Comitato Regionale

Emilia-Romagna

Semi-in-aria: la condivisione delle idee alla base dello sport del futuro

L’importanza della formazione e della condivisione alla base dello Sport Pertutti regionale

 

Bologna, 20 febbraio 2020 – Si è svolto sabato 15 e domenica 16 febbraio scorsi a Cesenatico (FC) l’appuntamento Semi-in-aria, promosso da Uisp Emilia-Romagna e che ha visto la partecipazione dei dirigenti Uisp E.R. a vario titolo: invitati alla due giorni di riflessioni erano infatti i Consiglieri Regionali, quelli Nazionali in carico a Uisp E.R., i Responsabili dei Settori di Attività Regionali e quelli Nazionali afferenti a Uisp E.R. e tre dirigenti per ogni singolo Comitato Territoriale, indicati proprio dal Territorio di appartenenza. Alla fine la partecipazione è stata molto buona: 58 presenze complessive nella due giorni.
Ad aprire il lavori, l’introduzione del Presidente Uisp E.R. Mauro Rozzi, seguito dall’intervento del Vice Presidente Carlo Balestri. Subito dopo, il report di Liliana Grasso, direttrice di Acume Associazione, che ha presentato una fotografia statistica della Uisp Emilia-Romagna a chiusura di una lunga ricerca che ha visto numerosi dirigenti regionali intervistati telefonicamente su temi come il volontariato, le aree di miglioramento e i punti di forza del Comitato.  
Sono seguite le discussioni ed i lavori di gruppo: i dirigenti sono stati suddivisi in tre gruppi eterogenei che a turno, grazie anche alla collaborazione di sei facilitatori (due per ogni tema), hanno affrontato, a rotazione, tre momenti di riflessione: “I livelli di azione Uisp: dal territoriale al nazionale, quale ruolo per il regionale?”, “Le attività Uisp tra ambito territoriale e regionale” ed infine “Il Comitato regionale ideale: la Uisp Emilia-Romagna nel futuro”.

Abbiamo posto alcune domande sul tema a Chiara Gallo, Segretario Generale Uisp Emilia-Romagna, che tra l’altro è stata una dei facilitatori assieme a Davide Antonelli (Uisp Parma), Francesca Colecchia (Arsea), Annamaria Crisalli (Arsea), Teresa Di Stefano (Uisp Bologna) e Roberto Terra (Uisp E.R.).

Chiara, com’è nata l’idea di Semi-in-aria? Perché questo nome?

“Il nome nasce da una intuizione di Mauro Rozzi, e richiama l’idea di spargere dei semi di discussione a livello territoriale, con la speranza che crescano e che possano germogliare in futuro in attività e progetti.
L’idea del progetto, invece, si deve a due dirigenti regionali: emersa in seguito all’assemblea congressuale di metà mandato dello scorso luglio, la proposta seguiva lo stimolo della necessità di avere dei momenti di incontro e confronto tra le figure che vivono quotidianamente la nostra Associazione sui vari livelli e nei vari settori, regionali e territoriali, per capire che futuro può avere la Uisp in generale, ma in particolare quello dello Sport Pertutti in Emilia-Romagna.”

Che tipo di partecipazione avete riscontrato?
“L’idea di partenza era quella di estendere la partecipazione il più possibile alle figure che con il Regionale avessero poco o nulla a che fare. Perciò abbiamo chiesto ai Territoriali di individuare dei collaboratori con queste prerogative. E devo dire che siamo molto soddisfatti della risposta dei Presidenti Territoriali, perché abbiamo avuto la possibilità di vedere facce nuove.
Con diversi dei dirigenti inviati dai Territoriali avevamo avuto a che fare solo via mail o per telefono, ma fino a sabato scorso non li conoscevamo personalmente. Questo seminario è stato anche un momento di conoscenza più approfondita delle persone che ci sono dietro ai ruoli.
A livello numerico ci aspettavamo una sessantina di partecipanti: quindi obiettivo più che centrato, direi, e diffusione capillare su tutto il territorio raggiunta.”


Quali sono i principali punti di forza riscontrati? Quali le aree di miglioramento?
“Premetto che sarà inviato ai partecipanti un questionario di valutazione. Detto ciò, è stata rilevata la necessità di fare analisi e sintesi. I punti di forza sono stati molteplici: l’aver centrato l’obiettivo della partecipazione si diceva, ma anche quello dell’eterogeneità dei partecipanti. Siamo riusciti a creare gruppi di lavoro differenti per provenienza territoriale, età anagrafica, esperienza in Uisp e Settore di azione. E riteniamo che sia stato un modo di operare molto proficuo per coinvolgere sullo stesso tema voci e pensieri uguali ma diversi. La partecipazione è stata molto attiva e diffusa: tutti, almeno una volta, hanno espresso il proprio punto di vista, e questo è un valore intrinseco che il seminario si porta dietro.
A livello di  spunti critici, ma sempre costruttivi, abbiamo rilevato vari aspetti su cui dovremo lavorare per migliorare: in primis una presenza più capillare del Comitato Regionale sul territorio emiliano romagnolo. Non meno importante, dare un seguito a questo evento non tanto replicandolo così com’è sui singoli territori, ma creando nuove possibilità di dialogo tra Comitati Territoriali e Regionale, con il Regionale che si fa carico di fare sintesi delle esigenze dei singoli Comitati presso il Comitato Nazionale.”

Quale sarà il passo successivo del Comitato Regionale per dare seguito agli importanti spunti di riflessione emersi in questa due giorni di lavori?
“Un primo tassello che stiamo già cercando di mettere in campo è la Giunte itinerante: abbiamo contattato i componenti della Giunta Regionale (i Presidenti Territoriali, n.d.a.) per chiedere loro quando ospitare la Giunta sul loro territorio e unendo a questo la possibilità di incontrare i dirigenti di quel luogo per avviare una discussione, anche in vista del percorso congressuale che vedrà coinvolti i Comitati a partire dal prossimo autunno. E’ anche un modo per accorciare le distanze: spostando i dirigenti regionali sui territorio si dà la possibilità anche a chi è più lontano di partecipare attivamente alla vita Associativa regionale.
Ancora: i facilitatori del seminario si sono presi del tempo per rielaborare gli spunti che possano racchiudere quanto emerso e si metteranno al lavoro per redigere dei documenti politico/associativi il più possibile esaustivi e comprensivi e che contengano gli input e le suggestioni, ma soprattutto le necessità emerse durante i confronti. Quei documenti potranno essere utilizzati dai Territoriali per organizzare momenti di confronto e di riflessione all’interno dei singoli Comitati.”


(Roberto Rodio)

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