La Uisp Emilia-Romagna avvia i lavori con il primo consiglio del 2010/2011

di Redazione Uisp Emilia-Romagna

BOLOGNA - Si è svolto a Bologna mercoledì 17 novembre, presso la sede del Comitato Uisp Emilia-Romagna, il primo consiglio regionale di programmazione delle attività e di pianificazione economica per l'anno sportivo 2010/2011. Un consiglio che ha visto al centro della discussione l'esigenza di nuovi investimenti nella formazione dei dirigenti e dei quadri associativi nonché il desiderio di dare nuovo impulso e maggiore continuità a quanto di positivo fatto dalla struttura emiliano-romagnola della Uisp su temi delicati come integrazione, sani stili di vita, diverse abilità e politiche di generi. Su questi temi, per fare il punto della situazione e chiarire i possibili sviluppi dell'attività, abbiamo intervistato Vincenzo Manco, presidente regionale della Uisp Emilia-Romagna.

Vincenzo, cosa si può dire a proposito del lavoro svolto negli ultimi dodici mesi e qual è il tuo giudizio sull'assetto dirigenziale che si è dato il Comitato regionale e sul lavoro che tale assetto ha saputo produrre?
"Parto da lontano, dal congresso regionale della Uisp Emilia-Romagna (svoltosi a Ravenna nell'aprile del 2009, ndr) che diede risposte a una serie di riflessioni emerse nei mesi precedenti. Riflessioni che richiamavano l'attenzione dell'associazione verso una precisa necessità: quella di raccogliere al nostro interno le voci plurali e sviluppare pertanto il più ampio senso di partecipazione. La struttura organizzativa che ci siamo dati per l'anno sportivo 2009/2010, e che ha subito proprio in quest'ultimo consiglio un importante riassetto, è stata progettata proprio per rispondere a tali esigenze. Questo è avvenuto anche per quanto riguarda la nuova direzione regionale, fatta dai presidenti dei Comitati territoriali dell'Emilia-Romagna. Sottolineo poi che nell'arco dello scorso anno il consiglio regionale è stato convocato non solo su questioni deliberative previste dallo statuto ma anche su temi specifici che potevano riguardare i nuovi progetti e le nuove ipotesi di iniziative interne ed esterne all'associazione. Questo atteggiamento ha permesso un ampio confronto dal quale sono scaturite conseguenti azioni ed iniziative pubbliche che hanno contribuito al rilancio delle attività della Uisp Emilia-Romagna sui temi in questione. Temi che, ancora una volta, sono stati ribaditi nel corso del consiglio di ieri".

Quali sono dunque i progetti di attività e le innovazioni per il prossimo futuro?
"Nel consiglio di ieri abbiamo deliberato il bilancio preventivo ed il programma 2010/2011. Nel farlo non ci siamo sottratti a valutazioni importanti e di merito che ci hanno portato a dire che comunque non tutto ha funzionato come previsto. La riflessione sottoposta agli organismi dirigenti ha riguardato dunque, oltre il riassetto delle nostre commissioni consiliari, anche idee di rilancio di alcuni settori che prevedono già in cantiere iniziative pubbliche e di confronto con il terzo settore, le istituzioni locali e regionali e l'associazionismo sportivo. È arrivato il momento che la Uisp regionale Emilia-Romagna lanci la sfida sull'innovazione delle nostre attività e su una nuova idea di progettazione dell'attività sportiva, delle opportunità di attività motoria, di protagonismo dell'associazionismo sportivo. Proprio su questo abbiamo già provveduto nell'arco del 2009 ad aprire un confronto interno attraverso tre seminari sul tema prevenzione della salute e attività motoria e proprio in questi giorni stiamo facendo sintesi di tutto questo lavoro che sarà poi presentato agli enti locali e alla regione Emilia-Romagna. Tutto ciò per aprire un serio confronto e richiedere interventi istituzionali conseguenti".

(vi.mar.)