Comitato Territoriale

Ferrara

Associazioni sportive e minori: certificato penale entro il 6 aprile

L'Uisp nazionale ha diffuso oggi questa nota a tutte le articolazioni associative del territorio informandole di un'adempienza che ha scadenze molto ravvicinate e può creare qualche problema procedurale.

"Siamo ad informarvi - scrivono Tommaso Dorati, responsabile organizzazione Uisp e Tiziano Pesce, responsabile del tesseramento - di un nuovo e oneroso adempimento previsto dall’articolo 2 del Decreto legislativo 04/03/2014 n. 39, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 22/2014, recante "Attuazione della direttiva 2011/93/UE relativa alla lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile, che sostituisce la decisione quadro 2004/68/GAI", che entrerà in vigore il prossimo 6 aprile.

L’articolo 2 del citato decreto stabilisce che il soggetto che intenda impiegare al lavoro una persona per lo svolgimento di attività professionali o attività volontarie organizzate che comportino contatti diretti e regolari con minori (quindi anche i Comitati Uisp e le associazioni/società affiliate) deve richiedere per ogni collaboratore il certificato penale del casellario giudiziale al fine di verificare che questi non sia stato condannato per reati che coinvolgono minori ovvero non sia stato destinatario di sanzioni interdittive all'esercizio di attività che comportino contatti diretti e regolari con minori. In caso di mancato adempimento è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 10.000,00 a euro 15.000,00".

L'Uisp completa la nota con una bozza di istanza che dovrebbe presentare tutti i requisiti richiesti, tenendo presente non ci risulta ancora pubblicato il modello di richiesta specifico per questa tipologia di richiesta. Il consiglio - prosegue la nota - è quello di verificare all'Ufficio del casellario giudiziale se questa formulazione possa essere quella corretta.

"Al di là dell’alto e importante obiettivo che la normativa si prefigge - proseguono Dorati e Pesce - non si può che rilevare, considerata soprattutto la tempistica di entrata in vigore dell’adempimento, la nostra preoccupazione. Al riguardo, sono in corso, in sede governativa e parlamentare, verifiche utili circa la concessione di eventuali proroghe e/modifiche. Ovviamente saremo ad informarvi tempestivamente su ogni eventuale novità in materia. Pregandovi di informare tempestivamente i vostri referenti della gestione amministrativa e delle attività nonché, ovviamente, le vostre affiliate".

L'Uisp su certificazione penale e minori: bene, ma vogliamo più tempo

Le tutele dell'infanzia non sono mai troppe, ma in questo caso il provvedimento è un nuovo problema per le società sportive “Le normative a tutela dell’infanzia non sono mai troppe – dice Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp – noi lo sappiamo bene visto che promuoviamo e organizziamo attività sportiva con i giovanissimi sin dalla nostra nascita. Proprio per questo motivo pensiamo che le normative in proposito vadano ponderate, adottate e fatte rispettare con estremo scrupolo.

In questo caso pensiamo che un provvedimento giusto rischia di essere vissuto negativamente e in maniera penalizzante da parte delle società sportive del territorio. Questo a causa dei tempi ristrettissimi di attuazione e dell’onerosità della documentazione richiesta, ancora una volta a carico dei dirigenti volontari delle associazioni sportive. Per questo l’Uisp chiede alla politica e alle istituzioni sportive e al Coni di spingere affinchè vengano ridefiniti i tempi di attuazione dell’art. 2 del dl 4 marzo 2014 che richiede la certificazione del casellario giudiziario per l’attività sportiva con i minori entro domenica 6 aprile.

L’Uisp chiede al governo di rivedere la data attuativa del provvedimento e chiede una scadenza più ragionevole. Una proroga temporale che possa consentire alle associazioni sportive di comprendere appieno le positive finalità del provvedimento e di fornire la documentazione richiesta”.

Anche Filippo Fossati, deputato e promotore dell’intergruppo parlamentare sullo sport, chiede di ascoltare il mondo associativo e prorogare di qualche giorno il provvedimento, giusto nel merito. “I tempi per la regolarizzazione di migliaia di operatori sportivi sono troppo stretti e questa operazione pesa sulle responsabilità, già molto gravose, delle associazioni sportive del territorio e dei loro dirigenti volontari – dice Fossati – si rischia di far passare come inopportuno un provvedimento che invece è molto giusto nel merito”. Con una lettera indirizzata al presidente del Consiglio dei Ministri, l’interguppo parlamentare sullo sport chiede al Governo “di accordare una proroga, anche breve, per il possesso del certificato penale e di valutare l'esenzione delle associazioni no profit dal pagamento di bolli e diritti su una certificazione semestrale che viene loro imposta dallo Stato”.

Anche il Forum del terzo settore interviene sulla vicenda che tocca vari aspetti delle attività associative e culturali svolte con i minori: “Dal prossimo 6 aprile, in conformità con la Direttiva europea 2011/93 relativa alla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile, ed in attuazione del Decreto Legislativo del 4 marzo 2014, il datore di lavoro che «intenda impiegare al lavoro una persona» per lo svolgimento di attività professionali o volontarie organizzate che comportino contatti diretti e regolari con minori deve richiedere il certificato penale del casellario giudiziale. “Pur favorevoli ad ogni norma che tuteli i minori e ne contrasti eventuali forme di abuso, ci rendiamo conto che così elaborato questo Decreto è suscettibile di interpretazioni ambigue.”

Dichiara Il Portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore, Pietro Barbieri. “Se in attuazione alla direttiva comunitaria - prosegue il Portavoce - crediamo che l’espressione «intenda impiegare al lavoro una persona» debba essere correttamente intesa come «al momento dell’assunzione di una persona». Questo onde evitare un intasamento degli uffici amministrativi e dei tribunali e soprattutto il rischio di pesanti sanzioni per il datore di lavoro in caso di mancato adempimento del decreto che toccherebbe migliaia di lavoratori di asili, centri diurni, case famiglia.” “Stiamo chiedendo in merito con urgenza - conclude il Portavoce - un intervento interpretativo del Ministero di Giustizia.”

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