noci, tanti altri giochi ormai dimenticati come la "damigiana", i "chiodi", il "paracadute", le "sagome", la "torre" ma anche più noti come tiro alla fune, lancio del ferro di cavallo, corsa nei sacchi, ruba bandiera, tiro ai barattoli, mini tennis, freccette, lancio degli anelli, twister, birilli, hula hoop, salto con la corda e pista delle biglie.

Giochi che per lo più derivano direttamente dal medioevo e che, attraverso le fiere e le feste popolari sono giunti fino ai nostri giorni, rivivono nel piccolo comune romagnolo. Conselice, che sorge dove anticamente si trovava il porto di acque interne che collegavano Imola a Venezia, conta oggi diecimila abitanti ed è ricca di tradizioni sportive e non. Oltre ad ospitare il campo di tiro a volo "Madonna del Bosco", dove per anni si è allenata Jessica Rossi, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Londra 2012, è conosciuta infatti anche come il "paese dei ranocchi", la specialità gastronomica locale. Del ranocchio c'è persino una statua che gareggia per singolarità con il monumento dedicato "alla stampa clandestina e alla libertà di stampa".

"Abbiamo cercato di capire il luogo adatto e di verificare le caratteristiche locali su cui puntare per promuovere l'evento", spiega Pamela Tavalazzi, dirigente dell'area gioco Uisp e organizzatrice de' "La bella estate". "È stato il Comune stesso a volere una festa capace di animare il centro storico. Quest'anno siamo giunti alla sesta edizione e ormai si tratta di un appuntamento fisso e atteso non solo dai bambini". La manifestazione, che registra un costante aumento dell'affluenza, favorisce anche l'integrazione e il confronto tra diverse culture. "Sono coinvolti numerosi immigrati - sottolinea la Tavalazzi - che lavorano nelle molte aziende agricole del territorio. Attraverso i giochi tradizionali di strada si crea interazione e scambio tra diverse etnie, tra bambini italiani e migranti".

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