“Il certificato per la pratica dell’attività sportiva è un obbligo che può salvarti la vita e il discrimine non deve essere il costo della visita stessa”: così il presidente di UISP Comitato di Firenze Marco Ceccantini e il medico sportivo e consigliere comunale Nicola Armentano intervengono a margine del processo per la tragedia avvenuta a Montemurlo due anni fa e che costò la vita a un calciatore amatoriale. “La morte di uno sportivo sul campo da calcio è sempre una notizia che ci lascia addolorati. E’ una sconfitta e un lutto per tutti noi –sottolinea Ceccantini-. Come Uisp siamo per il pieno rispetto delle regole e nelle nostre strutture e per le nostre attività richiediamo sempre il certificato medico. Alle società chiediamo che gli atleti siano certificati e che si verifichi che questo risponda a vero. Ritengo che il discrimine non possa essere il costo della visita per una cosa che va fatta per tutelare la salute delle persone che vogliono dedicarsi allo sport”.
Dello stesso avviso il medico sportivo Nicola Armentano, presidente della commissione consiliare Sanità in Palazzo Vecchio. “Il certificato medico è un salvavita. Nella mia attività professionale quest’anno ho già trovato due ragazzi che si sono sottoposti a visita medico sportiva e hanno scoperto la presenza di patologie che potevano avere serie conseguenze sulla loro salute –spiega Armentano-. Di fatto la visita medica svolge un’importante azione di prevenzione e di sensibilizzazione ma potrebbe essere contestualmente anche un momento di educazione e informazione sui corretti stili di vita, visto il gran di numero di persone che fanno sport. Credo sia giusto riconoscere il valore di questa prestazione professionale e il grande impegno anche delle istituzioni per sostenere azioni di prevenzione e aggiungo che non si può ridurre il tutto a una questione meramente economica. Così si rischia di rovinare un percorso che ha portato a risultati significativi e di grande utilità. Come persona impegnata politicamente ritengo che si potrebbero mettere a disposizione ancora più risorse per continuare a fare ricerca e progetti rivolti alla prevenzione. La Regione Toscana sta lavorando in questo senso con il progetto Torsade per studiare il fenomeno delle morti improvvise. Questa potrebbe essere l’occasione per creare un albo regionale e nazionale dedicato alle morti improvvise per studiare sempre meglio il fenomeno”.
Sport e medicina preziosi alleati della salute ma per garantire che l’attività fisica non possa avere conseguenze su chi lo pratica, è necessario praticarla dopo un’accurata valutazione di specialisti onde evitare rischi che potrebbero causare condizioni irreversibili.