L'Uisp Emilia Romagna verso le elezioni regionali

di Redazione Uisp nazionale

BOLOGNA - "L'Italia mi appare sempre di più come un paese balcanizzato", esordisce così Vincenzo Manco, vicepresidente nazionale Uisp. "Un territorio sempre più smembrato, vittima di divisioni, separazioni, egoismi. La politica e questo governo hanno le loro responsabilità, ma questa impressione si estende anche agli altri settori della vita del nostro paese, dalle istituzioni al sistema delle imprese, incapaci di dare smalto ad una identità collettiva. Di fronte a questa crisi, che non è soltanto economica ma anche culturale e valoriale, il soggetto che più di altri riesce a dare impulsi e slanci vitali mi sembra sia quello dell'associazionismo e della cittadinanza attiva che quotidianamente agisce, spesso silenziosamente, sul terreno della coesione sociale".

"Gli appelli e gli allarmi più forti partono da qui - prosegue Manco - dalla società civile: per reagire all'illegalità, alle sopraffazioni, alle mafie. Questo tessuto connettivo è in grado di tenere insieme i legami sociali della nostra comunità. In questo contesto si colloca anche l'Uisp. Siamo alla vigilia di un'importante consultazione elettorale che riguarderà la maggior parte delle regioni e alcune provincie. Proprio per queste sue responsabilità sociali l'Uisp ha l'obbligo di porre, in questa fase, le domande giuste alla politica e ai futuri governatori. Anche perchè riteniamo che le Regioni possano svolgere un ruolo importante sia sulle politiche sportive sia su quelle sociali. Come avviene già: basta vedere le azioni di contrasto delle Regioni ad alcune iniziative negative del governo, come centrali nucleari, piano casa e sanità. Per il governo i corpi intermedi e le associazioni sono un ostacolo nel rapporto diretto tra il leader e la base. Questa strategia, che si ravvisava già nel libro verde del ministro Sacconi, non ha fortunatamente riscontro nel modo di governare di molte Regioni e autonomie locali, con le quali è possibile dialogare e collaborare proficuamente. Questo ci dà speranza e deve vederci attivi nel nostro ruolo di stimolo e di proposta, proprio in questa fase pre-elettorale".

"Le politiche sportive - conclude Vincenzo Manco - sono materia concorrente tra stato e regioni. Per questo dobbiamo incalzare la politica e i candidati con le nostre proposte, cercare sedi di confronto per sperimentare soluzioni ai problemi della salute, della vivibilità delle città, del benessere, del movimento, del gioco. È in ballo il futuro del nostro territorio e scelte che riguardano la vita di ciascuno: ambiente, diritti, istruzione, convivenza civile. I temi dello sport di cittadinanza sono trasversali a molte politiche che spettano alle regioni. L'Uisp chiede di partecipare con protocolli ai Piani regionali sulla prevenzione e mette a disposizione molte esperienze in tal senso. La cultura dell'educazione motoria e dello sportpertutti sono elementi di sistema per il nuovo welfare, opportunità di sviluppo sociale ed economico sulle quali investire per il futuro. Proponiamo, dove possibile, di costituire assessorati che tengano insieme lo sport con l'ambiente ovvero con l'urbanistica e la pianificazione fino alla sanità, ipotizzando un'organizzazione e una prassi amministrativa capace di rappresentare il cambiamento e l'importanza del valore sociale della cultura del movimento, per legare a doppio filo programmi e fatti in tema di riorganizzazione degli spazi urbani e dei tempi di vita quotidiana, per tutti".

I.M.