Comitato Regionale

Friuli Venezia Giulia

My sport is Franja: intervista a Elena Debetto

La Presidentessa del Uisp FVG parla del progetto Europeo "My Sport is Franja: la mia bici la mia cultura".

Buongiorno Elena, iniziamo dal principio: qual'è stato il primo contatto tra l'Uisp e il progetto Europeo"My Sport is Franja" e perché la sua associazione ha deciso di far parte di questa iniziativa?

I primi contatti sono avventuti nella primavera del 2014: Samo Kofol mi cercò su suggerimento di un collaboratore comune, perché riteneva che l'Uisp potesse essere un partner interessante per il progetto che la sua associazione stava per presentare all'Unione Europea nell'ambito di Erasmus+.

In effetti mi piacque molto: unire sport e cultura, conoscenza dell'ambiente in cui si svolge la pratica motoria e promozione del territorio è insito nel dna dell'Uisp. Inoltre il Comitato FVG stava già lavorando su questi aspetti, legandoli proprio alla bicicletta e alla valorizzazione degli assi cicliabili della Regione, con una rete di associazioni e istituzioni locali.

 

Nel dettaglio di cosa si occupa l'Uisp? A quali persone si rivolge e cosa vuole promuovere?

L'Uisp è un ente di promozione sportiva che si pone come primo obiettivo quello di garantire il diritto allo sport per tutte le persone: nel dettaglio questo si traduce nel proporre atttività, sostenere e incentivare l'associazionismo sportivo, organizzare manifestazioni, sollecitare le istituzioni a mettere in campo le risorse necessarie, promuovere progetti e sperimentazioni, tessere reti con il territorio. E' chiaro quindi che il nostro interlocutore è chiunque si voglia sedere a un tavolo con noi, o meglio scendere in campo!

 

L'Uisp a livello nazionale opera già da tempo in un contesto Europeo, per il comitato del FVG invece è una della prime volte, cosa si attende da questo progetto?

L'aspettativa è quella che, grazie all'impianto e alle risorse del progetto, possano partire iniziative e relazioni sia sul piano locale sia su quello internazionale, che poi si consolidino e diano frutto anche sul lungo periodo. Inoltre, poiché il progetto prevede anche un percorso formativo, ci aspettiamo che le persone che vi prenderanno parte diventino soggetti attivi della nostra associazione.

 

Voi avete stretto una forte collaborazione con il Comune di Cormons, e in generale con tutta la zona del Collio, quali posso essere le ricadute positive per questo territorio?

Il Collio/Brda è una zona stupenda, paragonabile per bellezza al più famoso Monferrato. Inoltre è ricchissimo di cultura e di proposte sportive. Le ricadute che ci aspettiamo sono una maggior presa di coscienza da parte del territorio della propria enorme ricchezza, ma anche la consapevolezza che o si ragiona in un'ottica di sistema integrato e allargato, oppure il potenziale di queste terre rimarrà sempre inespresso.

 

Come pensa che possano svilupparsi in futuro i contatti con gli altri Stati del progetto "Franja" e in particolare con la vicina Slovenia?

Tutti i percorsi ciclabili che attraversano la nostra Regione attraversano anche la Slovenia o l'Austria, il Collio è da sempre un territorio unico a cavallo tra Italia e Slovenia, i confini non ci sono più: è ora di cominciare a progettare insieme, di promuovere iniziative.

Credo che questo progetto consoliderà i rapporti e ci permetterà una comunicazione più fluida, insomma è una partenza per un lungo viaggio assieme.

 

Una parte del suo staff e alcuni giovani della zona hanno partecipato lo scorso giugno alla "Franja Academy" a Lubiana, quali sono state le loro impressioni?

Quello che i partecipanti hanno riferito è che la "Franja Academy" è stata formativa sotto molti punti di vista: per creare gruppo fra i partecipanti, per apprendere modalità organizzative nuove, per vivere di persona un'esperienza di sport e cultura, per confrontarsi con amministratori pubblici che hanno deciso di promuovere azioni concrete in ambito sportivo e di promozione del territorio.

Adesso c'è molta aspettativa per la seconda edizione, dove la speranza è quella di ricevere un vero e proprio vademecum del bravo organizzatore.

 

Il progetto ha l'obiettivo di promuovere il cicloturismo e anche il patrimonio culturle del territorio, qual'è la situazione italiana in questo contesto e dove si può migliorare?

Dal mio punto di vista per ora in Italia cicloturismo e patrimonio culturale vengono vissuti come binari paralleli: si vedono ma non si incrociano. Esistono ampi margini di miglioramento: la necessità è quella di accogliere il cicloturismo come un'occasione di far conoscere il patrimonio culturale.

Chi si muove in bicicletta è molto disponibile alla sosta, ha voglia di sentirsi immerso nel territorio e nelle sue tradizioni e si apre un'esperienza totalizzante, in cui gli aspetti motori/sportivi sono solo una parte del viaggio. Pertanto infrastrutture, proproste turistiche e segnaletiche dovranno essere sempre più pensate in funzione del turista in bicicletta.

 

Per maggio 2017 si parla di un evento con un percorso cicloturistico che si snoda tra i vigneti del Collio, con partenza e arrivo a Cormons. Come verrà organizzato l'evento e perché sarà entusiasmante parteciparvi?

L'evento del prossimo maggio risponderà proprio ai dettami citati prima: non si esaurirà nella pedalata, ma avrà un prodromo nelle giornate precedenti in cui a Cormons si tiene un'importante manifestazione culturale: Goal a Grappoli. L'iniziativa offrirà ai partecipanti la possibilità di visitare un territorio magnifico, ricco di storia e di cultura e poco distante dai fondamentali luoghi storici della nostra Regione.

Si potrà raggiungere Cormons con il treno o con l'autobus sempre con la bicicletta in un'ottica di sostenibilità ambientale delle manifestazioni. Si passerà dall'Italia alla Slovenia senza soluzione di continuità, tastando con mano l'unicità di questo territorio. Sarà l'occasione per conoscere anche le eccellenze enogastronomiche di Cormons e del suo entroterra.

La manifestazione coinvolgerà non solo le associazioni sportive, ma anche le amministrazioni locali, gli operatori turistici, ovviamente i gestori dei siti storici e culturali e quelli delle infrastrutture in un'ottica di progetto integrato a tutto tondo.

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