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Biliardino


BiliardinoPassione, emozioni, amicizia, divertimento, sudore. Cinque parole, tante quanto i cinque “omini” della mediana, la linea centrale, quella più corposa.
Gol, concentrazione, velocità. L’attacco, i tre omini della vittoria. Posizione e resistenza.
La prima linea difensiva, i due omini più distanti tra loro rispetto a tutti gli altri. Soddisfazione. Uno, il numero uno, il portiere.

Undici personaggi, tutti uguali per dimensioni e colore, ma tutti diversi per funzione di gioco. Anzi, ventidue personaggi, quasi sempre metà blu e metà rossi. Che passione per migliaia di italiani, per milioni di persone in tutto il mondo. Ragazzi, ragazze, uomini, donne, anziani e bambini. Di qualsiasi etnia, religione, credo politico. Di mattina, la sera, la notte. Al chiuso, all’aperto, al mare, in montagna, in ogni luogo, largo almeno quattro metri e lungo tre. Non c’è orario o luogo che tenga. Come non c’è appello. O si vince o si perde.

Il massimo della correttezza, dell’equità. Nessun giudice. Il verdetto lo stabilisce il campo, o meglio, il tavolo. Alla fine di ogni partita, niente polemiche, moviola, dibattiti. Alla fine di ogni partita, una stretta di mano e una bevuta in compagnia. Una volta, era la gassosa o il “ciclista”, birra e gassosa, miscelata nella dose di due terzi di birra ed uno di gassosa. Oggi, una delle centinaia di bevande che riempiono frigoriferi e retro banconi dei bar. E dopo il
ristoro, di nuovo all’opera, senza sosta, fino a quando ci sono le energie. Che passione il BILIARDINO. Un gioco antico, visti i suoi quasi cento anni di storia, ma moderno. Ancora oggi, non c’è persona che possa resistere nel tirar su le maniche, infilare la moneta, tirare la leva,
lanciare la pallina in campo e iniziare a giocare, quando trova sulla sua strada un biliardino. Un gioco per tutti. Se sei alto meno di un metro, usi una sedia. Se hai più di 90 anni, magari una frullata o un passetto ogni tanto, ti viene perdonato. Un gioco con numeri da brivido.
Per decenni, nessuno ha mai saputo quante persone amassero il biliardino.

Certo, a sentire in giro, non esiste persona che non abbia mai preso le stecche in mano. Nel 2000 è nato il Campionato Italiano di Biliardino a coppie della Uisp. Una scommessa, per capire se questo mondo, quello della “biliardinomania”, esisteva davvero. A dieci anni di distanza la risposta è sì. Oltre 24.000 persone in nove anni, meglio, oltre 12.000 coppie hanno giocato.

Di anno in anno, da Agrigento a Trieste, da S. Maria di Leuca a Ventimiglia, da Reggio Calabria a Como, tante persone stanno uscendo allo scoperto. Manager, operai, vip, calciatori
pentiti, impiegati, medici, architetti, infermiere, commesse, dentisti, fisici nucleari, ingegneri meccanici, carrozzieri, casalinghe, studenti non ce la fanno più a rimanere nascosti. Finalmente, dicono all’unisono, possiamo giocare anche noi. Allora, tutti fuori. Fuori da casa, dall’università, dall’ufficio, dal cantiere, dappertutto. E dentro, al bar, al circolo, allo stabilimento balneare per sfogare la grande passione per lui,
il BILIARDINO.

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