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Emilia-Romagna

Vivicittà: il messaggio della corsa più grande del mondo. Per l'ambiente, la pace e il dialogo

Ogni anno la corsa si sviluppa in decine di città italiane ed estere. Sono 16 quest'anno le località straniere nelle quali si correrà: da Sarajevo a Bucarest, da Makeni a Kinshasa. E poi Dakar e il Libano. Intervista a Carlo Balestri del settore Internazionale Uisp

di Francesco Sellari - Redazione Uisp nazionale


L'iniziativa simbolo della Uisp, Vivicittà: la corsa di tutti, caratterizzata da un forte impegno sociale, civile e ambientale. Si corre in contemporanea in decine di città italiane ed estere. Nella sua storia Vivicittà ha toccato Sarajevo, Beirut, Gerusalemme e i campi profughi palestinesi, Bucarest, Kinshasa, Makeni, Yokoama. In Italia, la classifica unica è costruita sulla base della compensazione dei vari percorsi cittadini e delle relative altimetrie. Una formula che ha reso Vivicittà unica nel suo genere.

Vivicittà è da sempre la corsa più grande del mondo. Sono 16 quest'anno le città estere nelle quali si correrà: da Sarajevo a Bucarest; da Makeni a Kinshasa. Come nel 2010, si sarebbe dovuta correre anche a Yokoama, città poco a sud dell'epicentro del tremendo terremoto che ha messo in ginocchio il Giappone. E poi Dakar e il Libano: "Come nel 2010 - spiega Carlo Balestri, responsabile del Dipartimento internazionale Uisp - ripeteremo l'esperienza di coinvolgere i bambini e le bambine dei campi profughi palestinesi in Libano. Sarà la chiusura ideale delle Palestiniadi che si svolgeranno in quei giorni. A Sidone, il primo maggio, correranno assieme gli alunni delle scuole elementari della città e i loro coetanei palestinesi che vivono nei campi profughi. Senza dubbio, sarà la tappa più significativa dell'edizione 2011". È ormai consolidato il rapporto della Uisp con la cooperazione italiana nel paese mediorientale, responsabile dell'organizzazione di questa sorta di "Giochi della gioventù" per i piccoli abitanti dei campi.

La raccolta fondi correlata alla manifestazione è finalizzata alla costruzione di strutture sportive nelle scuole di Foundiougne, in Senegal, villaggio divenuto sede principale di alcuni interventi di cooperazione correlati al silenzioso tour ciclistico della solidarietà Bamako-Dakar. Parlando di Africa, non possiamo non chiedere a Balestri una riflessione sull'attuale situazione che coinvolge i paesi della sponda sud del Mediterraneo: "Il mar Mediterraneo, da luogo di scambio tra culture è divenuto un luogo di conflitti ma anche di nuovi possibili scenari in cui emergono dal basso spinte alla partecipazione. Il lavoro che possiamo fare come attori della società civile, anche con manifestazioni come Vivicittà, è quello di impegnarci affinché il Mediterraneo possa diventare un luogo di vivacità, di reciprocità e non di speranze naufragate".

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