Carissima presidente, carissimo presidente,
fin dal primo manifestarsi dell’epidemia di Covid 19 nella primavera scorsa con tutto ciò che ne è conseguito, ho aumentato la convinzione del ruolo fondamentale dello sport e dell’attività motoria per affrontare e superare la situazione di emergenza, più che mai rispetto alla “normalità” cui eravamo abituati. Per questo come Amministrazione Comunale, col fondamentale contributo dei Quartieri, delle Federazioni e degli Enti di Promozione Sportiva, abbiamo messo in atto una serie di provvedimenti e misure di sostegno (e altre vedranno presto la luce), che non sto qui a ricordare, per venire incontro alle comprensibili esigenze delle società sportive, degli atleti e delle loro famiglie.
Alle società, che non finirò mai di ringraziare, va il merito di aver vissuto quel difficile periodo con maturità, rispetto, creatività, “inventandosi” nuove modalità di approccio agli allenamenti e applicando in modo rigoroso i vari protocolli di sicurezza. I nostri impianti siano essi palestre, campi di calcio, piscine, si sono dimostrati luoghi sicuri e non focolai.
Purtroppo quello che tutti speravamo fosse ormai alle nostre spalle, è tornato prepotentemente a manifestarsi nel momento in cui lo sport, a tutti i livelli, è ormai ripartito (o si accinge a farlo) con allenamenti, campionati e competizioni. La situazione sanitaria che è venuta a crearsi nelle ultime settimane ha imposto nuove misure di contenimento, culminate col Dpcm del 18 ottobre. Un provvedimento che sta lasciando spazio a interpretazioni e sta disorientando le società sportive. Fin dalla giornata di ieri ho chiesto ai vertici regionali delle varie Federazioni di supportare le rispettive società di appartenenza rispondendo alle legittime domande e perplessità, aiutandole a gestire questo momento di incertezza.
Alla base del mio agire istituzionale quotidiano sono supportato dalla convinzione che svolgere un’attività motoria e sportiva all’interno di una società rappresenti una garanzia in termini di sicurezza e tutela della salute per gli atleti. Aggiunto a ciò sono altresì convinto che ora più che mai i nostri impianti rappresentano un indispensabile e fondamentale presidio sociale contro la
solitudine, come luogo di ritrovo sano per tantissimi giovani.
Alle società sportive chiedo più che mai – ma su questo non ho dubbi – senso di responsabilità e scrupolosa applicazione dei protocolli sanitari, in questo periodo di convivenza col virus. Ma anche di ripensare, se necessario, le modalità di svolgimento delle varie attività. Questo, al momento, è l’unico modo per consentire ai vostri tesserati di continuare a fare sport. Ancora una volta siamo chiamati a un esame di maturità e sono certo che tutti assieme lo supereremo. Grazie alla vostra intelligenza, responsabilità, equilibrio, entusiasmo.
(fonte: Comune di Firenze - Assessorato allo Sport)