Comitato Territoriale

Imola Faenza

Comunicato stampa nuoto sincronizzato

In questi giorni, la nostra città ha visto nascere un nuovo centro di avviamento al nuoto sincronizzato.
Fin qui nulla di strano, se non fosse che ciò è accaduto con modi e comportamenti che hanno profondamente minato il rapporto fiduciale che dovrebbe sempre esserci tra persone che si occupano, a vario titolo, di sport per tutti.
Ma andiamo con ordine.

Il nuoto sincronizzato ad Imola si chiama sin dalla sua nascita Sincro Imola SportUp.
È la Uisp che più di 10 anni fa ha creato, promosso e sviluppato il nuoto sincronizzato ad Imola.
È la SportUp che lo ha fatto crescere negli ultimi anni e che lo farà crescere anche nei prossimi.
La nascita, come si diceva in apertura, di un nuovo polo di aggregazione per il nuoto sincronizzato, facente riferimento all’Imolanuoto, ha “agitato le acque” ed ha messo in subbuglio molte famiglie e le stesse Uisp e SportUp per i tempi ed i modi in cui è accaduta.

Alcuni collaboratori di Uisp e SportUp, nel corso del loro rapporto di collaborazione professionale, hanno convinto alcune - per fortuna la minoranza - delle famiglie delle atlete a lasciare la loro casa sportiva ed a seguirle in un nuovo progetto, scaricando sulle stesse famiglie i problemi che, per ragioni in vero molto semplici, erano a loro dire incorsi nel rapporto professionale tra queste sei collaboratrici e SportUp.
Non è questa la sede di approfondire oltre il tema, che è già oggetto di un contenzioso legale, che i nostri avvocati hanno dovuto attivare per tutelare il buon nome delle nostre società e la serenità delle atlete.

A ciò si aggiunga che il processo di disinformazione, in atto da tempo contro SportUp e Uisp, ha portato in errore anche taluni organi di stampa che hanno sostenuto la morte del sincronizzato facente capo a SportUp.
Ciò non solo è falso, bensì Sincro Imola SportUp è già ripartito ancora più forte e riorganizzato, con uno staff rinnovato, che può finalmente contare su innesti tecnici anche esterni ad Imola e che produrranno per le atlete opportunità di crescita nettamente superiore rispetto al passato.
I corsi saranno nelle consuete ore già confacenti alle famiglie e tutti ad Imola.
Questo dimostra che, se si vuole, si possono trasformare anche eventi pensati da qualcuno allo scopo di dividere in una occasione positiva di rilancio e crescita.
Ringraziamo le famiglie - sono la maggior parte - che hanno scelto di continuare ad affidare alla SportUp le loro ragazze, anche come luogo di educazione alla vita e non solo alla pratica sportiva.
Se gli eventi di queste settimane si commentano da soli, SportUp ha in questa occasione come nelle altre ha agito nella più assoluta trasparenza, comunicando a tutti gli attori in campo le proprie intenzioni, rassicurando coloro che erano timorosi della morte del sincro ad Imola, mantenendo correttezza e linerità nelle relazioni.
Siamo orgogliosi delle differenze e siamo certi che il tempo e il lavoro faranno il resto.

Quanto ai rapporti con Imolanuoto - alla quale auguriamo ogni fortuna per i propri progetti sportivi e non solo - v’è però da dire per chiarezza verso la cittadinanza, che negli scorsi mesi è stata bombardata da informazioni errate, che nel 2011 la Uisp ed Imolanuoto avevano siglato un accordo (qui la notizia pubblicata il 17 maggio 2011 e il testo dell'accordo) che nei fatti si è mantenuto in tutti questi anni inalterato e vincolante, almeno per Uisp: quest’ultima si impegnava a sviluppare il nuoto agonistico oltre una certa categoria, indirizzando verso Imolanuoto tutti i ragazzi e le ragazze desiderosi di cimentarsi; la Uisp e la SportUp avrebbero poi continuato ad occuparsi della promozione del nuoto a livello dilettantistico e dell’intero settore nuoto sincronizzato, mentre Iamolanuoto si impegnava a non occuparsi di sincronizzato, al tempo per la stessa società del tutto infruttuoso.
Questo accordo è sempre stato portato ad esempio anche dalle stesse istituzioni di Imola, quale efficace collaborazione tra società sportive in una realtà non grande come Imola, ad esclusivo beneficio degli atleti, unico vero plus dell’intero settore sportivo cittadino.

Ciò che oggi Uisp, SportUp e tutti i cittadini dovrebbero chiedersi è a chi gioverebbe creare, oggi, nel piccolo bacino sportivo di Imola, una seconda società di nuoto sincronizzato che lavori anche a livello agonistico?
Come è capitato in tutte le vicende che hanno riempito i giornali lo scorso anno, anche sulla gestione della piscina Ortignola, la domanda che sempre bisogna porsi è cui prodest?
A questa domanda potrebbero darsi diverse risposte: ciò che interessa è forse il possesso delle corsie, oggi usate per una attività in verosimile pareggio economico come il nuoto sincronizzato e che domani potrebbero andare ad altra attività agonistica, con buona pace delle atlete iscritte?
Altro tema, perché aprire un fronte di potenziale crisi alla Uisp ed alla SportUp? Forse a qualcuno in città interessa la gestione del complesso sportivo dell’Ortignola?

Imola, mercoledì 2 ottobre 2019

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