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Emilia-Romagna

Se lo sport è salute

Dopo il convegno "Bambini attività motoria e sport", svoltosi a Bologna il 23 novembre, il presidente della Uisp Emilia-Romagna, Mauro Rozzi, racconta l'impegno dell'associazione nella lotta alla sedentarietà

della redazione della Uisp Emilia-Romagna


BOLOGNA
- "Bambini attività motoria e sport. Il nome stesso dell'incontro mette in evidenza l'attenzione riservata a un'attività non necessariamente sportiva o competitiva ma comunque di altissimo valore". Così Mauro Rozzi, presidente della Uisp Emilia-Romagna, commenta il convegno a cui è intervenuto e che si è svolto nella Sala Borsa di Bologna il 23 novembre, in cui si è discusso insieme alla Società italiana di pediatria del valore dell'attività motoria per i più giovani.

Iniziative del genere nascono lì dove esistono problemi. Qual è la situazione nel nostro paese?
"Partiamo dai dati. A livello europeo, purtroppo, l'Italia fa registrare livelli di sedentarietà ben superiori alla media. Se per gli adulti parliamo del 40% a fronte del 15% del resto del continente, nella fascia di età tra i 15 e i 24 anni la forbice si allarga, con un 24% di ragazzi che non praticano sport contro un 7% dei loro coetanei stranieri. Già in età prescolare, come testimonia il Libro bianco dello sport italiano del 2012, la percentuale dei sedentari è piuttosto elevata. A questo si aggiunge l'abbandono della pratica sportiva da parte di quei ragazzi".

Come lavora la Uisp per promuovere l'attività motoria tra i ragazzi?
"Come Unione Italiana Sport Per tutti intendiamo l'attività sportiva come finalizzata a indirizzare a stili di vita sani volti a ridurre la sedentarietà e a salvaguardare la salute dei cittadini in tutte le fasce di età, oltre che ad offrire opportunità di socializzazione. Da anni portiamo avanti campagne preventive di sensibilizzazione per bambini e famiglie in collaborazione con pediatri, nutrizionisti e operatori socio-sanitari. Per quanto riguarda l'Emilia-Romagna, è stata sviluppata una politica di stretta collaborazione con il mondo dello sport, che ha dato luogo a programmi integrati per la promozione dello 'Sport per la salute', fra cui il recente percorso di formazione 'Noi sosteniamo l'attività motoria e sportiva' nato all'interno di un protocollo siglato nel 2012 fra Regione, Coni e Cip regionali ed enti di promozione sportiva".

A tal proposito, che ruolo giocano in questo campo le istituzioni?
"Finalmente si riconosce la necessità di guardare allo sport come a una risorsa e a un investimento. In questo senso è nata 'Destinazione sport', l'iniziativa promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministro dello sport, dal Ministero della salute, da quello dell'istruzione e dal Coni per la creazione di una sede di confronto strategico orientato alla ricerca, allo studio e alla proposta di azioni coordinate di politica dello sport per il futuro. Sport inteso prima di tutto come cultura del movimento. Allo stesso tempo mi sento in dovere di dar voce alle società sportive di base che troppo spesso si scontrano con istituzioni fredde e distaccate. Queste realtà sono vere agenzie educative che cambiano la vita delle persone e del territorio. Sono luoghi dove non si tenta di fabbricare i campioni di domani, ma dove, con pazienza e passione, si cerca di far crescere nuove generazioni di bravi e onesti cittadini".

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